Scritta scorrevole

"Go as far as you can see, when you get there, you'll be able to see further" (T. Carlyle)

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Insegnante di inglese appassionata di scrittura e di fotografia e profondamente innamorata degli animali. Questo blog è un ampio rifugio in cui condivide passioni, letture, riflessioni, novità sui suoi libri e molto altro. INSTAGRAM: @simona_giorgino (profilo autrice), @photosfromthewind (profilo fotografico).

giovedì 31 gennaio 2013

SONDAGGI e risultati!

Buonasera!
Per diverse settimane, ci sono stati due mini-sondaggi ai lati del mio blog. Be', si sono conclusi entrambi di recente e oggi vorrei semplicemente discutere i risultati in maniera rapida, inutile :P e al solo scopo di perdere un po' di tempo visto che non ne perdo mai (:D).

Il primo sondaggio era una semplice richiesta di votazione per il mio blog, per capire il grado di apprezzamento da parte dei miei lettori.

Come vedete, vi chiedevo di dare un voto da 1 a 5 al mio blog, dove 1 equivaleva a Fa schifo, 2 era uguale a Scarso, 3 uguale a Gradevole, 4 uguale a Mi piace un sacco e infine 5 uguale a Eccellente.
Hanno votato un totale di 22 persone e ognuno aveva la possibilità di esprimere una sola preferenza.
Ed ecco i risultati:
- il 50% delle persone (per un totale di 11 voti) pensa che il mio blog sia ECCELLENTE. Mi lusinga un sacco!
- al 36% delle persone (per un totale di 8 voti) il mio blog PIACE UN SACCO. Grazie infinitamente!
- il 13% delle persone (per un totale di 3 voti) pensa che il mio blog sia GRADEVOLE. Grazie mille!
Nessuno, invece, ha scelto di votare 1 o 2. Quindi nessuno ha pensato che il mio blog sia scarso o che faccia schifo!

Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno votato a questo "sondaggio" e che hanno deciso di farmi sapere che cosa pensano del mio blog. 


Il secondo sondaggio vi interrogava sui generi letterari che preferite leggere. 
Come vedete, avevo cercato di includere un po' tutti i generi letterari, senza lasciarne nessuno fuori. Non sono certa di esserci riuscita, esistono talmente tanti generi, e anche diverse "sfumature" di uno stesso genere, che avrei dovuto probabilmente creare un sondaggio molto più lungo. Ma penso che in fin dei conti le voci del mio sondaggio abbiano accontentato un po' tutti.
Sono state 18 le persone che hanno votato, e stavolta la scelta poteva essere multipla ovviamente, così ognuno può aver cliccato una sola preferenza o anche più di una.
Il risultato lo vediamo nell'immagine: c'è una maggiore preferenza per il genere sentimentale (9 voti) e per il thriller/psicologico (9 voti), seguiti subito dopo dalla narrativa contemporanea (8 voti) (che effettivamente è una voce un po' generica). Con ben 7 voti si piazza in alto anche il genere commedia! 4 voti invece sono stati dati al genere fantasy e alla narrativa classica, mentre 3 voti per l'horror. Infine, con soli 2 voti si piazzano all'ultimo posto i generi giallo e saggistica.

Bene, non so a che cosa sia servito :P, se non a capire che per lo meno i lettori che passano dal mio blog sono maggiormente interessati ai generi cui appartengono i miei scritti (sentimentale/narrativa contemporanea) :P. Scherzo :P, anche perché è sempre interessante, per quanto mi riguarda, conoscere i gusti degli altri lettori, e capire quali siano i generi più in voga, anche se naturalmente non è attraverso un sondaggio striminzito come questo che si possono tirare conclusioni!

A ogni modo, a me i sondaggi divertono un sacco, quindi vi invito a VOTARE AL NUOVO SONDAGGIO iniziato oggi (sulla sidebar sinistra!). Stavolta spostiamo l'attenzione sugli E-BOOK, visto che siamo nell'era del digitale. Ho voglia di capire - più o meno - qual è l'atteggiamento dei lettori nei confronti di queste nuove creature digitali che stanno prendendo piede sempre di più nel mercato editoriale!




Simona




Ilaria Goffredo e "Il Cavaliere d'Africa": le mie impressioni.

 Il Cavaliere d'Africa è il secondo romanzo pubblicato da Ilaria Goffredo per 0111 Edizioni. Ho conosciuto Ilaria in quanto mia "collega 0111" e sono anche stata contenta di leggere e recensire il suo primo lavoro, Amore e guerra
Per chi non la conoscesse, vi svelo che le storie raccontate da Ilaria hanno tutte una cosa in comune: la passione per l'Africa. Sì, perché Ilaria è stata spesso laggiù come volontaria e so, per i suoi interessanti racconti - e per le bellissime risposte che ci ha dato in questa intervista - che l'Africa ha lasciato in lei delle tracce indelebili. Io non posso sapere che cosa significa perché è un'esperienza che non ho mai vissuto sulla mia pelle, ma provo a immaginarlo e, per farlo, i romanzi di Ilaria sono certamente un buon punto di partenza. 
L'amore e la guerra (il male in generale) sono due temi ricorrenti nei suoi scritti. Ci piace scoprire insieme a Ilaria e alle sue protagoniste che l'amore è sempre all'erta, anche in luoghi, appunto, dove sembra essere il male a vincere su tutto.
Anche ne Il Cavaliere d'Africa, dunque, la nostra protagonista, Selene, compie un viaggio in Africa, precisamente a Malindi (Kenya), insieme ad alcuni compagni di scuola. Be', è il suo primo viaggio in Africa e non sa che cosa la aspetta ma, soprattutto, non sa che quest'avventura cambierà profondamente la sua vita. L'Africa sarà lo strumento attraverso cui Selene scaverà dentro sé stessa, le servirà per mettere a confronto la comodità, gli agi e i privilegi della sua esistenza "occidentale" con la povertà e la precarietà delle vite africane. 
Laggiù, Selene troverà poi ad attenderla l'amore. E' di un insegnante kenyota che si innamora. Lui si chiama Edward, è bello, intelligente, sensibile, istintivo, passionale. Fra i due nasce una storia intensa quasi da subito, così che per tutto il romanzo saremo accompagnati dall'intensità di questo sentimento, da questa impetuosa storia d'amore, che non si pone limiti ma pretende di lasciarsi vivere in una maniera forte e totale. 
Ancora una volta, come mi è sembrato di constatare anche in Amore e guerra, la nostra protagonista è divisa fra questi due sentimenti contrastanti: quello dell'inquietudine alla vista del male che divampa intorno, della povertà, della miseria, e poi l'amore, senza il quale non riesce a stare, che la prende e la scuote, la conquista letteralmente, le rapisce i sensi e, forse, le permette di vivere anche con più "leggerezza" il male che inaridisce la terra africana. Senza l'amore, probabilmente, un'esperienza del genere sarebbe molto più dolorosa. E' come se l'amore fungesse da veicolo, da filtro attraverso cui poter guardare il male, da strumento che modella la sofferenza, che la rende più vivibile, che offre una soluzione, che rende tutto più possibile e permette di capire che c'è sempre una via d'uscita.
Se posso poi aggiungere una mia personalissima sensazione, sento che anche in Selene ritorna - come avevo avvertito in Amore e guerra - una certa "fragilità", celata sempre dalla forza di cui è capace una donna che si presta al servizio volontario africano. Ma questa forza non è tutto, non le basta. E' come se avesse sempre bisogno di un supporto, di qualcuno che la sostenga nei momenti di smarrimento. Da sola non ce la può fare. L'amore diventa quindi anche un supporto, un sostegno, un porto sicuro, un rifugio caldo dentro cui ripararsi.
Ilaria Goffredo
Gli scritti di Ilaria, che vogliono essere come testimonianze dirette - sebbene raccontate per mezzo di narrazioni di fantasia - delle sue esperienze in Africa, hanno tutti questo squisito sapore di verità e di autenticità e sono, a mio avviso, profondamente intrisi di nobiltà e sensibilità d'animo.
Devo però dire che lo stile de Il Cavaliere d'Africa forse mi ha convinta un po' di meno. Ho letto in giro alcuni commenti della stessa autrice che spiega direttamente come lei stessa veda un po' di "immaturità" nello stile de Il Cavaliere d'Africa, attribuendola al fatto che questo sia stato il primo libro che ha scritto. Dopotutto, Ilaria è giovanissima ed è alle "prime armi", come altre autrici e come me stessa, e ha decisamente tutto il tempo per migliorare. Migliorare, nel campo dell'arte, temo sia una delle più belle sfide! Nel caso della scrittura, si migliora con tanta lettura e con tanto esercizio. E l'esercizio, quando scrivere è una vera passione, non pesa neanche un po' :). So che Ilaria è sempre impegnata nella scrittura, ha scritto anche il seguito de Il Cavaliere d'Africa ed è perfino arrivata finalista al concorso "ilmioesordio 2012" (Feltrinelli e ilmiolibro.it) con un altro romanzo, "Tregua nell'ambra". E sono sicura che i suoi lavori futuri saranno sempre migliori. Insomma, credo sia comune e anche naturale che i primi lavori siano sempre meno maturi di quelli che vengono dopo (se fosse il contrario probabilmente bisognerebbe domandarsi che cosa c'è che non va :D!).
Per dire questo, faccio riferimento alla mia stessa esperienza. Sento dentro un'evoluzione talmente forte e tumultuosa che non potrei mai dire di essere la stessa che ero quando ho scritto "Jeans e cioccolato", né la stessa che ha scritto "Quel ridicolo pensiero". E già nel romanzo in stesura mi sento molto più matura, migliorata, più sicura di me. Il tempo passa, e spesso e volentieri si porta appresso un sacco di cambiamenti, prima di tutto intimi. E' inevitabile che questi cambiamenti, almeno un po', non dico tanto o completamente, si riflettano sulla scrittura. Perché la scrittura è il primo strumento, penso io, che ci serve per veicolare le nostre emozioni, esprimerle, comunicarle, scavarle, modellarle, comprenderle, analizzarle. La scrittura è un mezzo che ci permette di arrivare fino in fondo al nostro spirito. Non potrebbe restare immune a cambiamenti di noi stessi. La scrittura - quando è una vera passione - diventa una nostra parte integrante che va al passo con noi.









