Scritta scorrevole

"Go as far as you can see, when you get there, you'll be able to see further" (T. Carlyle)

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Insegnante di inglese appassionata di scrittura e di fotografia e profondamente innamorata degli animali. Questo blog è un ampio rifugio in cui condivide passioni, letture, riflessioni, novità sui suoi libri e molto altro. INSTAGRAM: @simona_giorgino (profilo autrice), @photosfromthewind (profilo fotografico).

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giovedì 4 ottobre 2012

Di vite che cambiano e di responsabilità che aumentano.

Alla fine di queste giornate ad altissimo contenuto di stress mi sento il cuore esplodere nella gabbia toracica. Preparo due esami contemporaneamente nel giro di meno di un mese e non ricordavo che fosse così difficile farlo! Un tempo (parlo della triennale) lo facevo spessissimo, preparavo più di un esame contemporaneamente, e forse mi veniva meglio? 
La risposta è decisamente sì, specie se un tempo non vivevi in coppia, non dovevi pensare alla manutenzione della casa, non avevi preoccupazioni legate al fatto di dover sfamare una bocca oltre alla tua, e via dicendo. Adesso, ogni qualvolta mi dedico completamente ai libri e agli esami mi sento anche in colpa, perché so che in quei momenti potrei star facendo altro, potrei mettere in ordine la casa, potrei pensare a cucinare qualcosa di sfizioso (potrei pensare di imparare a cucinare qualcosa di sfizioso!). 
Ecco, la mia magistrale in corso è decisamente un'esperienza diversa dalla triennale passata. Ne parlavo un po' di tempo fa in questo post dal sapore nostalgico. È inutile, è proprio tutto diverso. Sono diverse le circostanze. 

Io in questo periodo :P
Continuo a fare la cazzata di 1) lasciarmi una mole consistente di studio agli ultimi momenti e concentrare il più dell'esame alle ultime settimane se non proprio agli ultimi giorni (in questo non sono cambiata!!) e 2) preparare più esami (di solito un paio!) contemporaneamente, alternandoli tra mattina e pomeriggio. 
Ma ora, per le motivazioni suddette, la cosa non viene più facile come un tempo, quando la mia unica preoccupazione era di studiare, appunto. Arrivavo a casa e la mamma mi aveva preparato un buonissimo pranzo. Studiavo più o meno fino all'orario di cena, tanto non ero io che dovevo preparare da mangiare o occuparmi di altre faccende.
Ora la cosa è cambiata talmente tanto che sono arrivata a studiare anche di sera. Mi ricordo di non aver mai mai mai studiato oltre le 19 (neanche a un giorno dall'esame!). Oltre a quell'orario non andavo mai, al calar del buio veniva meno tutta la mia capacità di concentrazione, non riuscivo proprio a star sui libri di sera, era la mia forma mentis a impedirmelo, oltre a un certo orario chiudevo i libri per principio, quindi concentravo lo studio nella mattina e nel primo pomeriggio, sapendo che a un certo orario avrei smesso di studiare. 
Adesso non più. Ora che le cose sono cambiate, non posso più concedermi la comodità di "decidere" in quale sfera del giorno studiare, e a volte mi trovo costretta a studiare nel dopo-cena sino a tardi. Ebbene, può capitare anche questo. Come si cambia nel tempo!
E non vedo per il momento alcun tipo di tregua all'orizzonte: per mesi interi sarò costretta a convivere con questo stress legato agli esami, nel senso che - letteralmente - finito di prepararne uno devo immediatamente incominciarne un altro. 
Suppongo che molti studenti che mi stanno leggendo in questo momento si sentiranno solidali nei miei confronti. Mi fa piacere non essere sola!
Ma fortunatamente gli esami si esauriranno prima o poi (e insieme a loro anche noi!?! :P) e ci si avvicinerà sempre più alla famigerata fine.

