Scritta scorrevole

"Go as far as you can see, when you get there, you'll be able to see further" (T. Carlyle)

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Insegnante di inglese appassionata di scrittura e di fotografia e profondamente innamorata degli animali. Questo blog è un ampio rifugio in cui condivide passioni, letture, riflessioni, novità sui suoi libri e molto altro. INSTAGRAM: @simona_giorgino (profilo autrice), @photosfromthewind (profilo fotografico).

martedì 26 aprile 2011

Trame di romanzi, trame di vita.

Non so se sia meglio avere tutto o non avere niente sotto controllo. Se avere una trama o non averne alcuna.
Io mi rendo conto, per esempio, che quando scrivo vien fuori roba migliore se non organizzo il mio lavoro, mentre se mi metto a organizzarlo, probabilmente non arrivo alla fine.

È più o meno ciò che mi sta succedendo di recente con un nuovo romanzo in stesura. Impormi una trama non mi ha mai aiutato a portare a termine i lavori (quelli lunghi!). Attualmente mi sto dedicando a un romanzo e, proprio per il fatto di non essermi imposta nulla, sta procedendo in maniera... serena. Sono partita a scriverlo con certe idee vaghe per la testa. Le uniche cose certe erano che la protagonista sarebbe stata una donna, che avrei scritto in prima persona e che avrei sviluppato una probabile storia al modo di quel genere che tanto mi piace, ironico, attuale e leggero. E tutto questo non l'ho "deciso", è stato solamente spontaneo. Per il resto, non mi sono imposta assolutamente nulla. In pratica ho iniziato che non sapevo neppure cosa andavo a scrivere. Come quando si prende la macchina e si va senza una meta: probabilmente, tra qualche chilometro, avrai trovato un bellissimo mare o un angolino di mondo che vale la pena di visitare. I primi cinque capitoli che ho scritto sono stati proprio così: una gita all'avventura. Sono venuti di getto (una sorta di stream of consciousness) senza una trama e, per dirla tutta, probabilmente senza neanche l'idea di farne un romanzo o, se l'idea di farne un romanzo c'era, non avevo alcuna trama in mente.
La trama si sta formando solo strada facendo. Ora, dato che la storia sta prendendo una sua forma e un suo andazzo, sto incominciando a "pianificare" alcuni eventi e so già cosa mi aspetto dallo sviluppo della storia: questo non mi aggrada. Temo che in questo modo rischio di deviare e di non procedere nel modo "più adeguato" alle aspettative. In passato, sapere quello che dovevo scrivere, avere una trama da seguire, non mi permetteva di essere spontanea, mi perdevo tra limiti e imposizioni. Scrivere una tal cosa mi sembrava non andasse mai bene ai fini dello sviluppo della storia. Per questo motivo, quando mi rendo conto di essermi creata in mente delle aspettative sul mio romanzo attuale, cerco di scacciarle via o di non considerarle una priorità. Voglio che proceda nel modo in cui è cominciato: spontaneamente. Quando avrà raggiunto una maturità tale da potermi finalmente imporre una "fine" e delle aspettative, allora potrò tornare ad avere un impatto "razionale" sulla storia e ad avere ben in mente la direzione verso cui procedere.
Sarà che avere un obiettivo fisso per la testa ti porta a fare tutto con ricercata perfezione affinché l'obiettivo sia raggiunto (se non proprio con "ricercata perfezione", resta sempre che il tutto deve coincidere e avere nessi logici, il che un po' scoccia) e se quella perfezione non arriva, è possibile che al posto suo arrivi la stanchezza. A volte mi stancavo dei miei scritti quando li consideravo ancora troppo lontani dall'obiettivo iniziale e lasciavo perdere tutto. In fondo, la perfezione arriva di rado, o forse non arriva mai, perché di perfetto non c'è nulla. Quindi, se non mi impongo nessun obiettivo (nessuna trama) di conseguenza non punto a nessuna perfezione. E probabilmente ne verrà fuori qualcosa di migliore!

Avere una trama precisa certe volte non mi fa raggiungere il mio obiettivo finale. Non averne alcuna, mi permette di arrivare molto, molto lontano.
Che ciò sia valido anche nella vita di tutti i giorni?