Simona



mercoledì 30 gennaio 2013

"Reale virtuale": intervista a Viviana Picchiarelli.

Viviana Picchiarelli è autrice del libro "Reale virtuale" di cui andiamo a parlare oggi, 
ed è anche amministratrice di un sito molto interessante, completo e ben curato 
in cui pubblica recensioni e in generale "divagazioni" che hanno a che fare con i libri. 
Ve la presento con vero piacere attraverso questa intervista!





Salve Viviana, benvenuta nel mio blog! Vogliamo presentare ai lettori il tuo libro “Reale virtuale”, che raccoglie dieci racconti accomunati da due aspetti principali: dal fatto che le storie narrate ruotino intorno al mondo della tecnologia moderna, e che le protagoniste siano donne. Da dove viene l’idea di scrivere questo libro? 

Viviana Picchiarelli
Ciao Simona, grazie infinite per lo spazio che hai deciso di dedicarmi nel tuo blog! Approfitto dell’opportunità per presentare, appunto, questa antologia di racconti al femminile intitolata “REALE VIRTUALE – Ritratti di donne nell’era digitale”. Si tratta di una sorta di excursus del “digito ergo sum” al femminile, come ha scritto nella prefazione la curatrice del libro Costanza Bondi, un viaggio tra dieci storie di donne, dieci personaggi profondamente immersi nel quotidiano odierno, inevitabilmente e ineluttabilmente intrecciato a tutte le forme del digitale: dalle e-mail ai blog passando, per i social network. L’idea di questo “viaggio” nell’universo femminile contemporaneo è nata per caso: mano a mano che prendevano forma i racconti, scritti in momenti diversi, ho avvertito l’esigenza di dargli una forma compiuta, inserendoli in un progetto di più ampio respiro che individuasse un collante, un leitmotiv che attraversasse tutte le storie. La scelta è caduta sull’uso della tecnologia che, per citare la sinossi, all’interno dei vari ritratti delineati, talvolta è una presenza discreta, talvolta ingombrante, paurosamente vitale o realisticamente accessoria. Del resto, è quello che accade un po’, oggi, nel quotidiano di ognuno di noi. Per alcuni la tecnologia è, infatti, strumento di lavoro, per altri rappresenta una possibilità di incontro, per altri ancora è molto banalmente un canale di informazioni. Per molti, infine, è un mezzo di evasione. 

I tuoi racconti ci fanno vedere il mondo del virtuale vissuto da donne che sono fondamentalmente tutte diverse fra loro; una psicoterapeuta, una donna bellissima, una centralinista, donne che hanno problemi a relazionarsi con il proprio corpo e altre che inseguono i propri ideali di vita. Per questi dieci racconti hai attinto alla vita reale di qualche donna o sono semplicemente frutto della tua fantasia? 

Diciamo che in ogni racconto ho cercato di filtrare frammenti di vite vissute, riveduti, corretti e, non di rado, distorti, cercando poi di adattarli alle singole esigenze narrative. Era inevitabile dover prendere spunto da situazioni realmente vissute o comunque delle quali ero venuta a conoscenza, altrimenti non sarebbe stato possibile delinearne dei ritratti così prepotentemente crudi. 

Si tratta di racconti indipendenti, o in qualche modo uno confluisce inevitabilmente nell’altro? A parte il virtuale, c’è altro che accomuna le tue protagoniste? 

I racconti sono, da un punto di vista strettamente narrativo, del tutto indipendenti. A parte l’aspetto legato al ruolo, più o meno preponderante della tecnologia e al conseguente impatto sulle vite delle singole protagoniste, posso dire che tutte le storie sono accomunate dal fatto che esprimono una condizione femminile difficile, caratterizzata da una presenza maschile di basso profilo. 

Fra tutte le donne che hai delineato nei tuoi racconti, ne esiste forse una o qualcuna in cui rivedi maggiormente te stessa? 

Ritengo che in tutte queste figure di donne io abbia messo un po’ di me: chi mi conosce non ha difficoltà nel rilevare molte delle mie paure, delle mie ansie, passate e future, ma anche dei miei riscatti e dei miei successi personali. 

Che cosa rappresenta invece per te il mondo virtuale? Che rapporto hai con Internet? 

Purtroppo, o per fortuna, devo ancora capirlo bene, io vivo un rapporto simbiotico con Internet. Da quando lavoro, uso il computer e soprattutto la rete, non conosco altre modalità di lavoro e i social network, negli ultimi anni, hanno enfatizzato questa tendenza. Mi occupo di traduzioni e interpretariato, confrontandomi con professionisti sparsi per il mondo: senza email e skype sarebbe impossibile comunicare in tempo reale, fusi orari permettendo, e, oggi, senza i social, sarebbe impossibile venire a contatto con potenziali nuovi collaboratori e, soprattutto, comunicare al mondo la propria attività. Non dimentichiamo, poi, il ruolo eccezionale che i social network stanno avendo per tutti noi “scrittori”, sebbene i “grandi” storcano il naso, giudicando di scarso impatto il ricorso di tali mezzi per veicolare le proprie opere. Sovraesposizione digitale non farebbe rima con vendite. Può essere, sì, anche se la situazione editoriale italiana non può che trarre beneficio da tutto il passa parola che blog come il tuo - e la corrispondente pagina fan in Facebook - riescono a generare sul mondo dei libri e dintorni. 

Si tratta della tua prima pubblicazione? 

REALE VIRTUALE è la mia prima opera interamente firmata da me, avevo però già preso parte a diversi progetti antologici con alcuni miei racconti. 

Come hai conosciuto la casa editrice che ha pubblicato “Reale virtuale”? 

Ho conosciuto BERTONI EDITORE grazie a Costanza Bondi e al gruppo letterario delle WOMEN@WORK, da lei fondato e coordinato, in occasione della pubblicazione dell’antologia di racconti brevi TRACCE, curato proprio da Costanza, antologia a cui io stessa avevo partecipato, pubblicando per la prima volta con finalità editoriali. Permettimi di riservare qualche istante alle WOMEN@WORK: un gruppo, per rimanere in tema con quanto detto prima, nato libero e spontaneo in Facebook nel 2009 e che, a oggi, può contare su quattordici pubblicazioni, nove di tipo poetico e cinque di narrative. Partendo dal profilo personale di Costanza, abbiamo costruito dapprima una pagina fan in FB e, quindi, di recente, abbiamo “inaugurato” uno spazio istituzionale nel web all’indirizzo: www.gruppoletterariowomenatwork.com, dove è possibile curiosare tra le interviste scherzose di autrici e autori (sì, nel gruppo al femminile ci sono anche degli uomini!), tra le pubblicazioni e i loro stralci, le recensioni, i video e le foto. Uno spazio dinamico ed elegante, all’insegna della passione per la scrittura in ogni sua declinazione. 