Tra un esame e un altro, comunque, trovo sempre il modo di riaprire il cassetto della scrittura, dove per ora tengo custodito un nuovo romanzo - il terzo - rimasto fermo alle prime trenta pagine. È una vera tortura non potermici dedicare a dovere! A quest'ora lo avrei già terminato e magari ne starei scrivendo anche un quarto! 
Amo il mio nuovo romanzo. Amo la forma che sta prendendo, amo il suo andazzo, mi sento molto migliorata rispetto ai primi due romanzi. Mi piace creare delle storie, immaginare che siano vere, riversarci dentro sentimenti, emozioni, paure, tormenti, liberazioni. Amo scrivere di mondi che non ho mai conosciuto, e di persone che non esistevano prima che fossi io a crearle. 

Buona giornata a tutti!



Simona Giorgino


giovedì 28 luglio 2011

Casalinga in progress!

Ragazzi, sono preoccupata: sto diventanto una "donna di casa", proprio io che credevo che non lo sarei mai stata (non seriamente, insomma). 
A parte il fatto che mi piace lavare il pavimento (come vi avevo già confessato qui), ho imparato ad accendere e a usare il forno! Riuscite a percepire la gravità? Io che uso il forno, quell'aggeggio che ho sempre ritenuto inutile ai fini della sopravvivenza umana.
Ho fatto il mio primo pollo al forno (che poi in realtà sarebbe il pollo arrosto, no?). Voglio dire, dai! E va bene, per cucinare il pollo nel forno non ci vuole una laurea - bisogna solo prendere la teglia, metterci un filo d'olio e sbatterci il pollo dentro a 200 gradi - però insomma, considerate che sono state proprio le mie mani ad accendere quel forno e a metterci dentro quella teglia con quel pollo, capite? 
Poi ho voglia di imparare, sono più dedita alla casa, più attenta alle cose, più avanti col pensiero...
Stasera ho comprato gli ingredienti per fare un tiramisu. Abbiamo finito di cenare tardi (solo qualche minuto fa praticamente) e - udite udite - dopo aver lavato i piatti e aver messo a posto tutto, ho pensato "quasi quasi lo faccio stasera il tiramisu, così domattina ce lo troviamo già pronto". Ora ditemi voi se queste non sono cose che può pensare solo una donna di casa a tutti gli effetti, una casalinga che sa bene che bisogna fare le cose per tempo per potersele godere al momento giusto!
 
Se ho fatto il tiramisu? Be', no, poi ho realizzato di essere molto stanca e che sarà meglio farlo domani, ma basta il pensiero, no? ;)

lunedì 25 luglio 2011

Pavimento pulito, anima pulita?

Ultimamente mi è venuta una strana "mania" per il pavimento pulito. Voglio dire, io non sono mai stata una grandissima donna di casa e, finora, rientravo nella categoria delle normali casalinghe che giustamente lavano "nella norma", quindi la questione appare abbastanza grave e preoccupante. Non appena mi viene lo schiribizzo, prendo secchio e prodotto profumoso e m'immergo in un piacevole, appagante, soddisfacente tète à tète con il pavimento, non perché sia sporco o per senso del dovere, ma solo perché dal lavarlo, dal far passare la pezza bagnata sulle mattonelle, dal sentire il profumo del prodotto che penetra nelle narici ricavo una forte sensazione di "estasi"; adoro vederlo lucido e pulito, adoro passare la pezza sul pavimento, con vigore e determinazione O_o.

Ragazze, quanto sono grave da 1 a 10? :D

giovedì 23 giugno 2011

Ultimo giorno a Perugia!

