Il racconto di Giovanni Zonzini, che partecipa all'iniziativa "Invia il tuo racconto", è liberamente ispirato alle vicende del dissidente Jan Palach, il giovane studente che si diede fuoco in mezzo alla folla in una famosa piazza di Praga. Il racconto di Giovanni ne ritrae brevemente ma con maestria la psicologia e le motivazioni di quel gesto estremo, il fuoco che gli ardeva dentro, il desiderio di una Libertà negata e ricercata attraverso il gesto coraggioso di chi ha la forza di reagire, di farsi sentire, di "non abbassare il mento per non guardare".
Il racconto di Giovanni mi è piaciuto molto, oltre che per il tema affrontato, per il modo in cui è scritto. Questo giovane scrittore ci mette l'anima e le sue parole sembrano intrise di poesia. Il linguaggio è ricercato, valido e lineare. E' un racconto molto breve, ma è davvero il caso di dire "breve ma intenso".
Vi lascio con una breve intervista che ho realizzato per voi a Giovanni Zonzini.
L'intervista
Risponde Giovanni Zonzini
Benvenuto nel mio blog, Giovanni. Con il tuo racconto “L’ideale” ti sei voluto liberamente ispirare alle vicende del dissidente Jan Palach. Ci vuoi raccontare qualcosa in più? Come mai la scelta di questo tema?
Grazie del benvenuto, mi fa molto piacere essere qui con te. Tutto è iniziato quando nell'estate del 2011 andai a Praga.Ricordo ancora vividamente la visita alla Piazza San Venceslao, quella dove il 16 gennaio del 1969 Jan Palach si diede fuoco, infiammando, oltre a se stesso, anche la Primavera di Praga, iniziata quando Alexander Dubcek, esponente della sinistra riformista e moderata, prese il potere il 5 gennaio 1969.In quei momenti mi sembrava di vedere la scena, di sentire l'urlo dello studente, la fiamma che avvolge il suo corpo, la folla atterrita che trova, pur nella tragedia di una giovane che sta bruciando vivo, quella meravigliosa fiaccola che dovrebbe illuminare ogni popolo: la Libertà.
Ti sei sempre dedicato alla narrativa, o scrivi anche poesie?
Scrivo perlopiù narrativa in prosa, ma di tanto in tanto scrivo anche poesie.
Hai mai pubblicato un libro o pensato di provare a pubblicarne uno?
Al momento la scrittura è solamente una (grande) passione. Non so cosa mi riserva il futuro, ma senz'altro pubblicare mi piacerebbe molto.
Che cosa ispira le tue storie di solito? Qual è il tuo rapporto con la scrittura?
Secondo me, l'ispirazione non è una lampadina che si accende miracolosamente dal nulla. Io penso che la cosiddetta ispirazione faccia un iter molto lungo, infatti, a mio vedere, lo scrittore non fa altro che raccontare la realtà filtrata dalla sua mente, che la interpreta, la trasforma e la plasma secondo il suo modo di vedere le cose. In definitiva, ritengo che sia la realtà stessa, le emozioni che provo sulla mia pelle, le mie idee e le mie azioni quotidiane a ispirarmi.Il mio rapporto con la scrittura lo si può definire con questa breve e celebre citazione di Catullo: amo et odi.A volte mi dà la nausea, sedermi al computer davanti a quel foglio bianco di LibreOffice o di Word, eppure non riesco a staccarci gli occhi, non riesco ad allontanare le mie dita che corrono rapide sulla tastiera né a frenare la corsa della mia immaginazione nelle distese infinite della Fantasia, che si fonde talvolta con la realtà, creando un tripudio di immagini, di miserie, di fantasmagorie, che si riflettono come d'incanto su quel foglio ormai non più bianco, pieno di sottili righe d'inchiostro che sembrano assumere vita propria, come figli che prendono il volo verso la grande avventura della Vita.
Hai mai partecipato o pensato di partecipare a concorsi letterari?
In terza media, due anni fa, partecipai ad un concorso di poesia. Sono riuscito ad aggiudicarmi una segnalazione di merito con questa poesia:
E col volto di chi il mondo sfida,col cuore di chi ancora spera,con la bocca ancora secca di chi aspettae il naso affondato nel suo cuscinoi miei occhi pieni di nulla sannoche non si riempiranno di altro che ricordi
Ci sono degli scrittori che ti piacciono particolarmente o a cui ti ispiri per scrivere le tue storie?
Gli scrittori che amo sono molti: Dumas padre e figlio, Isaac Asimov, Valerio Massimo Manfredi, Philip K. Dick, Licia Troisi, Edmond Rostand, J.K. Rowling, Suzanne Collins, Indro Montanelli, Italo Calvino, Dino Buzzati, Giovanni Del Ponte, George Orwell, Andrea Frediani, Alberto Moravia e altri che ora non mi vengono in mente.La persona che più mi ispira a scrivere è un poeta e cantautore che si chiama Fabrizio De André (uso il presente poiché credo che rimanga immortale con i suoi capolavori).
Se ti chiedessi di citare tre libri che ti sono piaciuti di più, quali sarebbero?
Tre sono pochi, ma ci proverò: 1984 di George Orwell, Il Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov e Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas, ma in realtà la lista sarebbe infinita.
Esiste un blog, un sito o una piattaforma dove possiamo conoscerti meglio e leggere qualcos’altro di tuo?
Al momento no. Potete trovare molti dei miei racconti sul forum di “Scrittori della Notte” all'account “Un matto”.
In bocca al lupo per tutto, alla prossima!
Grazie Simona, altrettanto!
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Simona
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