Come pensi che un autore esordiente possa “farsi strada” nella folla che invade il mondo editoriale? O comunque pensi sia possibile riuscirci? 

La verità? Non credo che oggi si possa “emergere”, tranne in rarissimi casi in cui l’esordiente è fortemente spinto da già affermate e potenti case editrici. Penso, piuttosto, che ci si debba divertire con serietà, affrontando “il mestiere dello scrittore” con rispetto e con consapevolezza. Il mio consiglio agli esordienti? Trovatevi un lavoro, di qualsiasi tipo, che vi permetta il lusso di dedicarvi alla scrittura nei ritagli di tempo con il dovuto rispetto, senza caricare le pagine scritte di un’eccessiva responsabilità. Godetevi l’atto dello scrivere, piuttosto che incaponirvi nel tentativo di fare il colpaccio. Se, poi, questo vi riesce… tanto meglio, ma volate basso rispettando “i colleghi” e condividendo esperienze e opinioni. Ah, dimenticavo. Leggete. Tanto. Di tutto. 

So che hai un sito ben curato in cui ti occupi anche tu di autori emergenti, di recensioni, di libri… 

Grazie! La mia “creatura”, www.vivianapicchiarelli.com è uno spazio nato per recensire i libri che leggo e, dal momento che ne leggo in quantità imbarazzante, avevo proprio l’esigenza di “appuntare da qualche parte” le impressioni che ricevevo, senza rischiare di dimenticarmi di qualcosa o di qualcuno per eccesso di informazioni, storie, personaggi, copertine. Ecco, quindi, il perché del blog, prima, e del sito, poi. In pratica recensisco tutto quello che leggo, emergenti compresi, senza disdegnare le piccole case editrici. Il sito, però, è anche uno spazio di sperimentazione, mi diletto a pubblicarci anche dei versi e delle “prove tecniche di narrazione”, ossia degli appunti che potrei magari riutilizzare in qualche tentativo di scrittura più serio, come peraltro ho fatto per il mio REALE VIRTUALE. 

Per concludere, ci sono altri progetti in vista di cui puoi anticipare qualcosa? 

A dire il vero sono tanti i progetti che ho in ballo. Nell’immediato, in occasione dell’8 marzo, dovrei prendere parte a un’antologia poetica al femminile, pubblicata da BERTONI EDITORE. Altro progetto molto importante, sempre per BERTONI EDITORE, di cui sto curando l’organizzazione assieme a Costanza Bondi, è il concorso letterario delle WOMEN@WORK dal titolo “LE VENE VORTICOSE – Quando l’ironia è femmina.” Anzi, invito tutti a partecipare! Perciò vi rimando a questo link, in cui si possono trovare tutte le informazioni: http://www.gruppoletterariowomenatwork.com/le-vene-vorticose-il-concorso-letterario-delle-womenwork/. Poi, ovviamente, sto già pensando al mio prossimo lavoro… Dovrebbe essere un romanzo corale… vedremo cosa mi suggerirà l’estate, l’unico momento in cui chiudo il mondo fuori, anche perché non tollero il caldo J, e ciò mi permette di dedicarmi alla scrittura a 360 gradi. 

Complimenti per tutto e grazie per essere stata con noi, alla prossima! 

Grazie a te per avermi ospitato!





Simona




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Per rispondere a un'intervista, scrivimi: alamuna@gmail.com


lunedì 28 gennaio 2013

"A scuola con portamento": intervista ad Antonella Sgueglia.


Buon lunedì a tutti! 
Il mio blog incomincia la settimana in compagnia di Antonella Sgueglia
autrice di un romanzo in formato e-book dal titolo "A scuola con portamento". 
Antonella ci racconta un po' della sua esperienza e del suo libro in questa intervista, 
facendoci assaporare anche la musicalità di una sua poesia!









Benvenuta nel mio blog, Antonella! Oggi vorremmo presentare ai lettori il tuo romanzo “A scuola con portamento” appartenente al genere di narrativa per ragazzi. Da dove viene la scelta di scrivere una storia per adolescenti? 

Antonella Sgueglia
Ciao Simona, grazie di avermi ospitata. Ho scelto di scrivere una storia per gli adolescenti perché so quanto sia difficile quella fase della crescita. L’ebook è incentrato soprattutto sull’aspetto femminile della questione ma ci sono anche dei ragazzi che ne fanno da sfondo. In quel momento non si è sicuri di nulla, nemmeno delle persone più care. Ci si sente soli con la testa piena di domande e nessuno con cui condividerle. Spero che molte ragazze riescano a trovare in Cristina, la protagonista del romanzo, un’amica in cui immedesimarsi e da cui imparare tanto. 

La protagonista è appunto Cristina, un’adolescente nata da madre italiana e da padre haitiano, ragion per cui la sua pelle è più scura rispetto a quella delle compagne, e lei ne risente poiché continuamente presa in giro fra i banchi di scuola. Poi però avviene una svolta decisiva… 

Sì, un giorno in Cristina d’improvviso qualcosa scatta. Non sopporta oltre le cattiverie delle compagne e decide di scuotersi. Accade per caso; scappa via da scuola e scorge il manifesto pubblicitario dell’agenzia di moda You Fashion e decide di partecipare alla selezione. Da lì il cambiamento ha inizio. 

Sappiamo che alcuni capitoli del libro sono dedicati alle lezioni di portamento, infatti nella sinossi spieghi che le lettrici che desiderano diventare indossatrici possono imparare qualcosa leggendo il tuo testo. Questi capitoli sono frutto di ricerca o c’è qualcosa che viene direttamente dalla tua esperienza personale? 

All’età di Cristina, 14 anni, anch’io come lei ho mosso i miei primi passi nel mondo della moda. Mi sono diplomata verso i 16 anni al corso dell’agenzia di moda Free Models della mia città che si è rivelato un aiuto prezioso per continuare a frequentare quell’ambiente ed aumentare l’autostima, a quel tempo quasi inesistente come suppongo molte adolescenti. 

“A scuola con portamento” è disponibile solo in versione e-book. Si tratta infatti di un servizio di auto pubblicazione. Ci racconti un po’ questa esperienza? 

L’auto pubblicazione è un’esperienza che consiglio ad ogni scrittore. Aiuta a mettersi in gioco completamente rischiando tanto. Io ho scelto il self-publishing solo per questo romanzo poiché gli altri due erano già in possesso editoriale. La mia carriera di scrittrice è cominciata da poco e ci tenevo a lanciare il mio prodotto da sola, prima dell’uscita del romanzo pubblicato con casa editrice. Forse per determinazione o forse perché amo ancora mettermi in discussione, volevo gettarmi a capofitto nella “fossa dei leoni” prima ancora di avere un sostegno editoriale alle spalle; capire le difficoltà di un mestiere sempre più difficile da coltivare ed imparare a muovere i passi giusti. 

Invece in primavera uscirà il tuo romanzo femminile “Dove osano le farfalle”, e sarà pubblicato dalla EMV Edizioni? Come hai conosciuto questa casa editrice? 

Terminata la stesura del romanzo, ho provveduto ad inviarlo alle case editrici; alcune le conoscevo di fama, altre le ho trovate sul web. Diverse hanno esposto la loro proposta ed io ho accettato quella della EMV edizioni. Da subito mi hanno ispirato fiducia e sono felice di intraprendere questo rapporto collaborativo con una casa editrice giovane, volenterosa e professionale. 

Che tipo di interesse stai riscontrando nel pubblico per quanto riguarda “A scuola con portamento”? La mia domanda si riferisce soprattutto al fatto che il testo sia in versione e-book. Com’è il tuo approccio con gli e-book e come credi sia quello degli altri? 

L’interesse per “A scuola con portamento” è molto alto nonostante sia un’autrice emergente e mi presenti senza marchio editoriale che, ammettiamolo, offre le sue garanzie in ambito di qualità del prodotto. Devo affermare che vi sono ancora delle difficoltà nell’approcciarsi agli ebook. Io stessa ero diffidente verso quest’innovazione ma dopo le prime titubanze mi sono resa conto che possedere un e-reader è comodo, pratico e conveniente. La stampa ha il suo costo e grazie all’ebook possiamo leggere anche le novità in libreria ad un costo minimo. Per quanto riguarda la fascia d’interesse del mio romanzo, mi sono resa conto che molti adolescenti non sono poi tanto al passo con le innovazioni; molti di loro mi hanno confessato di preferire il cartaceo e mi pregano di stamparlo al più presto. 

