Sabrina Longobardi, autrice di questo racconto
che ho pubblicato sul blog
che ho pubblicato sul blog
in occasione dell'iniziativa "Invia il tuo racconto!",
risponde a una breve intervista.
Ecco che cosa ci siamo dette!
Intervista
Risponde: Sabrina Longobardi
Ciao Sabrina, benvenuta nel mio blog. Il tuo racconto evoca un’atmosfera molto intima, ma anche triste e nostalgica. Come nasce l’idea di fondo?
L’dea di fondo nasce, come sempre, da sensazioni o emozioni vissute in prima persona che il mio io ha bisogno di esternare a parole.
La particolarità che si nota subito, e che personalmente è una delle prime cose che mi hanno colpito, è il tuo stile di scrittura. Con questi tratti decisi, questa penna a volte incerta, questo presente diretto, come se il tutto si stesse svolgendo nell’esatto istante in cui scrivi. Che cosa intendi comunicare in questo modo?
Il flusso di coscienza mi ha sempre affascinato perché è lo stile che più si avvicina alla realtà. A me piace identificarmi in ciò che leggo e voglio che i lettori possano fare lo stesso. Esiste un dislivello enorme tra il numero di pensieri che ci passano per la mente e quelli realmente espressi, scrivo così per dare spazio anche al –non detto-.
E' uno stile che usi sempre quando scrivi, o si può dire che sia limitato a questo racconto?
In realtà è il primo racconto che scrivo con questo stile; ho voluto sperimentare: di solito utilizzo la terza persona che è sempre Isabella, una sorta di mio alter ego.
Da quanto tempo ti piace scrivere? Com’è il tuo rapporto con la scrittura?
Difficile stabilire da quanto tempo mi –piace- scrivere: credo che il piacere per la scrittura sia qualcosa di innato e mi piace pensare di essere nata con la penna in mano. Da che mi ricordo, dove non arrivavo io, arrivano le parole scritte: una lettera, un pensiero, un racconto. Il rapporto con la scrittura è sempre stato un po’ particolare: l’ispirazione è per me qualcosa da ricercarsi nell’emozione, in uno stimolo preciso e non sai mai se e quando arriverà. Non posso impormi di scrivere: sono le parole che mi vengono da dentro che mi chiedono di essere scritte, ma hanno i loro tempi.
Hai mai pubblicato? Se no, ti piacerebbe farlo un giorno?
Ho pubblicato on line e grazie alla vittoria di un concorso, ho visto per la prima volta un mio racconto nero su bianco stampato su carta. Devo dire che sono grandi soddisfazioni anche se era lì, in mezzo ad altri 49 scelti. E certo, per ora, l’aspirazione più grande rimane quello di pubblicare un libro tutto mio.
Chi è secondo te lo scrittore? Chi può definirsi tale?
Innanzi tutto credo che lo scrittore non sia stata e mai sarà una professione: lo scrittore è una persona come tante dotata di particolare sensibilità ed immaginazione. A prescindere dallo stile o dal genere che predilige, può definirsi tale chi crede nel potere evocativo delle parole e riesce, attraverso le proprie, a suscitare emozioni e interesse negli altri.
Puoi segnalarci qualche link dove poterti conoscere meglio e leggere qualcos’altro di tuo?
Certo, qui https://www.facebook.com/sabrina.longobardi.9/notes potete trovare decine di racconti pubblicati on line dal 2010 ad oggi.
In bocca al lupo per tutto, alla prossima!
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