
Alzo la testa dai libri, interrotta da un rumore: uno spadellare deciso in cucina. Non è il tuo, è quello di una nuova amica, in una casa posizionata lungo una strada incerta fra la fermata della metro e la scuola. Ci cammino di mattina, immersa in una nebbiolina fresca, pungente, grigia, che lascia assaporare lentamente la nascita del giorno. Il lungo viale, dapprima sconosciuto, inizia pian piano a prendere le fattezze di un amico: i soliti alberi arancioni che presto saranno completamente spogli, i soliti negozi sui lati, volti noti nella cartoleria, vicini di casa sempre uguali, vecchi tram che scivolano rumorosi sulle rotaie. La fisionomia della strada mi diventa familiare. Poi, alla curva, una distesa di chiome verdi immerse nella nebbia, al di là della quale non mi è dato sapere cosa si trova, perché la mia mente e il mio corpo si fermano prima, di fronte al cancello della scuola. Mi posiziono dapprima al grande tavolo rettangolare, dove assaporo la sensazione della novità e l'odore della carta, e lascio gli impegni farsi largo nella testa. E mentre la campanella annuncia che è già ora di entrare in classe, il sole sorge dietro ai palazzi, senza farsi notare, come un bacio schioccato segretamente da due adolescenti innamorati durante la ricreazione.
C'è posto per ogni emozione, nessuna è esclusa. Perché la vita è questo: vivere ogni piccola cosa fino in fondo, lasciarsi travolgere da tutto quello che un umano è capace di provare.
L'esistenza ha un non so che di nostalgico già nel momento stesso in cui la vivi. Sarà la consapevolezza della caducità, delle cose che passano e che non tornano. Sarà che, crescendo, la vita si popola di conseguenze note, di risultati prevedibili. Ho la sensazione tutta nuova che l'imprevedibile non sia il futuro, ma il presente. Accade così, senza preavviso, quando la vita che vivi non è più nella testa, ma nella realtà. Per il futuro c'è sempre spazio - nel fine settimana - ma il presente non ti lascia scampo. E mentre l'oggi accade, senti già un po' di nostalgia per quando, molto presto, diventerà domani.
Simona