Scritta scorrevole

"Go as far as you can see, when you get there, you'll be able to see further" (T. Carlyle)

Informazioni personali

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Insegnante di inglese appassionata di scrittura e di fotografia e profondamente innamorata degli animali. Questo blog è un ampio rifugio in cui condivide passioni, letture, riflessioni, novità sui suoi libri e molto altro. INSTAGRAM: @simona_giorgino (profilo autrice), @photosfromthewind (profilo fotografico).

giovedì 28 luglio 2011

Casalinga in progress!

Ragazzi, sono preoccupata: sto diventanto una "donna di casa", proprio io che credevo che non lo sarei mai stata (non seriamente, insomma). 
A parte il fatto che mi piace lavare il pavimento (come vi avevo già confessato qui), ho imparato ad accendere e a usare il forno! Riuscite a percepire la gravità? Io che uso il forno, quell'aggeggio che ho sempre ritenuto inutile ai fini della sopravvivenza umana.
Ho fatto il mio primo pollo al forno (che poi in realtà sarebbe il pollo arrosto, no?). Voglio dire, dai! E va bene, per cucinare il pollo nel forno non ci vuole una laurea - bisogna solo prendere la teglia, metterci un filo d'olio e sbatterci il pollo dentro a 200 gradi - però insomma, considerate che sono state proprio le mie mani ad accendere quel forno e a metterci dentro quella teglia con quel pollo, capite? 
Poi ho voglia di imparare, sono più dedita alla casa, più attenta alle cose, più avanti col pensiero...
Stasera ho comprato gli ingredienti per fare un tiramisu. Abbiamo finito di cenare tardi (solo qualche minuto fa praticamente) e - udite udite - dopo aver lavato i piatti e aver messo a posto tutto, ho pensato "quasi quasi lo faccio stasera il tiramisu, così domattina ce lo troviamo già pronto". Ora ditemi voi se queste non sono cose che può pensare solo una donna di casa a tutti gli effetti, una casalinga che sa bene che bisogna fare le cose per tempo per potersele godere al momento giusto!
 
Se ho fatto il tiramisu? Be', no, poi ho realizzato di essere molto stanca e che sarà meglio farlo domani, ma basta il pensiero, no? ;)

mercoledì 27 luglio 2011

Desideri Magazine - concorso collezione Kinsella


Iscrivendovi al sito www.desiderimagazine.it potrete partecipare ad un concorso - con estrazione a ottobre - che mette in palio come premio la collezione dei best sellers di Sophie Kinsella.

Iniziativa Grandi Marche Offerte da Outlet.

In bocca al lupo!

martedì 26 luglio 2011

Self-publishing: quali i vantaggi?

Quali sono i vantaggi dell'autopubblicazione? Ve lo siete mai chiesto?
Credo che dietro a questo gesto si nasconda in verità un pizzico di pregiudizio. Chissà perché, poi, si ha questo pregiudizio nei confronti dell'autopubblicazione di un libro, e non lo si ha, per esempio, per la musica. 
Nel mondo della musica, l'autoproduzione esiste da sempre. Tanti gruppi di talento hanno deciso di autoprodursi e magari così hanno anche fatto successo. Nessuno li ha guardati con la puzza sotto il naso. Se l'autore di un libro, invece, decide di pubblicarsi da solo, non viene visto di buon occhio... o è una mia impressione? 
Credo la questione sia legata al fatto che "se pubblichi con l'editore, vuol dire che il tuo libro è piaciuto, è stato scelto, e quindi è un lavoro che vale". Ma quanti libri in realtà vengono pubblicati on demand, senza che l'editore li abbia accuratamente scelti? Le case editrici, in fondo, altro non sono che aziende, e in quanto tali è ovvio che debbano guardare al fatturato (per questo, spesso e volentieri, chiedono contributi, in cambio magari di una pubblicità che non darebbe visibilità neanche a Madonna!). Non sempre, quindi, i libri che escono in pubblicazione da case editrici sono frutto di talento. Le case editrici detengono l'egemonia proprio per questo tipo di condotta. Siamo tutti convinti che un lavoro pubblicato da una casa editrice sia migliore di un lavoro autopubblicato. E mi riferisco sempre a case editrici poco serie perché, anche in questo campo, fare di tutta l'erba un fascio sarebbe un errore.
Comunque, chi si fa editore di se stesso dovrebbe piuttosto essere considerato coraggioso, perché decide autonomamente di non darsi a quelle case editrici che chiedono denaro per farti lavorare. Tu scrivi, scrivere è un lavoro, non si dovrebbe pagare per lavorare, no? Da che mondo è mondo, quando lavori non paghi, ma vieni pagato. E' questo il motivo principale per cui si dovrebbe sempre stare alla larga dalle case editrici a pagamento. Perché qui è di quelle che si parla. Purtroppo, il desiderio di vedere pubblicato il proprio libro so che può essere così grande da decidere di scendere a compromessi.

Ma per tornare al tema del titolo, quali sono i vantaggi dell'autopubblicazione?

