Amo le persone che hanno l'occhio fotografico, che vedono del bello in un cancello vecchio e arrugginito, o in un fiore rinsecchito, o in una porta di legno rovinata dal tempo e incastrata in un muro scrostato, con l'intonaco che cade a pezzi. Amo chi ama l'antico, chi si ferma ad ammirare un sassolino dalla forma bislacca, chi si meraviglia di fronte a un vecchio pezzo di legno, deformato e bruciato dai falò dell'estate, spiaggiato sulla riva. Amo chi guarda il mondo attraverso un obiettivo e attraverso quell'obiettivo seleziona i momenti, i particolari, le piccolezze o le grandiosità che in quell'istante gli dicono qualcosa, gli parlano di vita, di esperienze o forse d'amore. Amo chi guarda il mondo dal suo punto di vista e amo i punti di vista strani, bizzarri e difficilmente comprensibili che tuttavia nascondono un non so che di reale e di affascinante. Chi cerca piccole cose invisibili per renderle non solo visibili ma addirittura immortali. Chi adatta l'apertura del diaframma su un dettaglio irrilevante che a molti sfuggirebbe, chi imposta il tempo di esposizione su una spina, su un petalo, su un insetto nascosto tra le fronde, su una foglia secca che, in pieno inverno, ancora resiste attaccata a un ramo. Piccoli dettagli da cui emergono personalità, sentimenti, desideri, dubbi, paure. Da cui emergono le meravigliose profondità umane.
Creature
Simona