  • Devo ricordarmi, in una seconda vita, di non fidanzarmi con uomini che amano indossare camicie. Non posso ogni volta lottare con questi indumenti complicati. Se fossero delle persone, le camicie sarebbero sicuramente certe donne acide con la puzza sotto il naso, tutte d'un pezzo e che non amano interagire con esseri che ritengono inferiori a loro.
  • Ieri avevo deciso di eliminare le fashion girls dalla grafica del mio blog nel tentativo di darne un aspetto diverso, ma dopo mi sono sentita male. Così sono tornata con la coda tra le gambe al design di sempre, solo con qualche cambiamento nelle immagini. Non riesco proprio a rinunciare a questo aspetto! Inoltre, sono così patita di photo editing e di design che proprio non mi riesce di stare ferma. Di conseguenza, il mio blog non avrà mai un aspetto stabile e definitivo - ma sono certa che mi perdonerete per questo!
  • La mia "vacanza" in quel di Perugia volge al termine. Domani si torna a casa. Mi dispiace l'idea. Qui c'è il sole, c'è la piscina, c'è il terrazzo privato e, soprattutto, c'è il ristorante tutte le sere! Quando tornerò a casa, invece, dovrò rimboccarmi le maniche e ricominciare a fare le mie solite insalate (pietanze di carattere estremamente complicato). Pover'uomo che ha deciso di condividere con me la sua vita. Probabilmente verrà un giorno in cui invece di preparargli da mangiare lo porterò direttamente a pascolare per i campi (così evito di sporcare in cucina!).

venerdì 1 aprile 2011

Paranoia da post-pulizie

Dopo aver pulito tutta casa, non oso scendere dalla sedia o andare al bagno con l'angoscia di sporcare.
Mi sembra ovvio!
Ma non potrò starmene qui seduta a vita. Verrei ricoperta dalla polvere.
Dovrò inoltre prepararmi per la mia uscita, proprio tra pochi minuti. Doccia, capelli, trucco, abbiglio... Dio solo sa che casino combinerò!
Ok, promesso. Farò tutto molto piano, dolcemente, sfiorando gli oggetti con una delicatezza inedita, quasi volando in aria per non toccare il pavimento profumato di Fabuloso.
E quando entrerà in casa il mio ragazzo, gli impedirò qualsiasi movimento. Stanco come sarà dopo il suo lungo viaggio, sfido io che non presterebbe la minima attenzione a dove mettere i piedi e le mani! Dritto a letto: e non ti muovere, che mi stropicci le lenzuola!

Come si laveranno mai i... tappeti??

A parte che per usare la lavatrice e fare il bucato in generale oggi bisogna prendersi prima una laurea con tanto di tirocinio.
Ecco. In questi istanti vorrei proprio essere una "lavatricologa" o una "bucatologa". Ma non sono nè l'una nè l'altra. Sono una semplice donna di casa apprendista.
Ci vorrebbe, che ne so, un manuale dal titolo "Lava e impara", diviso in capitoli, da studiare approfonditamente. Già me lo immagino. In copertina una lavatrice con le fauci ed una didascalia con su scritto "Non è poi così malvagia".
M'immagino un manuale diviso in 17 capitoli.
1) Bianchi
2) Colorati
3) Bianchi e colorati insieme
4) Bianchi con spruzzi di colore
5) Bianchi di seta
6) Bianchi di cotone
7) La lana
8) La candeggina
9) L'ammorbidente
10) A quanti gradi?
11) La centrifuga
12) Molto sporchi
13) Molto ma molto sporchi
14) Sporchi ma non troppo
15) Sporchi ma non proprio sporchi sporchi
16) Sporchi ma non così tanto da lavarli
17) Abbiamo capito: prendi tutto e porta in lavanderia

Dio santo!!! Prima che io impazzisca, c'è tra di voi qualcuna laureata in "bucatologia" che potrebbe insegnarmi la formula esatta da applicare ai tappeti? A quale pagina del manuale "Lava e impara" la trovo? E ci sono le soluzioni alla fine del libro? Grazie.

mercoledì 23 marzo 2011

Fretta e disastri

Stamattina sono tutta di fretta. 
Ho messo la lavatrice, poi questo vento fortissimo ha scaraventato a terra lo stendino, sporcando tutte le lenzuola.
Ho dovuto rifare il bucato e non so se riesco a stenderlo perché sto per essere prelevata da un'amica con la quale si organizza la festa a sorpresa di stasera!
E ora scappooooooooooooooooo!!

mercoledì 2 marzo 2011

Elettrodomestici posseduti.

