Scritta scorrevole

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Insegnante di inglese appassionata di scrittura e di fotografia e profondamente innamorata degli animali. Questo blog è un ampio rifugio in cui condivide passioni, letture, riflessioni, novità sui suoi libri e molto altro. INSTAGRAM: @simona_giorgino (profilo autrice), @photosfromthewind (profilo fotografico).

lunedì 12 novembre 2012

Indagando il mondo della scrittura. Riflessioni insieme a Teresa Di Gaetano, sullo sfondo delle sue prime cinque pubblicazioni.


Chiacchierare con Teresa è stato molto piacevole, domande e risposte si sono perfettamente "incastrate" le une con le altre, con il risultato di una conversazione scorrevole, naturale e, a mio avviso, per niente scontata, cosa che mi propongo di riuscire a fare con tutti i miei cari amici "intervistati". 
Teresa è senza dubbio un personaggio interessante, sin da subito con le sue risposte ha attratto la mia curiosità e il mio interesse. Devo ammettere che avrei avuto piacere a continuare a chiacchierare con lei su alcune questioni che abbiamo solo - per giuste cause - "rasentato", perché Teresa con le sue risposte ha dato degli interessanti spunti di riflessione, ma approfondire significava uscire fuori dalle righe di un'intervista pensata nello specifico per la presentazione dei suoi scritti! [Per tutto quello che va "al di fuori delle righe", dopotutto, ho appositamente aperto il "Salotto di Simo"!]
E Teresa ne ha pubblicati ben cinque, di scritti... finora!

E' lei stessa a parlarcene. Ecco quindi che cosa ci siamo dette!



  • Benvenuta Teresa! Sono ben contenta di chiacchierare un po' con te sulla passione che ci accomuna e sui tuoi romanzi! Quanti ne hai pubblicati finora? 

Ciao Simona e grazie che mi ospiti nel tuo bellissimo blog. Eh... sì ne ho già pubblicati tanti, ben cinque. E sono (secondo l'ordine cronologico): Bubble, Bubble! Dodici racconti, La bambola di vetro, Conchiglia... e altri racconti, La sabbia delle streghe - La leggenda di Primrose (edito dalla Butterfly edizioni) e l'ultimissimo che è uscito quest'anno e che si intitola "Senza di te", un breve romanzo rosa sempre edito dalla Butterfly edizioni. Come puoi notare tu stessa dalle mie pubblicazioni mi sono cimentata sia nei racconti sia nel fantasy sia nei romanzi d'amore. 

  • Be', mi incuriosiscono proprio tutti! Ma essendo un'appassionata di sentimenti e d'amore, prendo l'iniziativa e incomincio a chiederti prima del tuo ultimo romanzo, edito dalla Butterfly, "Senza di te". Quando è stato pubblicato? Che cosa ci puoi raccontare? 

Il libro è stato pubblicato alla fine di Luglio di quest'anno, ma ho aspettato un po' per vederlo pubblicato perché esce per la collana Coccinelle, dove vengono pubblicati libri che si leggono in poco tempo. Però ho aspettato l'Okay della Casa editrice... perché in questa collana si pubblicano libri che hanno passato il giudizio della Casa editrice. La storia, in breve, narra di Nina, una giornalista che apparentemente ha tutto dalla vita: un lavoro, una casa, degli amici meravigliosi. Solo una "cosa" le è venuta a mancare, e cioè l'amore. Il suo amato Pietro, infatti, l'ha lasciata provocando in lei un vuoto interiore incolmabile. Solo la vicinanza di cari amici come Elena e Leo le faranno forse dimenticare il suo triste passato. La storia fa leva soprattutto sugli stati d'animo della protagonista, sull'assenza di Pietro dalla sua vita, quindi sul come ci si sente dopo aver perso un grande amore. 

  • "La bambola di vetro", Teresa, rientra sempre nel genere sentimentale? 

No. E' un fantasy. Però ho costruito delle storie d'amore. Anche qui un po' tormentate. In particolare quella tra il protagonista della storia, Reinhold Kyd, e una ragazza, Latakìa Bèrard conosciuta durante l'avventura. Infatti, è un amore non corrisposto per questo motivo è tormentato. Rey ama Latakìa, ma la ragazza è ancora legata al ricordo del suo fidanzato passato, Alexander, morto in un incidente d'auto ed è per questo motivo che non riesce più ad amare nessuno. Non riesce a dimenticarlo. Comunque, questo libro è molto filosofico, a differenza degli ultimi due libri che ho scritto (e che sto scrivendo ora) che ora non sono per niente filosofici. Ero esistenzialista, quindi... ho pervaso il romanzo di esistenzialismo. Ora ho completamente abbandonato la filosofia nella scrittura per lasciare il posto alla semplice narrazione. E' una "cosa" che ho appreso dai numerosi corsi di scrittura che ho fatto e che spero farò per migliorarmi. 