- Innanzitutto, restiamo noi e soltanto noi gli autori del nostro libro, nessuno ci ruba i diritti e non c'è nessuno con cui dobbiamo dividerli. 
- A livello di costo, credete in fondo che autopubblicare un libro sia davvero così costoso? Sicuramente non lo è più di quanto sia pubblicare con un editore a pagamento, poiché spesso chiedono cifre esorbitanti. 
Se si parla di case editrici serie, ovviamente il discorso cambia. Una casa editrice seria non è quella che ti fa pagare per pubblicare. Ovviamente noi in cambio diamo loro il nostro talento (se ce l'abbiamo sul serio) e il nostro talento permette la vendita. 
Ma non tutte le case editrici, purtroppo, la pensano così. Ci sono quelle che richiedono un contributo altissimo, e quelle che ti chiedono di acquistare le copie... Acquistare le copie del nostro libro, capite? Io scrivo e lavoro per acquistare il mio stesso operato o per guadagnare dal mio stesso operato?
Il costo di un'autopubblicazione varia dal numero di copie che intendi farti, ci sono molti servizi di stampa di qualità a basso costo, e potrai fare delle nuove copie non appena ne avrai la necessità, senza doverle richiedere al tuo editore o, nel peggiore dei casi, acquistarle!!
- Autopubblicandoci, non dovremmo più attendere (molto spesso invano) risposte da parte di case editrici che non sono interessate a collaborare con noi, non dovremmo inviare in grappolo il nostro manoscritto agli editori sperando nei mesi di essere presi in considerazione. 
- La pubblicità? Be', quella ce la facciamo da noi, inventandoci espedienti e strategie e soprattutto attraverso Internet, i social network ecc., che permettono oggi un'ampia diffusione, eventi organizzati in città...
Perché se le case editrici fossero tutte serie, dovrebbero pubblicarti e pubblicizzarti senza farti spendere un centesimo, e allora converrebbe sicuramente più di un'autopubblicazione: avresti il nome, la pubblicità, la visibilità. Ma dato che spesso e volentieri oggigiorno ci si imbatte in truffatori, non è detto che la casa editrice che deciderà (se deciderà) di pubblicarti sarà una casa editrice seria e che ti pubblicizzerà.
- Essendo l'editore di te stesso, non dovrai neanche lottare con nessuno per quanto riguarda formato, copertina, contenuti, ecc, perché deciderai tutto tu. Il prezzo che stabilirai per il tuo libro non sarà esorbitante come quello che impongono (giustamente) le case editrici, che devono sostenere delle spese, ma sarà un prezzo abbastanza basso, abbordabile a tutti, tale da poter vendere e guadagnarci qualcosa di importante.

Se ci si imbattesse in case editrici poco serie, che ti chiedono contributi economici alti e che, una volta pubblicato il libro, ti abbandonano in balìa del nulla, senza pubblicizzarti, senza esporre i tuoi libri nelle librerie, ecc., allora a 'sto punto meglio autopubblicarsi, no?? Così spendiamo anche di meno e abbiamo più soddisfazione! 

Io, l'autopubblicazione, non l'aborro del tutto.
Voglio dire, sono ancora all'inizio del mio viaggio e, come tutti gli esordienti, è normale che voglia sondare il terreno dell'editoria!  Quindi, mando il manoscritto a delle case editrici e so già che devo attendere mesi e mesi prima di avere, forse, una risposta, negativa o positiva che sia. Se dovessi incappare in una casa editrice seria -  che fa il lavoro per cui è nata - sicuramente sarei contentissima! 
Ma se così non fosse, invece di lasciare il mio manoscritto chiuso in un cassetto, preferirei piuttosto tentare, con coraggio e determinazione, la via del self-publishing che, in tutta sincerità, si prospetta proprio come una bella esperienza, non trovate?
Essere gli autori e gli editori di se stessi, far stampare il proprio manoscritto in tutto e per tutto come vuoi tu, avere le tue belle copie (che non sono costate tantissimo), stabilire il prezzo, inventarsi ogni espediente per farsi pubblicità, organizzare serate o eventi... È allettante! Mi alletta soprattutto il fatto che, se il libro non dovesse essere pubblicato da una casa editrice, grazie al self-publishing - che prima ignoravo - il mio libro potrà comunque essere "diffuso". Magari non sarà mai diffuso quanto può esserlo con una casa editrice seria, ma avrei comunque la mia buona fetta di soddisfazione!

Be', io comunque continuo a tenere incrociate le dita... e spero che qualcosa di buono ne venga fuori, dal mio primo romanzo! :)

Borse Braccialini!

Attualmente ho rivalutato la Braccialini, una marca che non avevo ancora approfondito. Fanno delle borse molto particolari, lavorate a mano, con  massima cura dei dettagli. Non avevo mai visto tutti i loro prodotti e mi ero soffermata solo sulle borse a forma di animali, che sono appunto quelle che amo di meno ma che si vedono più in giro. Invece, ne fanno delle altre davvero eccezionali! Peccato costicchino un pò tanto... :(

Eccone una prima breve ma simpatica sfilata!






Ed ecco invece qui di seguito quelle che mi piacciono di più!!!