So che hai partecipato a un concorso poetico per Aletti e che ti sei aggiudicata il primo posto: complimenti! E se ti chiedessi di farci leggere la poesia con cui hai vinto? :) 

Allego la poesia qui di seguito ma devo correggerti. Il concorso era aperto a più autori; coloro che hanno superato il concorso hanno ricevuto come premio la pubblicazione della poesia nell’omonima raccolta. 

Seppur nascessi cento volte, 
medesima la scelta mia sarebbe. 
Amore puro, amore sincero. 
Amore che mai pretese, 
nulla chiese ed ogni cosa diede. 

A me, che nulla avevo, 
conobbi la ricchezza. 
Nelle mie mani il mondo, 
nei miei occhi la luna 
e sulla mia pelle il sole. 

Tu, presenza costante. 
Senza riscatto alcuno 
il cuore mi donasti, 
amandomi con pazienza 
ogni istante. 

Non importava chi fossi, 
se meritassi o no. 

Il vento delle tue parole 
il mio animo smosse, 
che d’amor si riempì 
e sdebitarsi, ancor, non sa. 



Per concludere, c’è un altro romanzo in valutazione. Si tratta sempre di un romanzo di narrativa femminile? Ci puoi svelare qualcosa? 

Sì è un romanzo di narrativa femminile in cui ho cercato di dare il massimo di me stessa. La protagonista è una ragazza solare, impacciata e non vede l’ora di innamorarsi ma quando accadrà… Anche questo è un romanzo introspettivo che, mi auguro, sia di aiuto a tante ragazze che attraversano un periodo difficile. Il mio messaggio, unico nei tre libri ma diversamente sviluppato, è quello di andare avanti anche quando si tocca il fondo e si vorrebbe sparire nel nulla. 

Grazie per essere stata con noi, alla prossima! 

Grazie a te Simona di avermi dedicato questo spazio nel tuo interessante e seguitissimo blog! 



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Per info e contatti:





Simona





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sabato 26 gennaio 2013

Nottesenzafine: intervista a Maurizio Malavasi.


L'appuntamento con Il salotto di Simo 
oggi vede come protagonisti Maurizio Malavasi e il suo libro "Nottesenzafine", 
pubblicato da Leone Editore. 
La storia è davvero avvincente, vi suggerisco di leggere l'intervista! 



Maurizio Malavasi

Salve Maurizio, benvenuto nel mio blog! Il libro che andiamo a presentare, Nottesenzafine, è il primo libro che scrivi e pubblichi? 

No, è il secondo. Il primo è stato LA NONA MERAVIGLIA ma i diritti sono stati acquisiti da LEONE EDITORE per essere rieditato a fine 2013. 

La storia di "Nottesenzafine", che vede come protagonista un adolescente, si svolge dunque in un’unica notte. Come mai la scelta di raccontare questa storia densa di avvenimenti e in un breve arco di tempo? 

L'idea mi è venuta tornando indietro con la mente a una sera di fine Luglio di parecchi anni fa quando io e il mio più caro amico abbiamo perso ‘il terzo’ con cui eravamo giunti a una festa sui Navigli di Milano. Dato che ai tempi non esistevano i cellulari e il nostro compagno di feste era così ubriaco da essersi dimenticato di noi, siamo dovuti tornare per forza a casa a piedi... L'unico problema è che vivevamo fuori Milano e che ai tempi eravamo belli squattrinati... così ci siamo incamminati nella speranza di trovare un passaggio o non so che cosa... Sta di fatto che nessuno ci ha caricato, ma essendo un bel sabato sera di fine Luglio ci siamo divertiti ad attraversare a piedi la città in uno dei suoi momenti più belli... nel cuore della movida notturna d'estate... Madidi di sudore e con i piedi fumanti arrivammo alla periferia est di Milano dove per 10.000 lire di corsa extraurbana abbiamo trovato un taxista compassionevole che ci ha portati fino a destinazione… Fu come vedere un miraggio nel deserto... Tuttavia non ci portò nemmeno sotto casa... da buon tassista milanese ci lasciò allo scadere del tassametro e finimmo per farci ancora due chilometri a piedi... Beh... quel viaggio a piedi di ritorno da Milano mi è rimasto così in mente che ho pensato... perché non costruirci una storia sopra? Perché non ambientarlo invece in una fredda notte di Dicembre? Perché non farla vivere a un adolescente che è ancora più squattrinato? Perché non fargliene capitare di ogni così da non riuscire a tornarsene a casa? E soprattutto, perché non tornare indietro nel tempo alla mia adolescenza e collocare il protagonista a fine anni'80...? Chi è nato nei mitici anni '70 non può dimenticare che la sua adolescenza è passata per quegli anni... Questo libro è allora dedicato anche voi... Così è nato NOTTESENZAFINE... 

Come hai conosciuto Leone Editore? Consiglieresti questa casa editrice ai giovani alle prime armi che vorrebbero tentare la via della pubblicazione? 

Ho conosciuto l’editore alla fiera del libro di Torino appena uscito il mio primo romanzo. Furono attirati dal titolo e io gliene regalai una copia per averne un parere. Mi ricontattarono dopo un paio di mesi informandomi che erano interessati a rieditarlo con una maggior distribuzione e attività di marketing a supporto. E così è partito il tutto. 

C’è un messaggio o un significato nascosto dietro alla trama, che vorresti magari comunicare al lettore? 

Luca nel giro di una notte riesce a superare tutte le sue ataviche paure: le vertigini, ‘l’attaccar bottone’ con le donne, il fare a botte con qualcuno fino ad arrivare a prendere una pistola in mano… Io non mi auguro certo che la gente arrivi a questo eccesso cercando di superare le proprie paure, ovviamente l’avventura di Luca è estremizzata perché succede tutto in una maledetta notte… tuttavia il mio è un invito ad andare oltre le proprie ansie: serve a tutti noi per vivere meglio con noi stessi e con chi ci è a fianco. 

Che cosa diresti ai lettori per spingerli a scegliere il tuo libro? Quali aspetti pensi vadano messi più in evidenza? 

Ritengo che NOTTESENZAFINE abbia la giusta tensione e un ritmo quasi vertiginoso. L’avventura notturna è davvero avvincente e mi è spiaciuto quasi che arrivasse l’alba per segnare la fine di tutte le peripezie del protagonista. Quest’ultimo, tra l’altro, è uno di quei personaggi che non vorresti lasciare mai… Il protagonista scopre davvero di tutto in una notte. Tutto di se stesso e delle sue ataviche paure, è un viaggio nel cuore della notte alla riscoperta del proprio IO… La scelta poi di ambientarlo nella ‘Milano da bere’ degli anni ’80 ha un retro gusto di piacevole amarcord per chi l’ha vissuta. Lo consiglio vivamente sia ai teen-ager ma anche ai 30-40 enni di oggi, ovviamente gli adolescenti degli anni ’80… ma anche a tutti coloro che vogliono fare un tuffo nel loro passato ‘adolescenziale’… 

Come descriveresti il protagonista del tuo libro utilizzando tre soli aggettivi? 

Coraggioso, simpatico e semplice. 

C’è qualche autore che preferisci più di altri e a cui ti ispiri quando scrivi? 

Come italiani adoro De Caro e il cuore che mette nello scrivere i suoi personaggi. E poi mi fa impazzire Ammaniti, la sua ironia e comicità nel descrivere molte situazioni. Da ex professore di lingua spagnola poi non posso non citare la sensibilità di Neruda e Lorca e la prosa di Garcia Marquez. Da ognuno di questi ho tratto spunto nella mia maniera di scrivere. In pratica troverete NOTTESENZAFINE molto divertente ma anche molto profonda… 

Per concludere, vorrei domandarti se hai futuri progetti editoriali. Se sì, puoi già svelarci qualcosa? 

Come dicevo prima, a fine 2013 uscirà la riedizione del mio primo romanzo. Il testo lo sto ripulendo, sto cambiando alcuni brani e rimodulando altri passaggi. Il titolo è ancora da definire.

Grazie per essere stato con noi, alla prossima!




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Per info e dettagli:





Simona





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venerdì 25 gennaio 2013

Tiziana Cazziero e la scrittura: intervista all'autrice.