Mi chiedo se tutte le lavatrici del mondo emettano rumori terrificanti e facciano movimenti inquietanti.
Ogni volta che devo avere a che fare con la mia mi preparo come stessi per assistere ad un film dell'orrore. Mi incute inquietudine.
Prima di accenderla mi faccio il segno della croce.
Per tutto il tempo dei passaggi vari, ho continuamente paura che da un momento all'altro possa succedere qualsiasi cosa. M'immagino di tutto: che all'improvviso esploda, che schizzino acqua e detersivo da tutte le parti, che finisca in mille pezzi, che vengano meno i meccanismi interni, che i vicini di casa avvertano i suoi tremolii come fossero forti scosse di terremoto (me li immagino mettersi al riparo sotto ai tavoli) o che ad un tratto sbuchi fuori dal cestello un'entità demoniaca e che io sia costretta a recitare la formula "vade retro" con un crocifisso tra le mani.
Ascoltate bene: io e questa lavatrice abbiamo seri problemi di convivenza e di tolleranza reciproca. Gliel'ho detto diverse volte "Io e te dobbiamo andare d'accordo! D'accordo?".
Non una risposta e ogni volta fa gli stessi capricci.
Capisco che la lavatrice sia un elettrodomestico tra i più rumorosi, ma tutte hanno questa capacità di incutere terrore??
Ora vado a ritirare il bucato. E' la prima volta che provo un tipo di lavaggio nuovo. Se mi ha rimpicciolito i tovaglioli e le tovaglie le rimpicciolisco l'esistenza!

lunedì 28 febbraio 2011

Casalinghe moderne!

Stamattina mattinata di pulizie, indolenzita dalle mie mestruazioni. Non avere niente da fare non è granché bello. Mi chiedo come facciano le casalinghe che per tutto il giorno pensano solo e soltanto a cucinare, lavare, pulire, stirare, e poi di nuovo lavare, pulire, cucinare... Sante donne, lo dico sempre io, sante donne, con tanto di pazienza, laddove lo spazio aperto che conoscono è solo il balcone dove stendono il bucato e i parcheggi del supermercato dove fanno la spesa. Sante donne.
Io tra un lavaggio e un altro devo avere sempre qualcosa da fare. Una sbirciatina al computer o studiare per un nuovo esame. O al massimo un episodio di Sex and the city! Insomma, debbo distrarmi in qualsiasi modo dalla mia condizione di casalinga apprendista. Quindi faccio le cose "a puntate". Ora ho messo la prima lavatrice e sistemato la camera. Finito questo post mi dedico alle altre stanze.
Un poco alla volta e il gioco è fatto! Dev'essere questo il segreto delle "pulizie moderne", sì, quelle delle famose "donne di casa in carriera" ;-)!


sabato 12 febbraio 2011

Questione di abitudine

Sintesi dei miei due giorni alle prese coi fornelli e con gli ospiti.
Non mi metterò a parlare di tutto, ma solo delle cose che ho trovato rilevanti.
I nostri ospiti hanno portato una torta magnifica (nell'aspetto e nel sapore!). Sopra era stampata l'immagine della moto del mio ragazzo (la Ducati 1098 rossa fiammante). Anzi, ora ve la faccio vedere.
Eccola: vi presento la Ducati 1098.