Per aver infine scoperto che l'ultima borsa da me acquistata altro non è che l'imitazione di una Braccialini (mica lo sapevo!).


lunedì 25 luglio 2011

Pavimento pulito, anima pulita?

Ultimamente mi è venuta una strana "mania" per il pavimento pulito. Voglio dire, io non sono mai stata una grandissima donna di casa e, finora, rientravo nella categoria delle normali casalinghe che giustamente lavano "nella norma", quindi la questione appare abbastanza grave e preoccupante. Non appena mi viene lo schiribizzo, prendo secchio e prodotto profumoso e m'immergo in un piacevole, appagante, soddisfacente tète à tète con il pavimento, non perché sia sporco o per senso del dovere, ma solo perché dal lavarlo, dal far passare la pezza bagnata sulle mattonelle, dal sentire il profumo del prodotto che penetra nelle narici ricavo una forte sensazione di "estasi"; adoro vederlo lucido e pulito, adoro passare la pezza sul pavimento, con vigore e determinazione O_o.

Ragazze, quanto sono grave da 1 a 10? :D

domenica 24 luglio 2011

"Famiglia Cavallo? Oh, scusi, ho sbagliato fattoria"

Ieri mi chiedevo cosa ci fosse mai di così divertente nel seguente scherzo telefonico che si faceva spesso e volentieri quando eravamo piccoli:
  • Pronto?
  • Famiglia Cavallo?
  • No, questa è famiglia xxx.
  • Ah, mi scusi, ho sbagliato fattoria.
E poi lì a sganasciarsi dalle risate.
Giuro di essermi fatta le risate più sincere e di gusto di questo mondo quando la cornetta veniva messa giù, dopo che si erano pronunciate quelle divertentissime parole.
Ma perché?

I ragazzini sanno divertirsi davvero con poco, eh?!

Buona domenica a tutti!! :)

venerdì 22 luglio 2011

Ce la faranno i nostri eroi?

Finora, quest'estate, mare e spiagge non sono state certo mete da me frequentate. 
Sono stata in piscina qualche volta, ma non ho mai messo piede sulla sabbia, praticamente, quest'anno. Non ancora, per lo meno.
Infatti, i grandissimi eroi Alamuna e Tenente quest'oggi hanno organizzato di andarci! Grandioso... sono già in tenuta da mare, con un nuovo bikini comprato da Tezenis... solo che... qualcuno si è rubato il sole!!
Ridatemi il sole, dosantos.
Viene e va come non ha mai fatto in questi giorni! E te pareva... 
Quando una è sfigata... 
E comunque cosa volete che succeda di peggio? Al massimo, non appena arrivo in spiaggia scoppia il diluvio universale (non è improbabile dato che la sfiga non mi sta mai esattamente alla larga).

Tra l'altro, sono reduce di un'avventura col ferro da stiro, stamani. Le solite camice da me orribilmente odiate. Per cercare di posizionarne una sull'asse nella maniera più corretta possibile, mi sono marchiata a fuoco col ferro rovente. Una striscia sull'avambraccio, che mi da tutta l'aria di una masochista che si auto-ferisce per non soffrire.

In tutto questo, se il sole non ritorna entro le 12:45, commetto una strage.


lunedì 18 luglio 2011

Rimuovetemi e riseguitemi!!!

Se avete problemi a ricevere gli aggiornamenti del mio blog, leggete quanto segue.

Non ricevete miei aggiornamenti perché di recente ho cambiato indirizzo
Avete quasi tutti ancora il mio blog sotto il vecchio indirizzo (improvvisamenteungiorno). Se volete continuare a seguirmi come sempre, dovete CANCELLARMI (rimuovere il mio blog da quelli che seguite) e CLICCARE NUOVAMENTE SU SEGUI (ricordatevi che sono all'indirizzo www.ilmondodialamuna.blogspot.com. In pratica, dovete seguirmi da zero, come fossi un nuovo blog!

Mi dispiace per il disagio, non credevo che cambiare indirizzo avrebbe comportato questi problemi. Non lo farò più, promesso!

Ma ora ri-seguitemi da zero, altrimenti non riceverete più i miei aggiornamenti e io non voglio perdere i miei amatissimi lettori!

Kisses

SONDAGGIO ISTRUTTIVO - RISULTATI


Se avete potuto notare - e  presumo lo abbiate notato perché i 17 voti ricevuti saranno stati senz'altro frutto della vostra Preziosa collaborazione - c'è stato per più di un mese un sondaggio su un lato della sidebar nel mio blog.

Il sondaggio recitava così:

Quando accedi a questo blog, pensi:
- E' una mezza merdina.
- Che grafica strafiga! Da dove prenderà tutte queste splendide immagini?
- L'autrice dev'essere proprio un tipo simpatico e spassoso!
- L'autrice dev'essere proprio un tipo snob e stronzo!
- Che blog rilassante, divertente e originale!
- C'è ancora molto da imparare.
- Mi astengo dal rispondere al sondaggio per non offendere.
______________________________________________

Insomma, uno di quei sondaggi informativi, da cui si impara qualcosa, con delle domande serie ed istruttive (in altre parole, l'inutilità fatta persona - anzi, fatta sondaggio!). 

