Una giornata ricomincia.
Non ho aspettative particolari, oltre al fatto che non gradirò pazzamente il pranzo poiché si mangerà in un ristorante a base di pesce, e non è che io sia particolarmente amica del pesce.
Avrei bisogno di studiare, questo sì, e invece sarà il terzo giorno consecutivo di non-studio, dato che i miei ospiti sono arrivati e non sono mai andati via.
Cioè, in questo momento dormono in qualcuno dei nostri letti.
Nulla di cui preoccuparsi, ovviamente, dato che gli ospiti sono due e i nostri letti quattro, disposti in due camere diverse.
Da domani mi devo rimettere a studiare, studio matto e disperato per cercare di recuperare gli argomenti non ancora fatti, non ancora neanche aperti.
Ieri abbiamo portato gli amici a fare un giro nel centro storico di Lecce. Ne vale davvero la pena.
Ma soprattutto ci siamo soffermati ad ammirare la meravigliosa Basilica di Santa Croce. Ogni volta che la guardo è come fosse sempre la prima volta. Ve la presento, per chi non la conoscesse:
Vi assicuro che vederla dal vivo fa proprio un effetto stravolgente. È maestosa e grandiosa. A mio avviso, nessuna foto riuscirà mai a farle giustizia, perché, tra le altre cose, si trova in una posizione ed in una piazzetta da dove è impossibile inquadrarla tutta ed ottenere lo stesso effetto di una visione dal vivo. Bisogna fotografarla sempre un po' dal lato per prenderla più o meno intera (come nella foto quassù), perché frontalmente è impossibile. Lei è troppo maestosa e noi saremmo sempre troppo vicini per permetterci una foto intera e frontale. E poi, se proprio la si vuol fotografare come si deve, si dovrebbero piuttosto fare dei primi piani dei vari particolari, perché di questi è fatta la basilica (che uniti, fanno la sua grandiosa interezza). I lavori della basilica sono stati ripresi più volte negli anni, e ogni volta sono stati aggiunti particolari in onore di vari personaggi.
Abbiamo trovato un vecchietto cicerone, ieri, ai piedi della basilica. Si era preoccupato per la mia amica ospite, la quale aveva innocentemente sfoderato la sua macchina fotografica per fare un semplice scatto, quando egli la fermò dicendole che, non essendo lei delle parti, valesse la pena che ascoltasse qualche pezzo di storia sulla basilica!
Fu così che ci rapì pubblicamente, lì, ai piedi della basilica. Parlò, parlò e parlò della Basilica di Santa Croce, noi col naso all'insù, a cercare tutti i dettagli che egli ci indicava e continuando ad annuire ogni qualvolta qualcuno ci sfuggiva. Ogni tanto ci guardavamo tra noi con tipico sguardo di terrore e uscivano dalle nostre bocche dei flebili "qualcuno lo fermi".
Nessuno lo fermò.
Egli continuò per mezz'ora abbondante.
Che brav'uomo però, davvero un brav'uomo. Peccato che avessimo fretta di andare a prendere il nostro Ginseng al bar e non ci ricordiamo un accidenti di ciò che abbia detto. Per quanto mi riguarda, non proprio un accidenti: Cesare Penna fu uno degli architetti, detto il "nasone"!
Alla prossima!
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