In alcuni momenti, vorrei essere ciò che non sono. Ma se non lo sono, non posso esserlo. Essere in un certo modo non è una scelta propria. Posso migliorare, ma mai essere completamente ciò che non sono. E se lo fossi, probabilmente desidererei di essere ciò che non sarei. Lottare per essere un po' diversi è un dono del nostro stesso essere, voler ottenere ciò che non abbiamo è una sfida vitale, vincere o perdere, sono una sfida anche questi.
Se un giorno, poi, sarò ciò che oggi vorrei essere, probabilmente starei rimpiangendo di non esserlo stata anche in passato, o forse sentirei nostalgia di non essere più com'ero un tempo.
In ogni caso, oggi sono questa, domani non lo so. Anzi sì, lo so. Domani sarò sempre questa, con qualcosa in meno o qualcosa in più. Sempre io, modificata, nel tempo, dagli eventi e dalle mie scelte. Passaggi evolutivi attraverso i quali si è tolto da me o si è dato a me un pezzettino ogni volta. Giorni risolutivi in cui si è ottenuta qualche cosa, e giorni inutili persi a correre dietro sogni che non si sono realizzati o dietro pensieri di dolore ed esperienze che hanno cambiato di pure un poco il mio essere. Come la sintesi di un agente chimico, controllata da enzimi nel corpo umano, passaggio dopo passaggio, che provocano l'aggiunta o l'eliminazione di una piccola parte, finché non si raggiunge la forma finale. Io, l'agente chimico; i miei pensieri e gli eventi, gli enzimi; il mio domani, la forma finale. E quella forma finale, anche lei sarà ri-sottoposta a passaggi, aggiunte, eliminazioni, modifiche. Un circolo vizioso, forse, il circolo dell'essere.
Se un giorno, poi, sarò ciò che oggi vorrei essere, probabilmente starei rimpiangendo di non esserlo stata anche in passato, o forse sentirei nostalgia di non essere più com'ero un tempo.
In ogni caso, oggi sono questa, domani non lo so. Anzi sì, lo so. Domani sarò sempre questa, con qualcosa in meno o qualcosa in più. Sempre io, modificata, nel tempo, dagli eventi e dalle mie scelte. Passaggi evolutivi attraverso i quali si è tolto da me o si è dato a me un pezzettino ogni volta. Giorni risolutivi in cui si è ottenuta qualche cosa, e giorni inutili persi a correre dietro sogni che non si sono realizzati o dietro pensieri di dolore ed esperienze che hanno cambiato di pure un poco il mio essere. Come la sintesi di un agente chimico, controllata da enzimi nel corpo umano, passaggio dopo passaggio, che provocano l'aggiunta o l'eliminazione di una piccola parte, finché non si raggiunge la forma finale. Io, l'agente chimico; i miei pensieri e gli eventi, gli enzimi; il mio domani, la forma finale. E quella forma finale, anche lei sarà ri-sottoposta a passaggi, aggiunte, eliminazioni, modifiche. Un circolo vizioso, forse, il circolo dell'essere.
Non so se domani accetterò di essere come sarò, similmente a oggi in cui talvolta mi lamento di quella che sono, ma almeno non è una questione che mi pongo, non posso farlo, non devo farlo, e ineffetti non lo faccio, poiché io proprio non so ciò che sarò. Lo sogno, forse, lo penso, il mio essere futuro, ma la questione principale, adesso, è ciò che sono oggi.
L'importante, lo dicono sempre, è essere. Il resto è tutta conseguenza.
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