  • Bene, è una cosa che non sapevo. Ti va di approfondire questo concetto? (non foss'altro che per soddisfare la mia curiosità!). Ai corsi di scrittura insegnano che "filosofare" conduce lontano dalla narrazione come dovrebbe essere? 

Mah! Ai corsi di scrittura insegnano un poco (perché purtroppo sono brevi) a scrivere una storia. Senza fronzoli, senza aggiunte. A narrarla così com'è affinché sia chiara al lettore. Il fatto di non filosofeggiare nella scrittura l'ho anche appreso da me. Il libro (La bambola di vetro) non ha avuto il riscontro di pubblico che purtroppo mi aspettavo. I lettori si sono trovati confusi e non hanno compreso la mia simbologia che stava dietro ad alcuni passaggi che avevo creato, quando ahimè credevo che invece la cogliessero. Forse il problema è stato anche che io ho scritto una storia complessa in poche pagine (sono appena 100), ma l'avevo fatto per non annoiare il lettore. Invece, da questa poco piacevole esperienza ho capito che il lettore preferisce di gran lunga un libro lungo e annoiarsi con tante pagine, che non avere tutto e subito. Oltre che è meglio lasciare stare la filosofia e lasciarla a chi la fa di mestiere, e cioè ai filosofi! 

  • Be', in fondo abbiamo tutti il diritto di "pensare" e di esprimere il nostro pensiero nei modi che riteniamo opportuni, magari senza essere necessariamente dei filosofi... Tuttavia, a livello di narrazione, sono d'accordo con quanto insegnano nei corsi, perché il pubblico, come dici tu, preferisce leggere una storia il cui significato sia subito comprensibile (sebbene magari non sia una regola generale). Ti va di dirci qualcosa riguardo agli altri libri che hai pubblicato? Ci hai detto che spazi tra il genere fantasy e quello sentimentale. Ce n'è uno tra i due che preferisci? 

"Bubble, Bubble!" è una raccolta di racconti. La mia prima raccolta. E' nata mentre facevo un corso di scrittura per corrispondenza con la rivista letteraria Storie di Roma. Una rivista molto letta in America. Grazie a questo corso sono nati la maggior parte dei racconti che poi ho pubblicato. Essendo la mia prima raccolta anche qui è nata come riflessione su un qualcosa, e cioè sul dolore umano. E' una raccolta che hanno letto in pochi, però è piaciuta. "Conchiglia... e altri racconti" è un'altra mia raccolta di racconti. Questa volta brevissimi. Mentre "La sabbia delle streghe - La leggenda di Primrose" (edito dalla Butterfly edizioni) è il primo libro si spera di una lunga saga fantasy. Forse la più lunga che sia mai stata pensata! Ben 14 libri. Io ne ho già scritti quattro (compreso quello pubblicato). Spero proprio di riuscirli a scrivere tutti. Intanto, mi sono messa di buona lena per realizzare questo mio piccolo (o grande?) sogno nel cassetto. Bè credo che il mio libro preferito sia senza ombra di dubbio "Senza di te", perché sì ho messo del mio, della mia immaginazione però é molto autobiografico. Racconto, ad esempio, la mia esperienza nel campo del giornalismo. Cosa che prima di adesso non avevo mai raccontato. E poi sto piacevolmente notando che chi lo legge ci si rispecchia. Questo vuol dire solo una cosa: che sono riuscita a comunicare perfettamente lo stato d'animo di Nina. E questo è stato un po' come un riscatto per me. So che posso migliorarmi, e lavorerò con tutta me stessa per farlo. 

  • Bellissima riflessione Teresa, nell'arte, in qualsiasi forma di arte, penso che ci si senta spesso e volentieri propensi a migliorare e dare sempre di più. Pensa che volevo farti proprio una domanda simile, e mi hai quasi risposto! ^^ Volevo chiederti quanto ti senti migliorata nello stile e artisticamente, avendo scritto già così tanto... Quali sono le differenze sostanziali, se ci sono, che riscontri maggiormente nel paragonare, per esempio, i tuoi primi libri all'ultimo? 