Ad ogni modo, mi sembrava opportuno, quindi, mettere insieme le vostre risposte e far vedere al pubblico che cosa pensano i miei lettori all'atto di accedere al mio sito.


RISULTATI SONDAGGIO
 
Tanto per cominciare, nessuno pensa che io sia un tipo snob e stronzo.
Sono davvero così brava a camuffare?? :D

Nessuno ha cliccato su "mi astengo dal votare per non offendere".
Probabilmente, poi, in centinaia si sono realmente astenuti ma senza farmelo sapere!

La maggiorparte, ossia il 76% (conteggiato in 13 voti), pensa che il mio blog sia dotato di una grafica strafiga e si domanda da dove prenderò tutte queste splendide immagini. 
Cari miei, le immagini le ho rubacchiate qua e là nel web (non conosco gli autori, ma vado matta per le loro creazioni "vector"!). Poi, si sa, la bellezza del blog non sta nelle immagini quanto nel modo in cui io le dispongo sulla sidebar (sono stata abbastanza convincente?).

Il 23% (in 4 voti) pensa che io debba essere un tipo simpatico e spassoso! 
Lunga vita ai 4!

Il 17% (3 voti) pensa che il blog sia divertente, rilassante e originale!
Ma il mio blog è molto di più, perdinci!!! Per esempio è... mmm... è... fatemici pensare... mmm...

Il 5% (1 voto) pensa che il mio blog sia una mezza merdina.
L'importante, dico io, è esserla solo per metà! Immaginatevi se fosse una merda intera!

Un altro 5% (1 voto) pensa che ci sia ancora molto da migliorare.
Oh, no, no, si sbaglia... il mio blog è il migliore in assoluto che sia mai stato creato sulla faccia della terra...........................
Davvero, lo giuro!
Ehi, perché quelle facce???

JEWELLERY GIVEAWAY: IL VINCITORE!



ISTRUZIONI PER L'USO
- Quella che vedrete è un'estrazione "alla mano", priva di serietà e professionalità.
- L'autrice è da assecondare e da compatire.
- Sono accettate critiche, bestemmie, offese e richieste di lapidazione da viva.
- Il contenitore trasparente ultima generazione che apparirà in video non è in vendita.
- La vincitrice mi invii su ilmondodialamuna@gmail.com l'indirizzo postale presso cui spedire il premio.


Buona visione!

Inviare la propria opera inedita all'editore

Per inviare la propria opera inedita alle case editrici, non basta inviare il manoscritto o parte di esso. 
Il manoscritto dev'essere accompagnato da:
- una lettera di presentazione, che si presuppone sarà la prima cosa che capiterà tra le mani dell'editore e che, in brevi battute, dovrà "catturare l'interesse dell'editore" e spingerlo a trovare un po' di tempo libero (che non ha) per leggere la SINOSSI del tuo manoscritto;
- la SINOSSI, appunto. Un riassunto molto particolareggiato del romanzo, dotato di inizio, maturazione e fine della storia che tuttavia non dev'essere più lungo di due o tre cartelle, pena la rinuncia dell'editore a perderci del tempo! 
Da ricordare che la sinossi non è una specie di "quarta di copertina" dove si tralasciano appositamente molti episodi della storia e soprattutto la fine per stimolare la curiosità del lettore e, d'altro canto, l'editore di turno non è un semplice lettore. L'editore deve essere informato su tutto quello che riguarda la storia e non essere lasciato all'oscuro, per esempio, di come il libro finisce per stimolare la sua curiosità. Non si fa! Quindi, la sinossi è praticamente un riassunto di tutto il manoscritto e, per quanto mi riguarda, è anche la cosa più difficile! Praticamente ci metti di meno a scrivere l'intero romanzo che la sinossi! La storia del mio romanzo, per esempio, è parecchio "intricata", ci sono cioè degli eventi che si "incrociano" e si "mescolano" l'uno con l'altro, così che di fronte alla sinossi del mio libro (che ho solo ancora affrontato mentalmente, perché ad aprire la pagina word intitolata "sinossi" proprio non sto avendo coraggio :p) mi risulta assai difficile. Perdinci, ma devo muovermi.
- Una breve biografia dell'autore. Se l'editore è interessato alla tua storia, come minimo prenderà anche visione della tua biografia, in cui spieghi brevemente chi sei, cosa fai nella vita, i tuoi studi, la tua formazione e magari le tue esperienze letterarie, se ne hai avute.

Queste di solito sono le cose che gli editori pretendono (a volte lo esplicitano sui loro siti web, ma anche se non lo dicono, una sinossi come minimo va inviata), e personalmente quelle alle quali sto dando priorità. Inviare un manoscritto senza la sinossi è come invitare direttamente l'editore a cestinare la tua proposta senza neanche averne preso visione. La sinossi è fondamentale, e mi dico che dev'essere scritta anche meglio del romanzo stesso! Quanto meglio è scritta la sinossi, tante più possibilità ci sono che l'editore legga e valuti il tuo manoscritto. Perciò su questa sinossi voglio sbatterci la testa. Ma... non ho ancora iniziato, sigh!

