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L'ideale, di Giovanni Maria Zonzini
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Quando la fiamma brucerà anche l’aria e il fumo oscurerà il cielo finalmente non parleranno. Forse grideranno.
Presto molta attenzione nello scendere le scale.
Non avrebbe senso giustiziarmi sul portone, proprio oggi, che la scelta è mia: vivere o morire.
Cammino bagnato fradicio per le strade sotto il sole cocente. Soldati mi scrutano sospettosi. I più mi ignorano.
Tra poco non potrete più ignorarmi.
Non potrete più fermarmi.
Forse potrete spegnere la fiamma ardente che brucerà il mio corpo, ma non quelle che arderanno i cuori di chi mi guarderà.
Per quelle non vi basterebbe il diluvio universale.
Finalmente arrivo nella piazza, ancora vestita di fasti ormai dimenticati. I carri armati son come avvoltoi in mezzo alla folla, parole concitate girano fra volti impauriti e gesti inconsulti attraversano le mani intirizzite dal freddo e dal terrore.
I militari latrano ordini incomprensibili liberando una rabbia che pare imprigionata da secoli. Leggo nei loro occhi il disprezzo, e dentro i miei odo salire il furore per quel potere troppe volte delegato ad altre mani; preso e sputato senza remore dai loro cannoni.
Sento distintamente salire il vento e il vento non lo possono fermare con le mani. Non si può bloccare, non si può imprigionare, non si può fucilare.
Neppure la Libertà, per quanto uomini liberi uccidano, possono fermare. Questo li spaventa; quando qualcuno la invoca posso leggere la paura nei loro occhi. La paura è l’anticamera dell’odio, che sale fino ad esplodere nelle canne dei loro fucili.
Arrivo al centro della piazza. L’acciarino è pronto. Una fiamma illuminerà Praga. Quella fiamma sarò io. Io sarò la speranza di chi è stanco di chinar la testa e tirare avanti. Io sarò il richiamo per chi ha abbassato il mento per non guardare. Io morirò in questa piazza, ma otterrò l’immortalità negli incubi degli oppressori.
Sono bagnato di benzina, basterà la scintilla dell’accendino. Basterà una scintilla, anche molto piccola.
Sale il vento ma non lo possono fermare.
Brillano le stelle ma non le possono spegnere.
Nascono le idee e non le possono imprigionare.
Un ideale è nato. Non lo possono fermare. Non lo possono spegnere. Non lo possono imprigionare.
Possono solo temerlo.
Liberamente ispirato alle vicende del dissidente Jan Palach.
Giovanni Maria Zonzini
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