Nuovo appuntamento con il salottino di Simo. Stavolta a chiacchierare con me c'è Tiziana Cazziero, autrice di due romanzi, ragazza determinata e intraprendente, appassionata di scrittura da quando era bambina, neo-madre e lettrice onnivora. Ve la presento con la mia intervista!





Salve Tiziana, benvenuta nel mio blog. Ti va di cominciare a parlarci un po’ di te, dirci che cosa fai quando non scrivi?

Parlare di me è una cosa che stento sempre un po’ a fare; sono una ragazza di 35 anni che ha scoperto come riuscire a fare della sua passione legata alla scrittura una professione, o meglio ci provo. Quando non scrivo che cosa faccio? Difficile a dirsi considerando che trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere. Recentemente il tempo si è ridotto perché sono diventata mamma da 5 mesi di una bambina che come capirete ruba parte del mio tempo libero; quando riesco cerco anche di allenarmi un po’, sono sempre stata una patita del fitness; la corsa e il nuoto sono i miei sport preferiti, ho praticato ogni genere di sport comprese le arti marziali che mi hanno dato molto da un punto di vista emozionale e formativo. Ovviamente appena posso leggo, leggo, leggo… anche due libri alla volta se ho la possibilità. Una scrittrice deve essere prima di tutto una grande lettrice, anche se questo ho appurato che non sempre è così, purtroppo aggiungo io.


Hai pubblicato un primo libro con BookSprint Edizioni, con una copertina e un titolo suggestivi, “Voltare pagina”. Ce ne parli? E' stato il primo libro che hai scritto? 

“Voltare Pagina” è il mio primo romanzo, ci sono voluti diversi mesi prima di arrivare alla parola fine. Sono molto affezionata a questo libro e ai suoi personaggi perché è come se li conoscessi da tanto tempo; parla di una donna, Janny, che per alcuni macabri scherzi del destino si trova coinvolta in una brutta storia fatta di spionaggio. Non è una cosa che ha scelto lei, è stato un amico e collega che ha pensato di coinvolgerla. Basterà un piccolo episodio per cambiare tutta la sua vita. E’legata ad un uomo che spera di poter amare, vive un fidanzamento che non è costruito su solide basi sentimentali, conosce Mark da tanti anni, dopo un lungo corteggiamento ha pensato che potesse essere l’uomo giusto per lei… sarà così? Questo romanzo racchiude tante cose insieme, l’amore e i sentimenti sono sicuramente i personaggi principali; non solo amore ma anche amicizia e famiglia hanno un grande risalto. Il libro è ambientato in America, ed è suddiviso su due momenti diversi che la stessa Janny vive. La prima parte racconta la vita di Janny e tutto ciò che le succede, narra la vicenda legata alla corruzione che le farà rischiare la vita, evento che porterà all’incontro con un uomo importante, diverso: la persona che sconvolgerà le sue stesse scelte e la visione della vita che si era creata fino a quel momento. La seconda parte invece il lettore vive una romantica storia d’amore, quella di Janny con quest’uomo misterioso, John, con il quale nasce un amore vero e sincero. Purtroppo la vita è beffarda e Janny si trova nuovamente a vivere circostanze spiacevoli dove bugie e false verità gettano altri dubbi e incertezze sulle sue scelte. Quali scelte farà? Deciderà di dedicarsi completamente alla carriera tralasciando l’amore? Se è così perché? Se invece scegliesse i sentimenti? Non voglio svelare troppo ai lettori… lascio a loro il gusto di scoprirlo da soli.

Il tuo ultimo libro, invece, uscito di recente, s’intitola “Patto con il vampiro”. Ci parli di questo libro? Da dove viene la scelta di raccontare una storia di vampiri?

“Patto con il Vampiro” è il mio secondo romanzo, un urban fantasy che ho scritto in occasione di un concorso letterario nel 2010 indetto da una casa editrice. E’ stata una sfida con me stessa ed anche una vera sorpresa; di fatti mi classificai seconda al concorso, fu una bella soddisfazione; nonostante tutto la pubblicazione non è avvenuta a quel tempo. Mi fu inviato un contratto di pubblicazione a pagamento, non rientrava nei miei progetti. La storia parla di Sonia, una giornalista che improvvisamente comincia a fare sempre lo stesso sogno: Elena, la sua amica dell’adolescenza le chiede aiuto. Quando erano ancora due giovani ragazze Elena e Sonia parteciparono ad una festa in occasione della notte delle streghe, la sera di Halloween. Durante la serata si perdono le tracce di Elena, di lei non si saprà più nulla. Sonia ha rischiato di fare la stessa fine, per un qualcosa d’inspiegabile lei invece sarà ritrovata la mattina seguente in mezzo ai boschi. Non ricorderà mai che cosa è realmente successo. Adesso per lei Sonia, sono maturati i tempi per sapere e scoprire che cosa è successo. E’ una donna con una carriera ben avviata ma qualcosa non è come dovrebbe… Comincia ad indagare su alcune sparizioni misteriose che si verificano sempre durante la notte di Halloween; tutto la collega a quella notte avvolta dal mistero, sarà un percorso che la riporterà indietro nel tempo fino alla scoperta delle sue stesse vere origini. Scoprirà che le streghe e i Vampiri esistono e con loro tutto il mondo magico che aveva sempre conosciuto solo nei libri delle favole. Forse anche lei stessa è una strega inconsapevole del suo destino? Anche qui l’ambientazione famigliare è molto forte e presente; lei è stata adottata e scoprire chi sono i suoi genitori e chi sia lei stessa veramente sconvolgerà la sua vita. Ci sono duri scontri, battaglie a colpi di magia e incantesimi… ma quale sarà questo misterioso “Patto con il Vampiro”, scusate non posso rivelarvelo, vi toglierei tutto il gusto di scoprirlo.

Che tipo di scrittrice sei? Ti piace organizzare il lavoro prima di tuffarti nella stesura di un libro, o preferisci lasciarti trasportare dalla fantasia, senza alcun tipo di costrizione?

Mi lascio trasportare dal momento. Quando comincio una storia le mie dita corrono veloci così come anche la mia mente. Solo quando il libro è terminato mi fermo a fare le dovute riflessioni e ricerche anche sulle zone geografiche di ambientazione e su quanto scritto. Mi piace essere documentata, non getto luoghi e vicende completamente a caso. La fantasia è padrona dei miei scritti, ma al contempo voglio dare un senso reale a quanto scrivo, dare la possibilità al lettore di poter identificare i luoghi e le diverse location espresse nei miei scritti. Non solo da un punto di vista geografico ma anche per quanto riguarda dettagli su situazioni ed eventi particolari.

Che tipo di lettrice sei, invece? Hai un genere letterario che preferisci, qualche autore che ti piace di più o a cui ti ispiri?

Leggo di tutto, dal fantasy alla narrativa contemporanea, storica, e o di spessore come i classici. Non ho un genere ben distinto e non m’ispiro a nessun autore in particolare, ci sono i miei scrittori preferiti, ma l’ispirazione alle mie storie arriva da sola.

Chi è lo “scrittore” secondo te? Chi può definirsi tale e che cosa rappresenta per te la scrittura?

Bella questa domanda. Lo scrittore è una persona, un individuo uomo o donna che ha la necessità di comunicare con il mondo attraverso la parola scritta. E’ un artista, un sognatore… colui che ha qualcosa di innato dentro di lui, che è capace di far vivere delle emozioni con semplici parole. Oggi vedo molte persone che scrivono e pubblicano libri, ma a mio modesto parere non tutti possono definirsi scrittori; non lo si diventa improvvisamente, ci si nasce. Scrivere è un qualcosa che ti porti dentro da sempre. Magari la tua prima pubblicazione può arrivare in tarda età, ma la scrittura anche se stretta nel tuo privato ha comunque sempre fatto parte di te. Per me la scrittura è il mio modo di rapportarmi con la vita; ogni volta che qualcosa turbava la mia falsa quiete, prendevo carta e penna e buttavo giù le prime parole che la mia mente sentiva di partorire in quel momento. Da ragazzina scrivevo lettere, poesie, piccoli messaggi che sono molto lontani dai freddi sms dei telefonini. Non pensavo che la scrittura potesse diventare tanto importante per me, parlo da un punto di vista professionale e lavorativo; io scrivo per il web ogni giorno per diverse redazioni on line; non scrivo solo romanzi. Forse la mia insicurezza mi diceva che non potevo essere una scrittrice… però mentre lo pensavo già lo ero anche se nessuno leggeva i miei scritti. Con il tempo ho preso coraggio e un’umile consapevolezza ha cominciato a prendere vita dentro la mia persona. Mi piace definirmi un’amante della scrittura più che scrittrice, in verità non so se posso definirmi tale… lascio che il tempo mi dia le risposte che cerco.