A parte manoscritto, sinossi e biografia, poi, pare che entrino in gioco anche una scheda tecnica ed un curriculum letterario.
- La scheda tecnica. Si tratta di un breve schema in cui fornisci le informazioni appunto "tecniche" della storia, per esempio i personaggi, l'ambientazione, che tipo di romanzo è, di quanti caratteri è il libro, in quanti capitoli lo hai diviso...
- Il curriculum letterario include quelle che sono le esperienze nel settore, proprio come fosse un curriculum vitae.

Sigh!

venerdì 15 luglio 2011

LISTA UFFICIALE JEWELLERY GIVEAWAY

Oggi 15 luglio si sono ufficialmente chiuse le adesioni per il primo Giveaway.

Gruppo Cicì&Cocò

Il regolamento del Jewellery Giveaway prevedeva un numero minimo di dieci iscrizioni per gruppo. Questo numero non è stato raggiunto.
Tuttavia, per rispetto nei confronti di coloro che hanno partecipato, ignoro la regola e procedo con il Giveaway!

ECCO LA LISTA UFFICIALE DEI CONCORRENTI PER IL JEWELLERY GIVEAWAY (in ordine di iscrizione):
  1. Ladyrevolution
  2. Chiara
  3. Daniela
  4. Ladybug
  5. Artemisia
  6. Micia
  7. Caty
  8. Giulia
Infine, un avviso per M. di Gibber Space: il Gruppo Tina&Ciccio è CHIUSO per mancanza di adesioni. Se fossi interessata a partecipare ugualmente al Giveaway concorrendo per il Gruppo Cicì&Cocò, comunicamelo rispondendo a questo post ed io provvederò a metterti in lista :).

Prossimamente l'estrazione e il vincitore! :)




Vi ricordo, infine, che sono aperte le adesioni per partecipare all'iniziativa RACCONTA LA TUA STORIA. Clicca qui per conoscerla!

DIRITTI D'AUTORE - shared experience

Ciao a tutti!
Come sapete, sono in procinto di "depositare" l'opera inedita che ho scritto in modo da stare tranquilla al riguardo e possedere una prova di paternità in caso di plagio.
So che esistono diversi modi per farlo, tre dei quali sono i più "noti".
1) Deposito Opere Inedite presso la SIAE che da sempre si occupa dei diritti d'autore in Italia (costo 130 Euro).
2) Depositare l'opera presso un notaio.
3) Inviare per raccomandata l'opera al proprio indirizzo e lasciare l'opera sigillata nella busta in un posto sicuro, così che se un giorno ce ne fosse sfortunatamente il bisogno, si porterebbe la busta sigillata al giudice che, aprendola, verificherebbe i timbri postali.

Ora, mi sto orientando verso le varie possibilità. L'opzione numero 2 non la prendo neppure in considerazione. L'opzione numero 1 è la prima che mi è passata per la testa e forse quella più logica. 
E l'opzione numero 3? So che non in tutti i paesi è ritenuta valida a livello legale. Qui in Italia lo è oppure no? Logicamente, è un'opzione che "fa gola" in quanto il costo di una raccomandata non è certamente pari ad una tassa che si paga alla SIAE o alla cifra richiesta da un notaio. 

In questo post chiedo a voi le vostre testimonianze o quello che sapete al riguardo.
Secondo voi mi conviene inviare l'opera alla SIAE o al mio stesso indirizzo?? Quest'ultima può o non può essere una prova effettiva della paternità dell'opera?
Conoscete ulteriori metodi?

Un kiss a tutti!

martedì 12 luglio 2011

Do you like my new bag?


Approfittando degli sconti, i negozi vengono presi d'assalto.
Borsa alla modica cifra di 20 Euro.

lunedì 11 luglio 2011

PROGETTO ROMANZO

Ciao ragazzi miei.


E' vero, è vero, ho latitato un po' in quest'ultimo periodo. La vera ragione è che mi sono dedicata al mio "progetto romanzo". Romanzo leggero, attuale, in cui trovare un po' di noi stessi e di compagnia. 
Ed è ufficialmente terminato, sebbene, si sa, finché non sarà depositato alla SIAE e finché qualche editore non ne prenderà visione, potrebbe sempre e ancora capitare nelle mie grinfie e subire cambiamenti. Ma saranno al massimo cambiamenti nelle battute, nelle parole, aggiunte o eliminazioni impercettibili... Il romanzo, invece, in tutto e per tutto, può dirsi TERMINATO.
E lo so che non sto parlando di una pubblicazione, non sto parlando di chissà quale grande evento degno di applauso, però l'aver iniziato un lavoro e l'averlo portato a termine è qualcosa che dà la sua buona fetta di soddisfazione.
E' un lavoro mio, una mia opera, una mia creazione: l'ho vista nascere, l'ho vista crescere, mi sono divertita, poi, tanto divertita, a vederla crescere... e ora è matura, cresciuta, finita.
Che poi, si sa, quando arriva la FINE in progetti come questo vuol soltanto dire cimentarsi in un nuovo inizio: 
- stamparlo in una prima prova, con una copertina provvisoria, magari anche un titolo provvisorio, avere la prima rilegatura tra le mani, una rilegatura grezza, che nulla ha a che vedere con quella vera che esce dalle case editrici;
- farlo leggere a persone di fiducia, che non sanno nulla del romanzo, non sanno chi siano i personaggi, non sanno cosa avviene, non sanno come si sviluppa la storia, e venire a conoscenza, per la prima volta, di come l'opera appaia agli occhi degli altri;
- depositarlo alla SIAE. Il sito della SIAE è chiarissimo e sono venuta a conoscenza di tutta la procedura per poterlo fare;
- infine, mandarlo alle case editrici, incrociando le dita nella speranza che qualcuno provi interesse nei confronti del tuo lavoro.

