Oggi vi presento Roberto Baldini, uno scrittore che non è più "esordiente".
Ha alle spalle diverse pubblicazioni e ce ne parla in questa breve intervista.
Ecco che cosa ci racconta!
Benvenuto nel mio blog, Roberto! Vogliamo presentare ai lettori i tuoi romanzi. Diciamo pure che non sei più un autore "esordiente", hai superato da un bel po' il momento dell'esordio . So che ami molto leggere e scrivere e che hai già alle spalle diverse pubblicazioni. Ce le racconti un po' in linea generale? Quando è cominciato tutto questo?
Roberto Baldini Grazie mille, Simona! In effetti ho esordito un po' di anni fa, precisamente nel 2009, con il mio romanzo "Chapter Love".Ho sempre scritto racconti, sin da adolescente. Purtroppo il mondo del lavoro mi ha assorbito e la mia passione ha latitato sino a quando, un giorno, rimasi deluso da una storia d'amore che avevo letto.A quel punto presi carta e penna (anzi, mouse e tastiera) e iniziai a scrivere, scrivere... Quel racconto divenne appunto Chapter Love, il mio primo romanzo.
I tuoi romanzi appartengono tutti allo stesso genere letterario?
Sì e no. Adoro scrivere d'amore, e la maggior parte dei miei libri sono storie d'amore classiche, ambientate magari tra i banchi di scuola, come Chapter Love, oppure nel mondo degli adulti.Comunque ho anche scritto un libro che parla di spionaggio e uno ambientato nel rutilante mondo delle corse clandestine.Anche in questi casi, nonostante la componente action prevalga, sono riuscito a inserire l'amore.
Due dei tuoi romanzi sono stati pubblicati di Liant Editore. Ci racconti un po' della tua esperienza con questo editore? La consigli a coloro che desiderano pubblicare?
Collaboro da poco tempo con questo editore, però mi sono subito trovato in sintonia con loro, forse perché è una realtà giovane.A chi desidera pubblicare dico solo di non cadere nella trappola dell'editoria a pagamento! Per nessun motivo. Con Liant, infatti, non ho pagato nulla.
Ci racconti qualcosa del tuo ultimo romanzo? Com'è nata l'idea della storia che racconti?
Le idee nascono così, all'improvviso, sono respiri che non programmi ma che vengono spontanei.Il mio ultimo romanzo parla di una ragazza in fuga da se stessa, in fuga da una vita che le ha riservato soltanto dolori, e pochissime gioie.La morte prematura del padre, tiranno e aguzzino, la costringeranno a partire per l'Europa, cambiando nome e storia ogni volta, poiché non riesce affidarsi più di nessuno, fin quando non incontrerà una persona che l'aiuterà, un dottore del corpo e dell'anima...
Sei d'accordo con chi dice che scrivere sia una capacità che possono avere tutti? O pensi che per scrivere bisogna avere una certa "predisposizione"?
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Per qualcuno può essere più facile, io a scuola non ho mai preso un'insufficienza in italiano, certi miei amici facevano fatica a prendere 5...Però, come in tutte le cose, bisogna studiare.In questo caso leggere, leggere, leggere...Dalle pietre miliari come Shakespeare, Omero, Dickens, sino agli autori emergenti, magari anche passando attraverso il libri da edicola.Più si legge più arricchiamo il nostro vocabolario. Non ce ne accorgiamo ma è così.Infatti faccio fatica a concepire scrittori che si autoproclamano come grandi penne e poi leggono tre libri all'anno...Io amo scrivere ma non posso fare a meno di leggere, è una simbiosi, una necessità, non una scocciatura...
Sono d’accordo con te, leggere, confrontarsi con altri scrittori e stili è fondamentale per uno scrittore. E secondo te chi si può definire “scrittore”?
Chi è umile. Chi accetta le critiche, non le rifugge. Chi ha qualcosa da dire, e non lo fa per vendere un best-seller e poi ritirarsi nella casa sulla spiaggia. Chi ama tenere in mano un libro, riporlo con cura nella libreria e si ritrova una lacrima nel cuore perché, dopo aver finito di leggere quella storia, ha come la sensazione d'aver perduto un amico...
Ci sono autori italiani o stranieri che ami leggere di più e a cui magari ti ispiri quando scrivi?
Leggo poco di autori stranieri, poiché penso che gran parte del messaggio che cercavano di trasmettere nella loro lingua madre vada perso passando attraverso le mani dei traduttori.Comunque un libro di Follett o Herbert non lo disdegno affatto...Autori italiani? Una marea! Gabriella Genisi, Carlo A. Martigli, Giusella De Maria, Barbara Baraldi, Cristiana Astori...Potrei continuare all'infinito...Vorrei anche spezzare una lancia in favore degli scrittori emergenti che non trovano spazio nelle librerie.E' un peccato che il mercato sia così restio a farli entrare, perché alcuni di loro sono in gamba e hanno davvero qualcosa da dire.
Mi trovi d’accordo su tutto, hai anche anticipato l’argomento di uno dei miei prossimi post, riguardo al significato originale di un libro che “si perde passando attraverso le mani dei traduttori”.
Infine ti chiedo solo di dirci quali sono gli aspetti del tuo libro che secondo te i lettori potrebbero apprezzare di più.
Grazie, è bello parlare con persone che condividono la stessa passione!Io scrivo di ciò che so, che ho vissuto, che mi appassiona.Dalle mie parole si percepisce come sono io, cosa voglio dire.Le storie non sono autobiografiche, ma il carattere del protagonista, il suo modo di pensare, i suoi sogni, mi rispecchiano profondamente.Insomma, se volete un libro "sincero", non resterete delusi.
Perfetto, Roberto. L'intervista è finita, ti ringrazio per essere stato con noi e ti faccio un sincero in bocca al lupo per tutto! Alla prossima!
Grazie a te, sei stata una perfetta padrona di casaUn grandissimo in bocca al lupo anche a te!
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Per info e contatti:
Simona
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Per rispondere a un'intervista, scrivimi: alamuna@gmail.com
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