Oggi mi sono imbattuta in una nuova recensione per "Quel ridicolo pensiero", e ne sono rimasta molto contenta! La lettrice che lo ha commentato, amministratrice del blog "Leggere è... sognare", è stata particolarmente in grado di cogliere il senso del mio romanzo, specialmente in questo passo:
È stato bello leggere queste parole, mi hanno fatto venire un po' di nostalgia per "Quel ridicolo pensiero", e allora l'ho dovuto sottrarre alla mia libreria per rileggere il capitolo citato dalla blogger (il Motel horror :P), ma ne ho approfittato per rivedere anche altri passi.
Mi era mancata Carina con la sua storia un po' buffa!
E che effetto strano rileggere i propri scritti dopo tanto tempo! Sembra quasi che a scriverli sia stato qualcun altro.
Mi riprometto di riprendere più spesso in mano i miei romanzi, perché pare che, dopo averli scritti ed eventualmente pubblicati, io li "abbandoni" un po' e li senta "un po' meno miei".
Ma ho una giustificazione per questo: la scrittura è una questione di attimi, è istantanea, almeno per quanto mi riguarda. È quel gettare sul foglio bianco certe emozioni di passaggio, che apparterranno per sempre a quel momento soltanto. L'"estro" si esprime, crea, si appaga creando: una volta dato il suo contributo, è come se questo non gli appartenesse più. Non, almeno, nella misura in cui gli apparteneva durante gli istanti della creazione.
Se avete voglia di leggere la recensione per intero, cliccate su questo link!
Ma di recensioni ne sono state scritte anche altre. Se avete voglia di scoprirle, le potete trovare qui!
A presto!
Simona
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