Un progetto ambizioso, emozionante e tanto altro, la pubblicazione di un libro. 
Ma è un progetto che, molte volte, potrebbe richiedere del tempo. E' per questo che non bisogna restare ancorati all'intenzione di "tutto e subito". Potrebbe passare molto tempo prima di ricevere una risposta positiva da qualcuno o, nel peggiore dei casi, quella risposta potrebbe non arrivare mai.
E' per questo che io, intanto che "avvio" il mio progetto romanzo, ricomincio a guardare avanti. Incominciare a scrivere un altro romanzo, ora che il primo è terminato, è la cosa che mi alletta di più. Mettermi alle prese con un nuovo progetto, con una nuova trama, con nuovi personaggi... E a parte il desiderio di vederlo pubblicato, poi, scriverò ancora e poi ancora per il puro piacere di scrivere, di mettere in moto la mia fantasia e la mia passione più grande.
Mentre incrocio le dita per il primo tentativo, incomincio a cimentarmi nel secondo... Il tempo va avanti, no? Quindi, perché fermarsi? :)

Un sorriso a tutti :).

domenica 3 luglio 2011

Jennifer Grey di "Balli proibiti": prima e dopo




Vi riporto il caso perché mi è sembrato spettacolare. 
Lei è Jennifer Grey, la famosa "baby" di Dirty Dancing, che ha ballato con Patrick Swayze sulle note di "I've had the time of my life". Non è incredibile come sia cambiata nel tempo? A me pare realmente irriconoscibile. E non sono certo l'unica a pensarlo. Dopo il film, l'attrice è scomparsa dallo schermo e non è più riuscita ad imporsi - tranne che aver ottenuto una parte in qualche film. Si è sentito nuovamente parlare di lei solo quando si è diffusa la notizia della sua rinoplastica nasale. Guardate come l'ha cambiata!

sabato 2 luglio 2011

Romanzi d'esordio e scrittori emergenti: intervista a YAMI

Ciao a tutti, amici! 
Quest'oggi voglio presentarvi una persona che ci racconterà la sua esperienza riguardo la pubblicazione di un libro. Come sapete, è una questione che io - e molti di voi - ho a cuore. Il mio romanzo in fase di stesura probabilmente non sarà mai pubblicato, ma quello di pubblicare un libro resterà sempre il mio sogno nel cassetto. Le vostre esperienze, le vostre testimonianze, però, mi fanno credere che quel cassetto, con un pò di impegno e forza di volontà, potrebbe aprirsi... e io ci spero!
E così oggi siamo in compagnia di Yami, pseudonimo di una giovane scrittrice che ha da poco pubblicato il suo libro d'esordio, un romanzo Fantasy dal titolo “Immagina”, edito dalla Sangel Edizioni. E' qui con noi per rispondere alla domande di una breve intervista che io ho preparato per lei.


Ciao Yami. Ti va di iniziare a parlarci prima di te, dirci chi sei, cosa fai nella vita…?

La bellissima e giovanissima scrittrice con il suo "Immagina"
Ciao. Per prima cosa ti ringrazio per aver deciso di dedicarmi uno spazio sul tuo blog. Come hai già detto, il mio nome è Yami e sono una scrittrice esordiente. Come il protagonista del mio romanzo, anch'io sono alla ricerca del mio “posto” nel mondo. Il mio, come puoi intuire, è un nome d'arte ed è una parola giapponese che significa “oscurità”. Amo il Giappone per la lingua, la cultura, la musica, la produzione di anime, manga, film e drama. Purtroppo non ho un lavoro, quindi cerco di impiegare il mio tempo con qualcosa di costruttivo: frequento dei corsi di lingue e coltiv molti altri interessi, che comprendono, oltre allo studio della lingua e della cultura giapponese, anche il disegno, la lettura e l'arte del cosplay.

Yami, oltre che essere uno spazio tutto tuo, vorrei che questa intervista fosse anche un piccolo spiraglio per coloro che si accingono alla dura impresa di pubblicare un libro. Credo che tutti gli scrittori emergenti si trovino, chi più chi meno, di fronte alle stesse domande e alle stesse difficoltà. Vorrei che tu ci dessi la tua testimonianza, raccontandoci la tua esperienza e… soddisfacendo un po’ la curiosità di tutti! 
Per iniziare, come sei arrivata a pensare di scrivere un libro?  