12 commenti:

  1. Eh no! Così non vale! Parli spesso del tuo romanzo...ma io voglio sapere!!!!la trama, i personaggi, il quando il dove il come e il perchè! eh perdindirindina!xD
    Scherzi a parte, forse è proprio per la spontaneità che c'è nei tuoi scritti, che sono così belli..e sanno davvero arrivare al cuore! :) Se fossero così studiati..non sarebbero altrettanto belli..cioè, belli forse sì, ma non emozionanti!

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  2. Sono luuuusingata! ;)
    Grazie Juliet, spero che il romanzo giunga a termine ;) e sia "emozionante" come dici tu, anche se piuttosto si tratta di un romanzo "ironico" e che - spero - faccia sorridere.
    Per info più dettagliate... attendere fine stesura, rilegatura tipografica e, perché no?!, pubblicazione!! :D (magariiii!)

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  3. senza il magari!!! sicuramente!!! e verrò a trovarti per farmi autografare la copia!!

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  4. .."Non averne alcuna, mi permette di arrivare molto, molto lontano" , sono proprio d'accordo! E' molto Zen :).Ma.. adesso scrivi anche un romanzo ? Sono curiosissima ! Baci, a presto :) !

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  5. Scrivere resta sempre una passione che mi porto da quando ero piccola :). Adesso mi sono impelagata in un romanzetto semplice, leggero, ironico, attuale, per sorridere, nulla di pesante e complicato! ;)

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  6. Ciao carissima Alamuna!

    Anche io mi ritrovo perfettamente in quello che hai scritto. Seguo spesso negli attimi di pausa dal cellulare i tuoi post, ma purtroppo da lì non mi è possibile rispondere, perchè è troppo lento e non carica perfettamente le foto! Comunque sia costruire la trama di una storia è un lavoro mlt complesso, che richiede fantasia, attenzione, ma anche punti saldi, fermezza e tanta pazienza! Quindi: in bocca al lupo!

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  7. darsi dei punti fermi e degli obiettivi da rispettare è razionale ed è nella vita umana: ci sono cose che devono per forza essere precostruite!!! Ma se lasciamo per il resto, tutto al caso, sono convinta che la vita diverrà un romanzo semplice e ironico...come quello che stai facendo tu e che spero di essere la prima lettrice ad averlo!!! ;)

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  8. Scrivere è, semplicemente ... scrivere.

    Qualunque trama si tesse da sola. Anche quando pensiamo di essere noi a tenere le fila.

    Vorrei tanto avere anche io il coraggio di scrivere un libro. O, almeno, di provarci.


    Un sorriso. Antonia.

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  9. Grazie per i vostri commenti, ragazze!
    Fabiana: ciao! sono contenta di vederti qui! :)
    Daniela: qualche puntino fermo c'è, ma per il resto vorrei davvero non rovinare con le "aspettative" quel che è cominciato così spontaneamente :) (e si, sarai la prima ad averlo... a parte che ti ho "a portata di mano" :D).
    Antonia: mi piace un sacco come scrivi, un libro tuo me lo divorerei in un batter d'occhio! se ti conoscessi abbastanza, probabilmente ti starei incitando a farlo! :) ciao!

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  10. Ciao, io ho parecchi romanzi incompiuti..e altre trame che mi giranno da tempo nella mente...
    Non so per te...ma se non scrivo quando ho l'ispirazione..poi evapora e non la riprendo più..
    Inutile per me mettermi a tavolino o ormai davanti alla tastiera del pc in modo forzato..é un attimo... quello che ho scritto in passato l'ho fatto di getto perchè ho avuto modo di scrivere in quel preciso momento..niente trame..mi sentirei costretta ..tutto viene da se... Certo se non lo si fa per passione ma per lavoro forse almeno un filo conduttore nella mente si deve avere per stare più tranquilli..
    A presto, Artemisia

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  11. Infatti, sono d'accordo: l'ispirazione è fondamentale e trovo che non ci sia sempre sempre, ma chi lo fa per lavoro non può stare ad aspettare il momento in cui gli viene l'ispirazione :D! Quindi, probabilmente gli scrittori di professione faranno dei "pezzi migliori" nei momenti di vena, e pezzi più "normali" nei giorni di ispirazione minore. E' probabile ;)!

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