Hai mai partecipato o pensato di partecipare a concorsi letterari?

Sì ho partecipato a qualche concorso letterario, ed è stato un bene perché è proprio iscrivendomi ad uno di questi che è nato il mio secondo romanzo “Patto con il Vampiro”, come accennavo sopra. Un concorso indetto da una casa editrice al quale partecipai nel 2010, mi classificai seconda. La pubblicazione gratuita era concessa solo al primo classificato, a me arrivò una proposta di pubblicazione a pagamento che decisi di accantonare. Ho aspettato l’occasione giusta, il tempo mi ha premiato.

Che cosa fai per promuovere i tuoi libri? Qual è secondo te il modo giusto di promuoversi per un autore emergente?

Promuovere il proprio libro è una vera odissea mi viene da dire. Io ho fatto molta esperienza in tal senso, soprattutto quando pubblichi con piccole case editrici, tutto è ancora più complicato perché spesso questa non aiuta lo scrittore nella promozione del suo libro. L’autore viene deliberatamente lasciato a se stesso. Pubblicare non è il passo più difficile, la promozione e divulgare la presenza del tuo libro nel mondo editoriale lo è. Lì allora devi cominciare a farti un nome, avere iniziativa e adoperare tutte le tue carte vincenti; oggi c’è il web che può darti un grande sostegno in questo senso, ma non dobbiamo fare l’errore di pretendere subito dei risultati. Intanto ciò che consiglio è di iscriversi a tutti i social network più famosi, facebook, twitter, google+, linkedin, sono sicuramente quelli che possono far girare il tuo nome e il tuo libro in maniera più veloce. Promuovere il tuo libro però non significa inserire ogni tanto la tua copertina, è fare di più, creare qualcosa, un evento che possa attirare l’attenzione. Io per esempio punto molto sul mio blog personale che ho creato specificatamente per il mio primo romanzo Voltare Pagina; successivamente ho pensato di dedicarlo all’editoria emergente in generale intervistando, recensendo e segnalando nuove uscite editoriali nel mio blog. Promuoversi però non è solo uso dei social e avere un blog, è importante anche dedicare tanto tempo a scrivere diversi comunicati stampa e a pubblicarli nei siti specifici, oggi ce ne sono tanti che ti permettono di pubblicarli gratuitamente. Insomma avrei tanto da dire, e questa domanda direi che arriva proprio nel momento giusto, perché prossimamente uscirà una mia guida sulla promozione del tuo libro. Una sorta di manuale che parla di tutto ciò che interessa la vendita e promozione di un libro partendo dalla stesura e pubblicazione dello stesso. E’ in fase di revisione ma conto di pubblicarlo a breve. Una decisione quella di scrivere questa guida per via delle numerose e mail e messaggi che mi arrivano spesso chiedendomi come ho fatto a promuovere i miei romanzi e come sia riuscita ad ottenere dei discreti risultati. Ogni volta mi trovavo a rispondere e scrivere sempre le stesse cose ma ovviamente ero costretta a tenermi stretta per non scrivere e mail esagerate. Credo che questo piccolo manuale possa essere la risposta per molti, spero di essere di aiuto a molti quando sarà il momento. Siete degli scrittori, mettete a frutto la vostra fantasia e iniziativa, questo è un consiglio che sento di dare.

Hai in progetto di scrivere e pubblicare ancora? Puoi svelarci qualcosa?

Ho già risposto in parte a questa domanda nella risposta precedente. Aggiungo che ci saranno anche altre pubblicazioni nel 2013, due libri e forse tre che sono importanti per me. Non ho trovato delle case editrici disposte a pubblicarmi, in verità i libri sono ancora in revisione, però non nego di valutare inizialmente l’autopubblicazione, magari in attesa di qualche editore disposto a credere nel mio lavoro e nei miei libri. Un progetto che intendo svelarvi è direi un esperimento; per la prima volta mi butterò in un libro scritto a quattro mani con lo scrittore e filosofo Alessandro Bagnato. Un libro che parlerà della felicità… per ora vi lascio questa piccola anticipazione, per il resto dovrete aspettare. Ci tengo anche a parlare di un’iniziativa lanciata dal mio blog che potrebbe completarsi con la pubblicazione di un’antologia; ho lanciato un concorso letterario gratuito, con il quale cerco scrittori disposti a raccontare un piccolo tratto vero della propria vita. S’intitola Concorso di Natale, racconti di vita vera e dintorni, trovate tutte le info nel mio blog al seguente link: http://voltarepaginaditizianacazziero.blogspot.it/2012/12/concorso-di-natale-racconti-di-vita.htmlCome vedi non mi fermo mai, la mia mente è un vulcano di idee; devo trovare il tempo per organizzare bene il tutto. Ci riuscirò. 

Ne sono certa, quando ci sono questa intraprendenza e questa determinazione, i risultati si vedono! Grazie per essere stata con noi e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a te della possibilità e disponibilità. 




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Simona




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Per rispondere a un'intervista, scrivimi: alamuna@gmail.com




giovedì 24 gennaio 2013

L'ultimo tramonto a Bangkok: intervista a Luca Novello.


Quando comparve l'anteprima di "L'ultimo tramonto a Bangkok" sul sito della 0111 Edizioni, ne fui immediatamente affascinata. Fu un istante: saranno stati i colori della copertina, la parola "tramonto" che evoca sempre fascini "intramontabili", e anche la parola "ultimo", che fa pensare a qualcosa che finisce e non ritorna, forse una malinconia, e poi Bangkok, la splendida Thailandia che rimane uno dei posti che mi affascinano di più e meta di un "viaggio da sogno" che spero un giorno di compiere.
Ero impaziente di leggerlo e infatti quando la casa editrice lo ha pubblicato non ho esitato a prenderlo. Lo lessi nel giro di un paio d'ore contate, me lo ricordo bene quel momento, ero davvero a tu per tu con il libro, intorno a me era praticamente scomparso tutto. Inutile sottolineare che mi è piaciuto :D! Mi propongo di leggerlo ancora una volta, sono curiosa di vedere che effetto mi fanno i libri che mi sono piaciuti particolarmente quando li leggo per la seconda volta. 
Vi invito a leggerlo anche voi e a dare un'occhiata alla mia recensione
Ma ora non vi perdete l'intervista all'autore! 
Eccola qui!





Benvenuto Luca! Sono veramente contenta di ospitarti sul mio blog e lo faccio con grande entusiasmo. Chi ha avuto modo di leggere la recensione che ho scritto per il tuo libro capirà sicuramente il motivo di questo mio entusiasmo! Il tuo libro, infatti - L'ultimo tramonto a Bangkok - pubblicato dalla 0111 Edizioni, è stato una lettura che ho apprezzato molto e sono felice di poterti fare qualche domanda. Incomincerei col chiederti se questa è la tua prima pubblicazione, come sei arrivato a pubblicare con la 0111 e che cosa significa per te scrivere... 

Ciao Simona, grazie a te di ospitarmi nella tua rubrica. Parto dalla fine, perché è da li che nasce tutto. Da qualche anno ho la necessità, il bisogno di scrivere perché sento di avere qualcosa da dire. Non per forza agli altri, ma anche a me stesso, come fosse un modo per non dimenticare le emozioni. Ho provato attraverso il disegno, la pittura e infine la scrittura. E quindi eccomi a scrivere un libro, il mio primo pubblicato. E ti confesso che stavo quasi per cedere alle lusinghe di un editore a pagamento... quando incontro Stefania Lovati in un blog e mi son detto "vediamo se lei crede in me". E ci ha creduto. 

E che cos'è più di ogni altra cosa che hai bisogno di dire, di comunicare? 

In quel che scrivo il filo conduttore è spesso l'amore. Strano per un uomo? Forse. Ma se leggi ogni riga ci trovi qualcosa di più. Ad esempio nel mio libro sono stati affrontati temi delicati, come quello della prostituzione, della schiavitù sessuale minorile, o della religione. Spero di trasmettere un messaggio che il più delle volte è quello di cercare di guardare le cose da un punto di vista diverso, da un'angolazione differente. Poi ogni libro ha la sua storia... 

Il tuo libro parla di un uomo che viaggia per lavoro, compra e vende pietre preziose, viaggiando sempre e in diverse parti del mondo, fra cui, appunto, Bangkok... 

