Il capitolo sulla memoria mette a dura prova la mia memoria.
Questa casa è triste quando sono sola. Una zona molto tranquilla, questa. Non c'è alcun rumore, se non quello della lavatrice della signora vicina di casa.
In verità, devo ancora capire se si tratta di una lavatrice. Probabilmente prima o poi lo scoprirò. Comunque capire da quale fonte sia generato un rumore che ho udito qualche volta (anche spesso) da quando mi sono trasferita qui non è l'aspirazione della mia vita nè rientra nei miei interessi attuali, ma ora che mi ritrovo casualmente a parlarne mi rendo conto che inconsciamente ho deciso che si tratta di una lavatrice.
Ma soprattutto, c'è che principalmente avevo associato il rumore (uno strano rumore continuo e ripetuto a intervalli regolari e di brevissima o quasi nulla durata, con probabile fonte adiacente al muro della mia camera) ad un'attività diversa da quella del lavaggio di una lavatrice (e probabilmente anche più interessante per chi la applica).
Ma lasciamo da parte i dettagli sulla mia immaginazione.
Dico solo che, prima di associare il rumore a quello di un'innocua e simpatica lavatrice, non amavo l'idea di dover condividere la stanza con quel rumore molesto, che mi aspettavo, non certo con stupore, sarebbe avvenuto altre, aaaltre ed altre volte.
Ora, che sia il rumore di una lavatrice messa in funzione non sono certa, ma certo è che non si tratta dell'altro tipo di attività, almeno. Sarebbe inverosimile, dato che avviene più volte al giorno e per molto, molto tempo (tipo il tempo che ci impiega una lavatrice per compiere tutti i passaggi).
A meno ché io non abbia come vicino di casa Rocco Siffredi, concludo di avere come vicina di stanza una simpatica lavatrice messa in funzione più volte al dì, il che è più rasserenante.
Ma poi, quanto avrà da lavare 'sta signora?
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