Ecco. Sulla torta era (è, sebbene ancora per poco) stampata la moto. Quella torta suppongo sarà finita nel giro di pocchissimo tempo: massimo due giorni di vita, le concedo.
La cosa fondamentale è che fortunatamente questa torta buonissima ha potuto sostituire il tiramisu che avevo preparato io.
Quello l'ho nascosto a dovere nel frigorifero, fingendo di non averlo mai fatto, sebbene a un certo punto qualcuno ha ritenuto opportuno spifferare il mio segreto.
C'è stato, quindi, chi l'ha voluto assaggiare a tutti i costi. E non è stato niente male, alla fine, questo caffè al tiramisu, come è stato più volte definito :-D!!! Al mio ospite è piaciuto: probabilmente gli avrò dato (senza farla apposta, chiaro!) un pezzettino in cui era più concentrata la crema di mascarpone, in modo che l'impatto col caffè fosse attutito.
Insomma, 'na strage di casalinga!
Probabilmente il sugo che avevo preparato era pure salato! Ma i miei ospiti (due ragazzi gentilissimiiiiiiiiiiiiiiiii che non offenderebbero mai neppure una mosca) dicono di essersi leccati i baffi coi miei tortellini!
Fortunatamente, il pranzo di venerdì è andato molto meglio: ristorante a base di pesce in località marina. Un antipasto che non finiva più e un primo di trofiette ai frutti di mare che era davvero la fine del mondo!

Morale: temo che le mie formule segrete "prima o poi imparerò" e "è tutta questione di abitudine" non stiano facendo effetto. Forse devo solo concentrarmi di più, mentre le pronuncio.

giovedì 10 febbraio 2011

Savoiardi caffeinomani e menu del giorno!




Giornata di ospiti che arrivano da fuori.
Ho messo a fare il sugo.


 Menu del giorno (semplice, alla mia portata, chiaro):

- mozzarelline, noccioline, acciughine e olivette (per stuzzicare l'appetito);

- primo di tortellini al sugo;

- secondo con un misto di carne salsiccia e costata;


- contorno di insalata con mais, pomodorini e aceto balsamico;

- macedonia di frutta mista;

- dolce (comprato *)

- caffè o amaro.

Un menu semplicissimo!

* Nasconderò a dovere il tiramisu che ho fatto l'altra sera. Sebbene la crema di mascarpone ed il resto siano usciti bene, come avevo previsto i savoiardi hanno assorbito troppo caffè. E' immangiabile! Piuttosto, potremmo offrirlo al posto del caffè, dato che vien fuori da tutte le parti! Ma dagli errori s'impara: la prossima volta saprò perfettamente che i savoiardi sono dei veri caffeinomani: ma guarda un pò, quanto caffè si son bevuto, quelli lì!!!

mercoledì 9 febbraio 2011

Un dolce per dirti... che ti amo!

Ho preparato al mio ragazzo una potente miscela di carote, zucchine e cavoli lessi, ierisera. Mi sa che non l'ha potuta digerire bene.
S'è dovuto alzare di notte per - dice lui - guardare la tv.
L'effetto dei cavoli, presumo.

Ho inoltre preparato un tiramisu.
Dio solo sa una "donna di casa in carriera" cosa è capace di fare di fronte a un tiramisu che prepara per la prima volta in vita sua.
Almeno, credo di averci messo un ingrediente fondamentale: l'amore! Ma ho qualche dubbio che possa bastare ai fini di una buona riuscita del dolce.
Non so come sia andata, poiché l'ho sbattuto in frigorifero e lo mangeremo solo oggi. Oddio, mangeremo è una parola grossa! Lo "assaggeremo". In quanto alla possibilità di mangiarlo, si vedrà.
Non ho fatto grandi gaffes durante la preparazione, oltre a sciogliere completamente nel caffè un paio di primi savoiardi (tra le altre cose, non avevo pensato che potessero assorbire così tanto caffè in un sol colpo - avrei dovuto immaginarlo, suppongo).
Ho imparato a maneggiare il robot da cucina, inoltre. Grandi progressi questi!
E ho comprato il cacao in polvere zuccherato quando invece avrei dovuto prendere quello amaro.
Dettagli.
Ah! E nell'impasto col mascarpone, fattosi crema, ho aggiunto una mole considerevole di Bayles. Sarà stata troppa? Ci ubriacheremo mangiando il tiramisu?
Ho esplicitamente detto al mio ragazzo, con apposito tono di minaccia: "Questo tiramisu-prova resterà un segreto tra me e te".
"E se muoio?"
"Meglio: così non potrai riferire a nessuno quello che ti è accaduto".