Molti conoscendo il mio lavoro di buyer si sono chiesti se fosse una storia vera o una finzione, o quanto meno cosa appartenesse alla verità dei fatti e cosa al romanzo. Beh, può essere tutto e niente. Cerco sempre di raccontare una verità possibile, non assoluta. Una storia che può essere quella di tutti, anche la tua, Simona. Al lettore lascio il compito di decidere da che parte stare. Bangkok... ho scelto questa città perché è al tempo stesso magnifica e contraddittoria, impregnata di spiritualità e ipocrisia. La Tailandia e il buddismo si prestavano bene al mio viaggio, in quanto si tratta di una ricerca interiore della propria intimità, l'accettazione dei propri sentimenti, delle proprie paure e dei propri demoni. E Bangkok e la fede sono stati il mezzo perfetto per questo viaggio introspettivo... 

Come ben sai ho apprezzato moltissimo il tuo libro, specialmente questa parte “spirituale” appunto, giacché sono molto interessata alla spiritualità e guardo con estremo fascino al buddismo e – al di là della religione – alla bella spiritualità di molti uomini appartenenti a quella realtà. Nel libro il protagonista fa degli incontri speciali da questo punto di vista. Ti vorrei chiedere se nei tuoi viaggi fin laggiù ti è mai capitato di “scambiare due chiacchiere” con qualcuno appartenente alla religione, e che sensazioni ne hai tratto. 

Nei miei viaggi scambio sempre due chiacchiere con qualcuno. Io giro il mondo, compro cose e vedo paesaggi sempre nuovi, ma sono le persone che incontro il vero tesoro che mi porto a casa. Per restare nell'ambito della tua domanda e del buddismo, sì, ho parlato davvero con un monaco e con tanti piccoli pezzi di Naan. Queste persone sono ricche dentro, al di là di ogni cosa. Trovano una forza interiore per andare avanti e capire il male che le circonda. Come dire "se vuoi che i mali cessino possono davvero cessare"... 

Pensi quindi che in qualche modo i loro insegnamenti abbiano influenzato il tuo modo di vedere e leggere il mondo? Pensi che per poter apprezzare quel tipo di mentalità e spiritualità bisogna avere una "propensione interiore" o vi possono accedere tutti? 

Non solo i loro insegnamenti, ma quelli di tutte le persone che ho incontrato in Asia. E non per forza buddisti. E non mi riferisco a lezioni di religione o di storia. Ma ai dialoghi, al confronto con culture diverse. Ho imparato a osservare le cose in un modo nuovo, a mettermi dall'altra parte e a cercare di vedere come gli altri vedono me, noi... ti assicuro che si scende dal piedistallo che la società ha creato. Se vi possono accedere tutti? Basta volerlo... poi c'è chi è più sensibile di altri... 

Hai scritto questo libro con qualche aspettativa particolare? Non so se posso dirlo, ma mi sembra che in qualche modo il libro sia "dedicato" alla donna che ami. E' così? 

Non è stato scritto per gli altri, ma per me e per lei. Affinché tornasse da me, in un mondo vero o in uno inventato, ma che tornasse in un modo qualsiasi. 
E’ stata una terapia, un modo per dire a chi non era più al mio fianco “ecco vedi, le cose potevano andare così”. E’ un libro sulla speranza, sull’indagine introspettiva per trovare la medicina ai propri mali. E’ un libro sull’amore, sul dolore e sulla redenzione. Sì, l'ho scritto per lei. 

Lo trovo così commovente... :) So che al momento "bolle in pentola" un altro lavoro... Ci puoi anticipare qualcosina? 

E non vuoi sapere se è tornata davvero? eh eh... Sto lavorando a varie cose ma in particolare a un libro sui segnali, sulla difficoltà di scegliere. Una sorta di destino che ti rincorre, come se tu non potessi scappare, perché il tempo non è per forza lineare, ma può essere un cerchio che ha bisogno di chiudersi... dovessero volerci 444 anni. E non un numero a caso... E' un libro d'amore, di sesso, di sogni e di profezie, raccontati attraverso gli occhi di un vecchio ormai stanco di vivere. Mi sa che ti ho già detto troppo... 

Eheheh, se è tornata lo hai scritto nei ringraziamenti finali... Che facciamo, lasciamo i lettori sulle spine o glielo sveliamo? 

E' tornata è tornata... Ti confido una cosa: ho scritto "L'ultimo tramonto a Bangkok" quando lei non c'era più. E non ho cambiato una virgola! Incredibile vero? 

:) Sono certa che i lettori saranno incuriositi dal tuo libro... e io li invito davvero sinceramente a leggerlo. E sono inoltre molto curiosa di leggere il prossimo. Fra i tuoi primi lettori ci sarò senza dubbio io... In bocca al lupo per tutto e... alla prossima! 

Grazie Simona! Per lo spazio e per la fiducia. E speriamo di pubblicarlo al più presto.



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Per info e contatti:




Simona




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mercoledì 23 gennaio 2013

E ora un po' di me: aggiornamenti, novità, link!


Ciao a tutti! 
Oggi un post che riguarda solo ed esclusivamente me! 
A dire il vero ultimamente - fra la promozione degli altri autori, le interviste, le recensioni e soprattutto lo studio universitario - mi capita seriamente di dimenticarmi della mia promozione! Giuro. Pochi giorni fa ho perfino avuto una specie di illuminazione istantanea in cui sono comparse nella mia mente le immagini di copertina dei miei due libri :D: sono caduta dalle nuvole e mi sono sentita in colpa! 

Dopo il successo della prima presentazione di "Quel ridicolo pensiero", mi ero promessa che mi sarei affrettata volentieri a organizzarne altre e altre ancora. Poi, come succede spesso nella vita, sono sopraggiunti un impegno dopo l'altro, le Vacanze di Natale e soprattutto la necessità di concentrarmi sullo studio.
Tutto questo mi ha privato del tempo e della disposizione d'animo giusta per organizzare altre presentazioni o per occuparmi della mia promozione. 
Ma conto di tornare attiva su ogni versante possibile e immaginabile, non appena l'Università mi darà un po' di tregua! 

E' comunque da un po' che non parlo di me e dei miei libri, quindi oggi ne approfitto per segnalarvi alcuni link che riguardano me (e che comunque sono raggruppati più dettagliatamente nella sezione "Dicono di me", in alto, dove potete trovare un numero maggiore di curiosità).

Per cominciare, su alcuni blog e siti sono comparse delle mie interviste, quindi se avete voglia di sapere qualcosa in più su di me e sui miei libri vi invito a leggerne qualcuna. Sono interviste in cui racconto un po' di me, di come sono nate le trame dei miei romanzi, di quanto e come sono legata alla scrittura, e altre piccole curiosità. Sono certa di aver risposto anche a più di quattro interviste, ma al momento temo me ne stia sfuggendo qualcuna. 


E altre sono in arrivo.


Sono state scritte anche delle recensioni a "Quel ridicolo pensiero" e devo dire che finora tutti i commenti sono stati piacevolmente positivissimi. Ecco le recensioni che sono arrivate fino a questo momento, e so che prossimamente ne saranno pubblicate altre ancora:



Vi scrivo inoltre per comunicarvi che domani sera parlerò di "Quel ridicolo pensiero" in diretta su Radio System Network. La puntata inizia alle 21, mentre il mio intervento dovrebbe avvenire intorno alle 21,30. Se vi va di seguirmi, potete ascoltare la diretta da qui oppure dal sito


Infine, breve comunicazione per chi non ha ancora avuto modo di leggere o avere il mio ultimo libro. 
Su Facebook sono in corso ben due Giveaway che mettono in palio "Quel ridicolo pensiero".
Al Giveaway di Tiziana Iaccarino c'è in palio una copia cartacea di "Quel ridicolo pensiero" e altri quattro interessanti romanzi (per un totale di cinque vincitori!!);
A questo Giveaway invece è in palio la VERSIONE E-BOOK di "Quel ridicolo pensiero".

Vi aspettiamo numerosi!




Alla prossima,
Simona



martedì 22 gennaio 2013

Non c'è nulla di ordinario nell'ordinario: intervista a Domenico Uccellini.

La persona che vi presento oggi fra le altre cose si occupa
di scrivere recensioni su un noto webzine, 
quindi sicuramente gli scrittori emergenti che passano fra le pagine del mio blog 
possono considerare l'idea di rivolgersi a lui. 
Collabora con una casa editrice ed è anche amministratore di una pagina Facebook 
che sta avendo un bel seguito, 
superando di molto il migliaio di iscritti. 
Lui è Domenico Uccellini e io l'ho intervistato per voi!
Ecco che cosa ci siamo detti!





