Si ottengono spesso molte cose nella vita, ma non sempre sono sufficienti. Anzi, non lo sono quasi mai. Ho ottenuto molte cose, ma sento che mancherà a lungo l'affermazione nella società, un ruolo mio, un lavoro che mi soddisfi, che abbia a che vedere con gli studi compiuti. Mi manca la capacità di farmi scivolare i gesti, le parole. Sono due delle mille cose che servono per essere felici. La possibilità di essere qualcuno, di affermarsi attraverso la moltitudine, guardando negli occhi del simile, riconoscendosi a vicenda, chiedendo inconsciamente un sì riguardo al tuo valore.
All'uomo manca spesso qualcosa. Non è forse, in fondo, sempre in vena di cercare? Cerca qualsiasi cosa in ogni momento della vita: cerca un lavoro, un futuro, la persona della sua vita, la voglia di fare, un periodo di relax, la tranquillità, l'amore, l'affetto, le certezze, cerca le chiavi di casa, gli occhiali da sole, la tessera elettorale, cerca di imporsi un obiettivo, e di raggiungerlo, di diventare qualcuno, di essere utile, di vendicarsi, di conquistare, di dimenticare, cerca se stesso, la felicità, cerca delle risposte, il sonno nella notte, la lealtà delle persone, di capire la vita, di farcela, di realizzare qualcosa, di piacere agli altri, cerca una stella cadente la notte di San Lorenzo, una lucina nel cielo che gli conceda la possibilità di esprimere un desiderio, e anche quel desiderio è una ricerca, desidera quello che vorrebbe trovare, cerca di nascondersi, o di farsi notare, cerca i valori perduti, o una persona che creda in lui.
Penso che l'uomo sia sempre, grossomodo, alla ricerca di qualcosa e che spesso lo faccia nel modo più inconsapevole, senza neppure rendersene conto. Dopotutto, è probabile sia il senso della sua stessa esistenza.
La mancanza è, paradossalmente, sempre presente. Laddove esiste un vuoto, la mancanza lo riempie. La mancanza che si trasforma in incessante ricerca: non ci rende mai passivi.
Simona
Nessun commento:
Posta un commento