Ritengo che le mie giornate siano abbastanza piene, e infondo non faccio granché. Ma se esiste una cosa sbagliata è proprio paragonare le nostre vite a quelle degli altri. Se facessi un elenco delle cose che faccio io durante il giorno, coloro che fanno molto più di me a livello pratico sarebbero portati a pensare quanto facciano più di me e, quindi, farebbero un paragone.
Ma la questione è un'altra: è la disposizione mentale di ciascuno che cambia. Quindi, sono paragoni che non possono reggere.
Io posso fare la metà dei lavori e sentirmi già piena, mentre altri possono fare il doppio di me ed avere la forza di continuare all'infinito. E' la disposizione di ciascuno a cambiare, ciò che riusciamo a fare, la quantità di volontà che abbiamo, la forza che ci impieghiamo, la nostra predisposizione o meno alla praticità quotidiana e a mettere da parte la riflessione.
Prendi me. Io sono un tipo riflessivo, come mi pare di aver già detto in altre sedi. Sono un tipo che vive "con la rincorsa". Ho bisogno del necessario "tempo di assestamento". Non faccio tutto subito. Devo organizzare le mie fasi quotidiane e prepararmi psicologicamente. E soprattutto devo avere un tot di tempo per stare sola con me stessa, scrivere, cazzeggiare, riflettere. Se non lo faccio, è capace che mi sfugga di mano la mia identità. Ho uno strano rapporto temporale con le cose da fare. Se ne ho troppe, mi capita di non sapere più se sia mercoledì o sabato. Se sia febbraio o giugno (va beh, questo è un pò esagerato). Insomma, perdo la cognizione del tempo. Parlo specialmente di quando vengono a modificarsi le mie abitudini di vita. Ecco perché rimango sempre fedele alla formula "è tutta questione di abitudine". Quando mi abituo, divento una persona più o meno normale.
Sapete cosa c'è? C'è che non sono più capace di perdermi in effimeri pensieri, non come prima almeno. Adesso non ne ho più la possibilità, perché ho sempre qualcosa di più importante a cui pensare. Sono stata sempre abbastanza razionale, ma mai quanto lo sono adesso. Sono coi piedi per terra, estremamente logica, con la testa organizzata, vita stabile sebbene in costante evoluzione, alla ricerca di risposte reali e ragionevoli, che puntualmente trovo e che non lasciano spazio a dimensioni irreali o a pensieri sconclusionati.
L'unica cosa buona che mi resta, dopotutto, è quel pizzico di ironia che mi permette di prendermi continuamente in giro. Se non avessi questa, che razza di robot meccanico sarei, schiava della mia stessa razionalità!
Nessun commento:
Posta un commento