domenica 6 febbraio 2011

La montagna va da Maometto

Devo ripulire casa. Di già? E beh, si. Dico, non vorrai credere che averla pulita tutta, da cima a fondo, il giorno in cui sei entrata qui voglia dire lasciarla così per sempre? Ma no, non dico mica per sempre, ma bisogna che io mi prenda il tempo necessario per preparare questo esame.
Siamo alle solite. Ho tutto il tempo, ragazzi, per preparare un esame, ma non lo sfrutto mai. E' la prassi, dico, lasciarmi tutto agli ultimi giorni. La prassi. Ho avuto un bel pò di tempo, per studiare. Davvero un bel popò di tempo. Mai sfruttato.
Cosa mai avrò fatto in tutte queste settimane? Non ricordo impegni particolarmente urgenti.
Ora ti metti e studi, bella mia. Poi, una volta superato il giorno dell'esame (e badate bene, il giorno dell'esame, non l'esame!), pulirai di nuovo tutta casa.
Per ora ci si accontenti, per piacere, di pulitine sporadiche.

lunedì 31 gennaio 2011

Io - le vecchie cose = shopping!

Torno qui a scrivere sul blog, quest'oggi, reduce di un crollo fisico dovuto al mio trasloco. Un trasloco che mi ha privata di tutte le forze di cui ero capace.
Oggi è andata meglio, ammetto. Credo il mio organismo fosse ormai entrato nell'ottica che si era visto imporre, "lavora fino a ché non avrò finito con le pulizie e con la sistemazione di tutta questa roba e non fare commenti!".
Oggi ho finito i lavori con serenità. Ieri sera non ero buona neanche pe'l macello. Stasera sono buona per un bel piatto di polpette col sugo. Non fatte da me. Basta scaldarle.

Qualcuno si chiedeva con curiosità se avessi tenuto fede alla mia promessa sullo "scarto di tutte le cose che non uso, senza pietà".
Ebbene, l'ho mantenuta. 