Benvenuto nel mio blog, Domenico! Dunque... sei un aspirante scrittore, ti piace la poesia, amministri un blog e una pagina Facebook di grande effetto, collabori con Butterfly Edizioni e scrivi recensioni per scrittori emergenti... Direi di incominciare la nostra conversazione proprio a partire da quest'ultimo punto; gli autori che stanno leggendo l'intervista possono quindi prendere in considerazione l'opportunità di rivolgersi a te per una recensione dei loro nuovi romanzi... Com'è nata la tua passione per le recensioni? Ci ricordi il magazine su cui le pubblichi? 

Domenico Uccellini
Grazie a te per l'ospitalità in questo tuo bellissimo spazio, Simona! Sì, ormai da quasi un anno collaboro col webzine "Il Recensore" ed amo recensire in particolare opere di talentuosi autori esordienti. La passione per le recensioni nasce dalla passione per la scrittura e per i libri e nel mio piccolo cerco di aiutare questi giovani autori a coltivare il loro sogno, a valorizzare la poesia che c'è in loro. Sogno e poesia sono due parole chiavi per me e quindi sì, chi lo desidera può rivolgersi a me per una recensione... 

In concomitanza con questa attività c'è poi la tua collaborazione con la casa editrice Butterfly... Conosco Argeta e so che è un vulcano di idee! Come ti trovi nello staff? 

Dire che mi trovo benissimo è dire poco! La Butterfly Edizioni non è solo una seria e intraprendente casa editrice ma è anche e soprattutto una vera e propria famiglia con la quale tutti insieme volare verso i nostri sogni. Perché... da soli si va veloci, ma insieme si arriva lontano! Argeta poi è splendida, è il capo che ognuno vorrebbe avere. Sempre disponibile, affidabile, professionale e... sì! Letteralmente un vulcano di idee! Butterfly è uno stile di vita, lo stile di vita di chi non vuole mai arrendersi nell'inseguire il suo sogno... 

E in tutto questo, sei anche un amante della poesia e amministri infatti un blog e una pagina Facebook che di poetico hanno praticamente tutto, dal titolo ai contenuti alle immagini che hanno prettamente a che fare con i fiori... stiamo parlando di "Non c'è nulla di ordinario nell'ordinario". Mi argomenti il titolo? 


Pagina Facebook. Clicca sull'immagine per ingrandirla. 
Sia il mio blog personale, sia la mia pagina facebook hanno come titolo "Non c'è nulla di ordinario nell'ordinario". Un titolo che per me è molto più di un titolo. E' un'idea poetica, un progetto culturale, una filosofia di vita. Tutto nasce dalla poetica della poetessa Wislawa Szymborska che si basa nel cogliere nelle cose più comuni e quotidiane (una foglia che cade, la maniglia di una porta, una cipolla..) la magia e la poesia di cui siamo circondati. La vita è molto più di ciò che sembra, non c'è nulla di ordinario nell'ordinario! L'idea insita nel titolo, dunque, è quella di cercare di cogliere lo straordinario e la bellezza che è attorno a noi (anche nelle cose più semplici come un fiore che nasce, il sorriso di un bimbo..) e che spesso calpestiamo senza accorgercene. Cercare tra ingialliti steli d'erba la bellezza di un fiore nascosto. Guardare il mondo con occhi pieni di poesia (cioè capaci di andare oltre le banali apparenze) per riempire il nostro cuore di poesia (cioè di bellezza). Perché è solo questo che può darci la forza di affrontare le vicissitudini quotidiane, che dà senso a ciò che facciamo, che ci aiuta a non smettere mai d'inseguire il nostro piccolo grande sogno. 

La tua pagina Facebook è arrivata a una buona quota di fans. Che cos'è secondo te che affascina di più della tua pagina? Inoltre, che cosa pensi della promozione sul web? E' utile per gli autori emergenti, per esempio, che cercano più visibilità? 



Nella presentazione della pagina scrivo che questo spazio è ".. per chi non si arrende e vuol continuare a sognare...". Ecco, io credo che (specie in questi momenti di crisi economica e di valori) la gente ha bisogno di sognare (ben inteso: di sogni ancorati alla realtà e non di illusioni). Ha bisogno di speranza e non di predicatori d'odio. Ha bisogno di trovare qualcosa di bello perché di cose brutte se ne vedono una montagna. La pagina cerca dunque di dare risposta a questi bisogni e penso che è questo ad attirare i fan: sai, a volte basta poco... una semplice frase riesce a far scattare quella molla che ci dà la forza di reagire a una delusione. Tutto inizia sempre da qualcosa di semplice. Per quanto riguarda la questione del web... certo, credo che il web è una straordinaria opportunità per un autore esordiente per iniziare a farsi conoscere. L'importante è non limitarsi solo a questo e cercare di mettere originalità in ciò che si fa. Il web è bello ma è anche "tanto" e bisogna sapersi distinguere dalla massa... 

Per restare in tema con il mio blog, che come sai da un po’ di tempo si occupa in buona parte di promozione, e per permettere ai miei lettori – che sono spesso appunto scrittori emergenti – di conoscerti meglio e rivolgersi anche a te per una recensione, ti vorrei chiedere quali sono i criteri principali che adotti nel momento in cui scrivi la recensione di un libro. Quali sono gli aspetti su cui ti soffermi, quelli che ti colpiscono di più o quelli che cerchi di mettere in risalto nel momento in cui scrivi le tue impressioni? 

Un libro deve saper regalare piacevolezza con un'accattivante trama, deve saper emozionare con la sua poesia, deve saper lanciare messaggi che fanno riflettere. Piacere, poesia, pensiero. Dunque nelle mie recensioni (se ritengo che il libro merita) cerco di evidenziare questi aspetti. Delineo un'introduzione della trama per incuriosire il lettore ma lasciargli il gusto dello scoprire; riporto alcune frasi significative che sappiano emozionare; evidenzio i temi principali che l'autore cerca di comunicare. E cerco poi di organizzare questi elementi con un mio personale stile basato essenzialmente sull'uso di un linguaggio chiaro e immediato, sul colorare il tutto con qualche tocco di poesia, sul desiderio di concludere sempre con un messaggio di speranza. 

Prima di concludere ti domando che tipo di lettore sei. A parte le letture legate alla tua attività di recensore, hai qualche autore preferito, qualche libro cui sei particolarmente legato? 

Sono un lettore libero, che non ama avere abitudini precise e preferisce dare libero sfogo alla fantasia. Un libro al quale sono particolarmente legato è "Il barone rampante" di Italo Calvino perché è stata la mia prima vera lettura senza imposizioni scolastiche: ricordo come fosse ieri la magica piacevolezza e la sensazione del "tutto è possibile" che provai in quella lettura adolescenziale. Come autori potrei elencarne tanti ma dovendo scegliere direi: Wislawa Szymborska per i motivi che ho detto prima; Italo Calvino per quel suo voler sempre essere come "un Don Chisciotte che sa benissimo che cosa sono i sogni e che cos'è la realtà, e li vive entrambi ad occhi aperti"; e soprattutto Oscar Wilde... geniale, unico, splendido... capace di comunicare con i suoi aforismi-paradossi che la realtà è molto più di ciò che appare. Insomma, ritorna sempre la stessa idea... non c'è nulla di ordinario nell'ordinario... 

Hai accennato spesso all'importanza dei sogni... ma quali sono i tuoi sogni per il futuro? 

Beh, di sogni ne ho sempre tanti... penso che è sempre bene farsene una scorta così poi qualcosa si realizza sempre. E credo che la felicità sta nell’avere sempre obiettivi, nel viaggio più che nella meta. Tra i tanti, comunque, se dovessi sceglierne uno sceglierei quello che mi accompagna fin da quando ero piccolo piccolo ed ammiravo con meraviglia i tanti libri della biblioteca di casa: pubblicare un mio libro! Chissà, magari da intitolare anche quello... "Non c'è nulla di ordinario nell'ordinario"... 

Io te lo auguro di cuore, e rientrerei senza dubbio fra i tuoi primi lettori… E’ stato un vero piacere averti ospite nel mio blog, e ti ringrazio per averci portato questa bella ondata di poesia! :) 


Grazie a te per l'ospitalità ed un saluto a tutti i tuoi lettori! 


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Simona



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