Bè... innazitutto ho imparato dai miei precedenti scritti di non avere fretta. Un racconto, o più in generale un libro ha bisogno di tempo. Di molto tempo. Cosa che non ho purtroppo fatto con la mia prima raccolta di racconti. Ho avuto un po' troppa fretta a vederla pubblicata e, quindi, dopo mi sono accorta di aver fatto degli errori di battitura. Oggi non è più così. Ogni mio scritto lo medito e lo rimedito facendo più bozze di modo che posso accorgermi nel tempo se ho fatto errori o se occorre fare delle aggiunte affinchè la storia funzioni. Quindi, innanzitutto dò tempo ai miei scritti. Poi, come ho detto poco fa, ho rinunziato alla filosofia, quindi oggi i miei scritti sono lineari, la storia è semplicemente narrata. Certo, forse l'unico difetto da correggere ancora è la brevità dei miei testi. Sono forse un po' troppo sintetica. Ma sto lavorando affinchè anche questo difetto scompaia. Quindi, le differenze sono notevoli: testi più meditati e storia semplicemente narrata. Se tu leggessi un mio scritto di allora con uno di oggi, ad esempio con "Senza di te", nemmeno si riconosce più la mia penna. Ho fatto, secondo me, un salto di qualità. Però sono tutte cose che ho appreso con l'esperienza, forse anche perché mi sono scontrata con la dura realtà. Non basta avere inventiva, bisogna saperla porgere al lettore. Il lettore ha bisogno di essere guidato nella sua lettura. E il fatto che con Nina (in "Senza di te") molti si sono identificati con la storia e questo mi premia, mi ha fatto capire come la semplicità nelle cose va sempre premiata. 

  • Sono d'accordo e anche certa che l'esperienza sia fondamentale per uno scrittore affinché possa raggiungere quella che io definisco "la dimensione ideale", quella in cui si sente pienamente appagato e convinto di ciò che scrive. Tu ti sei mai sentita "poco convinta" in merito a un tuo scritto? 

No, mai. Infatti, non rinnego i miei scritti passati. Credo che sia naturale sbagliare come lo è altrettanto imparare. Cerco, come ho detto prima, di non rifare gli stessi errori. E questo ha un prezzo. Significa rinunciare a qualcosa di proprio, ogni tanto. Ma è il prezzo che si deve "pagare" se si vuole piacere al pubblico, ai lettori in particolare. Bisogna scendere a dei compromessi, purtroppo o per fortuna (fai tu!). 

  • Giungendo quindi alla conclusione della nostra conversazione, vorrei farti una domanda: chi è secondo te “lo scrittore”? Ci sono tanti che si definiscono liberamente scrittori, altri che hanno difficoltà a lasciarsi definire così, altri che pensano che lo scrittore, almeno a livello di “mestiere”, non esista affatto. Qual è la tua posizione in merito? 

Secondo me, lo scrittore è colui che scrive. Però per definirsi tale deve essere riconosciuto da un vasto pubblico. Esiste come mestiere, eccome! La Rowling o la Meyer ne sono un plateale esempio! Con le loro opere hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, oltre la moda che hanno "lanciato". Ancora gli scaffali sono pieni zeppi di romanzi sui vampiri. Quindi la loro eco non è andata dispersa. Ecco questo secondo me è essere scrittori: scrivere, essere conosciuti in tutto il mondo, e creare delle mode nella scrittura. Purtroppo, ci vuole anche una componente che non tutti hanno, e cioè un pizzico di fortuna. Inventare una storia, pubblicarla nel momento giusto, col giusto editore, sono ingredienti del successo di un'opera. Ma questo, ovviamente, è un mio pensiero. Io prima scrivevo nascondendomi. Credevo di essere l'unica con questa grande passione e la custidivo gelosamente. Poi, iniziando a navigare su internet ho scoperto di condividere questa grande passione con moltissime persone. Questo è molto bello. Vuol dire che c'è tanta gente che ama le parole, però se da un lato è una cosa positiva, dall'altro è più difficile emergere. Siamo in tanti ed è difficile far conoscere nel piccolo le proprie opere, figuriamoci a conquistare il mondo e a dettare moda. Però uno su un milione ce la fa. Quindi, bisogna senza ombra di dubbio avere sì talento, ma anche una buona dose di fortuna. E la dea bendata non puo' accontentare purtroppo tutti. Nel mio piccolo spero di avere un domani un mio piccolo pubblico che mi segue. Nel frattempo, cercherò sempre nuovi stili, nuovi modi di raccontare le mie storie fin quando non avrò trovato finalmente la mia strada... 

  • Benissimo Teresa :). Per finire, immagina di dover "persuadere" un lettore a scegliere il tuo ultimo libro anziché quello di un altro scrittore: che cosa gli diresti? Quali aspetti del romanzo metteresti in evidenza? 


Leggete "Senza di te" perché è una storia d'amore nella quale vi rispecchierete. E dopo tanto dolore, scoprirete che c'è sempre una speranza. L'amore è dietro l'angolo.
Leggete "La sabbia delle streghe - La leggenda di Primrose" perché è il primo libro di una saga che sono certa con gli altri libri vi entusiasmerà sempre di più, come sta entusiasmando anche a me che la sto scrivendo. 

  • E' stato un vero piacere chiacchierare con te e ti faccio un sincero in bocca al lupo in merito ai tuoi progetti. :) Grazie per essere stata con noi! 

Grazie a te per questa bella chiacchierata!




___________________

Potete contattare l'autrice attraverso i suoi bellissimi blog: 





Simona





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Per rispondere a un'intervista, scrivimi: alamuna@gmail.com





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