All'inizio specialmente ero così incavolata con tutta quella roba che mi sono messa d'impegno, a sangue freddo, in maniera spietata, a scartarne quanta più ne potessi. Ho riempito su per giù due valigie di capi d'abbigliamento che non mettevo mai. Avevo una tonnellata di maglioni per soli tre o quattro che ne indossavo, ed altrettanta roba che giaceva lì inerte da Dio solo sa quanto tempo. Matta, me lo dico sempre!
Ed ero forte (vorrei rivedermi) quando indugiava la mia mano a lasciar andare gli indumenti nelle valigie. Arrivavo io con la mia ragione, "questa te la metti??" "no" "e allora via!" (come stessi parlando con un'altra persona, ma ero sempre io :-D). Così, tra un indugio e un altro, ho messo via un pò di roba, si.
Il mio armadio è diventato più essenziale di quanto sia mai stato. Ho tenuto solo le cose che indosso veramente. Eppure, non c'è modo di far entrare altro nell'armadio, è pieno zeppo - l'ho riempito al massimo delle sue capacità. Ammetto: oltre alle cose che indosso veramente, ho chiuso un occhio su quelle che potrei potenzialmente dover indossare (è un classico!). Ma quelle che non indosso e non indosserò mai per certo le ho date via veramente! Ne sono prova le due valigie piene! A testimoniare, il mio ragazzo!
Oggi, invece, ho terminato lo scarto per quanto riguarda cianfrusaglie varie. E qui ancora peggio! Anche perché le cianfrusaglie mi trovavano in uno stato d'animo più sereno e pacato (non come ieri, che l'abbigliamento si è trovato con il mio umor nero) e quindi era più difficile che io con la ragione mi opponessi agli indugi della mano. Ho difatti dovuto trovare lo spazio dove poter conservare le mie adorate candele (sono riuscita ad esporne solo una), quando invece, probabilmente, fosse accaduto ieri, avrei buttato anche quelle, ho dovuto conservare dei vecchi libri, dei vecchi "manoscritti", e i diari segreti, e la bomboniera della laurea di mia sorella, e regali vari (come fare a buttare via le cose che ci hanno regalato?), e il tazzone da frappè (quando mi farò mai un frappè, io?), e il primo ciuccio di mia nipote (ora ditemi, come potevo sbarazzarmi del ciuccio della mia nipotina?? E' un ricordo così tenero!), e ... e vi risparmio i dettagli su altre varie cazzatine di valore affettivo.
Però dai, sono stata brava, no?? Sono riuscita a fare entrare tutto in maniera discreta. Credo di aver sfruttato bene lo spazio disponibile. Non ho casini in giro. Stile asciutto ed essenziale. Attendo solo arrivo mensole dove poter posizionare libri e romanzi vari che spesso e volentieri mi fanno compagnia e che mi piace tenere esposti.
Penso che fare scarto delle proprie cose possa essere terapeutico. Mi sono sentita meglio, dopo! Sai che oppressione ad avere tutte quelle cose senza doverle necessariamente utilizzare? 
Allora, mi dico, far scarto può essere terapeutico almeno quanto fare shopping. Soprattutto perché bisogna sostituire, prima o poi, la roba data via con... altre cose, no???
Inizio a far spazio tra una cruccia e l'altra. Non si sa mai, qualche nuovo arrivo ;-)!

sabato 29 gennaio 2011

Che te lo dico a fare?

Trasloco completato.
Ora manca il pezzo forte: mettere tutto a posto, domani.
Non mi reggono le gambe. Mi sento a pezzi. Come avessi la febbre. Terribile mal di testa. Inizio di raffreddore. Vulnerabile, cagionevole, acciaccata. Malmessa. Un disastro, praticamente.
Si vede che non sono abituata alla fatica.
Di una cosa sola sono certa, da oggi. Domani, senza pietà alcuna farò scarto di tutte quelle cose che non uso. SENZA PIETA' ALCUNA.

Buonanotte già, ragazzi.

giovedì 20 gennaio 2011

Chi sarà mio ospite mangerà pasta con i broccoli

Non so cucinare.
Cucinare non è mettere un pò di sale nella pasta e aspettare che scuoci.
Per saper cucinare intendo: indossare apposito grembiulino, legare i capelli per evitare che cadano nelle pietanze, appropinquarsi ai fornelli armati di spirito combattivo e mettere in moto la propria immaginazione, magari servendosi anche del famoso FORNO.
Il forno! Quell'invenzione meravigliosa che permette di cucinare pietanze... al forno.
Già.
Io non l'ho mai usato. Anche per questo dico che: non so cucinare.
Per saper cucinare, quindi, intendo, ricapitolando: indossare apposito grembiulino, legare i capelli per evitare che cadano nelle pietanze, appropinquarsi ai fornelli armati di spirito combattivo, mettere in moto la propria immaginazione, usare (anche) il forno.
Non mi lamento. Ma vorrei saper cucinare qualcosa di veramente gustoso (e di mia spontanea e creativa invenzione) da far assaggiare ad eventuali ospiti ai quali direi: "E' una mia specialità!". Ove per specialità, appunto, vorrei intendere una pietanza che sai fare soltanto TU, quella con gli ingredienti segreti.
Mi chiedo perché continuo ad insistere, allora, sul fatto che la pasta con i broccoli sia una MIA specialità.
La sanno fare tutti!
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