L'idea è nata da un momento “negativo”. Spesso tutti ci ritroviamo a tirare le somme di quello che abbiamo fatto e che vorremmo fare nella nostra vita. L'insoddisfazione e l'impossibilità di raggiungere i nostri obiettivi, nonostante l'impegno, ci porta a rimuginare sulle cose per capire cosa è andato storto o perché non riusciamo a sganciarci da alcune situazioni o scavalcare degli ostacoli per raggiungere la realizzazione dei nostri desideri, a trovare ciò che ci fa stare bene. Una notte, ripensando a tutte queste cose, ho provato il desiderio di “liberarmi” da quella sensazione di “mal di vita”. Pensai che se all'improvviso, fuori dalla porta della mia stanza si fosse aperto un varco verso un altro mondo, io mi sarei avventurata lì dentro, avrei affrontato l'ignoto e qualsiasi probabile pericolo pur di cambiare qualcosa. Da quella idea fantasiosa, il corso dei miei pensieri ha preso una direzione tutta sua ed un tratto, non ricordo più nemmeno come, mi sono ritrovata a ripensare ad una serie di sogni che avevo fatto saltuariamente nel corso degli anni, in cui appariva un ragazzo al quale capitavano le cose più strane ed inquietanti. Da lì l'idea: nella realtà cose come l'apertura di un varco verso un altro mondo è praticamente impossibile, quindi perché non provare a far vivere quell'avventura al ragazzo che avevo sognato così spesso? Oltretutto quel ragazzo somigliava in maniera impressionante, sia nell'aspetto che negli atteggiamenti, ad un attore giapponese che avevo conosciuto attraverso i suoi film proprio in quei giorni: con un modello del genere presente nella realtà, sarebbe stato ancora più facile parlare del mio personaggio. I giorni successivi ripensai a quell'idea e alla fine decisi di metterla in pratica.

Una volta terminata la stesura del tuo romanzo, come hai gestito la questione “casa editrice”? Vorrei che nella tua risposta mettessi un po’ in evidenza gli aspetti “tecnici” della questione, come la scelta del formato e dell’impostazione della pagina, la scelta dell’immagine in copertina, e via dicendo…

Dopo aver scritto il romanzo pensai che avrei dovuto provare a farlo leggere a qualcuno. Essendo completamente digiuna in materia di editoria e pubblicazioni, ho fatto delle ricerche online ed ho raccolto qua e là dei consigli su ciò che era opportuno fare o non fare per proteggere la propria opera e per inviarla a qualche editore. Quindi ho fatto un elenco delle case editrici che si occupavano di romanzi fantasy: sarebbe stato inutile mandare il manoscritto ad editori che trattavano generi diversi. Dopodiché mi sono orientata verso gli editori non a pagamento. Principalmente ho fatto questa scelta perché, non avendo un lavoro, non avrei potuto sostenere alcun tipo di spese. Inoltre la questione “editori a pagamento” viene trattata ampiamente sul web con pareri più contrari che favorevoli, per cui ho preferito tentare la prima strada. Ho fatto un primo “blocco” di invii e la Sangel Edizioni in 3 giorni ha subito letto il romanzo e mi ha proposto un contratto. Si tratta di una piccola casa editrice che si sta espandendo abbastanza in fretta. E' molto più facile essere notati dai “piccoli” editori, poiché questi ultimi sono maggiormente disposti ad investire sugli scrittori emergenti rispetto a case editrici più grosse e quindi ben avviate. Per quanto riguarda la scelta del formato della copertina sono decisioni che ho preso insieme alla casa editrice. Io ho esposto l'idea che avevo per la copertina e loro mi hanno dato dei suggerimenti su come fare in modo che l'aspetto complessivo del libro comunicasse già a colpo d'occhio l'essenza del romanzo. Per la copertina avevo disegnato un angelo stilizzato e loro hanno pensato di aggiungere un po' di colore, qualche sfumatura. Abbiamo confrontato le nostre idee, mi hanno mostrato le bozze, ho scelto quella mi mi soddisfaceva di più e siamo andati in stampa.

Adesso, vorrei che ci narrassi un po’ la trama del tuo romanzo, di cosa parla la storia che hai deciso di pubblicare, sebbene qualcosa sià già intuibile da quello che ci hai detto sinora...


Immagina narra la storia di un ragazzo giapponese di 24 anni di nome Feo, che si trova “incastrato” in una realtà in cui non riesce a vivere serenamente. I suoi desideri si sono infranti uno dopo l’altro, i suoi ideali ed i suoi interessi sembrano essere incompatibili con quelli dei suoi coetanei e nonostante possegga numerose qualità e doti, non riesce a servirsene per trovare un’occupazione che lo soddisfi abbastanza. Quando è costretto a separarsi anche dalla ragazza che ama, si chiude definitivamente in sé stesso. Sprofonda in una condizione di infelicità senza uscita e, una notte arriva a desiderare di chiudere gli occhi e non svegliarsi più.
Il suo desiderio inaspettatamente fa aprire un varco tra il mondo reale ed Immagina, la terra in cui prendono vita i sogni. Dall’oscurità emerge uno vecchio misterioso che dice di essere il Custode di Chiavi di quel passaggio ed invita Feo a cercare le risposte di cui ha bisogno nella dimensione onirica, dove c’è qualcosa di molto importante che ha dimenticato. L'uomo lo avverte, però, che il viaggio non sarà facile: le terre di Immagina non sono popolate soltanto da creature fantastiche e luoghi meravigliosi, ma anche dagli Incubi, entità mostruose che perseguitano gli abitanti ed i sognatori, seminando ovunque dolore e distruzione.

Senza offrirgli ulteriori spiegazioni sulla natura di ciò che deve cercare, il vecchio esorta Feo a prendere una decisione in fretta, poiché il passaggio non può rimanere aperto a lungo. Così, dopo qualche esitazione, Feo accetta. … Come ho detto, la storia prende spunto da una decina di sogni che avevo fatto nel corso degli anni e che ho deciso di collegare insieme, dando loro un filo logico, per costruire una storia più ampia. Man mano, durante la stesura, ho poi sviluppato altre idee ed aggiunto dettagli e personaggi.

Quali erano le tue aspettative in merito alla stesura del tuo libro e alla sua successiva pubblicazione?

Scrivere è stato un bisogno, non pensavo che sarebbe nato un romanzo come “Immagina”. Ho deciso di pubblicarlo perché credo sia una bella storia che, nonostante affondi le sue radici nel genere fantasy e nell'horror, offre parecchi spunti di riflessione. Sicuramente nella storia sono presenti temi già trattati in precedenza da molti altri scrittori, ma io ho cercato di rielaborare il tutto in modo originale, a cominciare dal protagonista, Feo, che è diverso dallo stereotipo del ragazzo “belloccio ed impossibile”, con l'aria misteriosa, che passa con facilità da una donna all'altra ed ottiene sempre ciò che vuole. Non è nemmeno l'eroe di turno che si batte per salvare una principessa né un “prescelto” pronto ad immolarsi per il bene del mondo. Al contrario, nonostante la sua bellezza ed il suo fascino, è una persona molto umile,  un'anima insicura, indifesa ed innocente: è lui il “principe” che ha bisogno di essere salvato da una bella guerriera. Rappresenta l'ultimo residuo di purezza che l'umanità sembra ormai abbia perso. Nonostante sia un personaggio così diverso da quelli che siamo abituati a leggere nei libri, al tempo stesso incarna tutti i disagi vissuti dai giovani, soprattutto negli ultimi anni: chiunque, ragazzo o ragazza, può identificarsi in lui, ritrovarsi nelle stesse situazioni, nei suoi problemi a trovare un lavoro fisso, ad ottenere un'indipendenza economica e a sentirsi realizzato in una società sempre più complicata, indifferente e violenta, che distrugge ogni speranza per il futuro e spegne ogni entusiasmo per la vita. Attraverso di lui, assistiamo al tormento di chi cade in depressione e del lungo doloroso travaglio che un'anima deve affrontare per uscirne, soprattutto quando attorno a sé non riesce a trovare altro che miseria e sofferenza. 

Quest’anno hai partecipato alla “Fiera Internazionale del Libro” a Torino. Ci racconti un po’ di questa esperienza?

E' stato emozionante ed interessante trovarsi immersi in un'atmosfera di festa e cultura. Ho avuto l'onore di conoscere altri scrittori esordienti e la possibilità di visitare Torino e dintorni. Il Salone del libro è un'ottima vetrina per tutti: spero che il prossimo anno potrò tornarci.

Ora, dopo il tuo esordio, pensi che dovremmo incominciare ad aspettarci una seconda pubblicazione? Ci puoi già svelare qualcosa?

Già nell'estate del 2010 avevo cominciato a lavorare su un secondo romanzo, ma avevo dovuto interrompere quasi subito a causa di qualche problemino di salute (niente di grave comunque). Poi ho cominciato a dedicarmi ai Cosplay e ho ripreso a studiare, quindi la pausa si è prolungata più del previsto. Spero di poter riprendere al più presto il secondo romanzo da dove lo avevo lasciato. Non so ancora se considerarlo un seguito del primo o una sorta di “spin-off”, perché il protagonista sarà un nuovo personaggio. Ma non escludo la possibilità che in qualche capitolo possano ricomparire alcuni dei personaggi precedenti.

Infine, Yami, quale potresti considerare, tra i tanti di questa grandiosa esperienza, il momento più bello?

Aver saputo, direttamente dalla bocca dei lettori, che il mio romanzo è apprezzato sia da ragazzi che da adulti, sia da amanti del genere sia da chi prima di ora non si era mai accostato alla lettura di un fantasy. Sapere di aver prodotto qualcosa di buono, che riesce a trasmettere dei messaggi e ad intrattenere gli altri mi fa sentire un po' più utile in questo mondo.

Immagino sia qualcosa di estremamente soddisfacente. E mentre ti faccio i miei personali e migliori auguri per tutto, ti ringrazio per essere stata con noi e di aver risposto a questa breve intervista.

Grazie a te ^^



Se volete sapere qualcosa di più sul romanzo di Yami, fate un salto sul suo blog!
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