giovedì 16 maggio 2013

Shaila: un racconto di Simona Giorgino.

Buongiorno a tutti!

Stamattina vi segnalo l'uscita di un mio racconto breve 
sempre per la casa editrice 0111 Edizioni.
Il racconto è disponibile solo in formato digitale 
ed è possibile scaricarlo a un prezzo bassissimo (solo 0,49 euro
un po' su tutti gli store online. 
Vi lascio i link ai principali:




Trama:
Bruno, scrittore e regista, sta per realizzare la trasposizione cinematografica del suo terzo romanzo. Suo compito è anche trovare l'interprete perfetta per la protagonista, Shaila, una donna di cui, nell'inventarla, si è decisamente innamorato. Ma presto si renderà conto di quanto la ricerca risulti difficile e di come sia quasi impossibile rendere reale un ideale della propria fantasia. 
"Bisogna forse camminare tanto prima di trovarla, fare lunghi viaggi, arrivare in capo al mondo, ma senza l'ossessione di cercarla, lasciare che il fato faccia incontrare i nostri cammini."


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Vi racconto un po' come nasce "Shaila".
Innanzitutto è un racconto che ho scritto nel 2010 e che ho tenuto nel cassetto sino a quando non sono venuta a sapere che la 0111 Edizioni iniziava a cimentarsi anche nella pubblicazione di racconti brevi e non solo di romanzi. 
Ho scritto diversi racconti brevi, ma fra tutti ho deciso di riprendere in mano "Shaila" perché, per qualche motivo che non mi spiego del tutto, è quello che preferisco di più, quello che ho "sentito" maggiormente, quello in cui ho lasciato qualcosa di me, un pezzettino della mia anima. Così ho deciso di inviarlo in valutazione per una possibile edizione digitale... ed eccolo qui.
Si tratta comunque di un racconto che ho scritto ormai tre anni fa, ma in qualche modo rimane sempre "attuale" nella mia vita. 

Il titolo non è altro che il nome di una protagonista... molto particolare, di origine indiana.
Spero che lo leggerete in tanti e che mi farete sapere la vostra opinione.






Simona




sabato 11 maggio 2013

Scrivo perché...

Tregua. Sta per sopraggiungere un periodo di tregua. In corso la preparazione degli ultimi due esami, e dopo... si respirerà un po' di più. 
Scriverò un romanzo, mi ci butterò a capofitto, perché sento il bisogno sfrenato di liberare le emozioni, troppe, che si sono accumulate dentro di me in questi mesi. 
Ho cercato di liberarle talvolta, l'ho fatto sporadicamente servendomi della macchina fotografica, ma non è servito a molto. 
Ho bisogno di scrivere, di rendere concreti, attraverso le parole, la gioia, l'emozione, la disperazione, la tristezza, la fretta, l'amore, la rinuncia, l'illusione, la battaglia, la vita, il ristagno, il desiderio, il ritorno, la distanza, la vicinanza, le speranze, le domande, le risposte, gli affetti, la riscoperta, la paura, la perdita, il futuro, le mancanze, le aspettative, la realizzazione.
Ho bisogno di aprire una pagina di word, vuota, bianca, e di riempirla a più non posso di parole. 
Le scritte nere che incominciano a riempire un foglio bianco, dev'essere quello il motivo per cui scriviamo: il foglio bianco è la nostra anima in cerca di risposte, abbiamo bisogno di risposte. Possiamo trovarle in mezzo a quelle scritte nere, forse. Siamo noi stessi, scrivendo, che ci conduciamo verso la verità, verso la nostra verità. 
Scrivo per scoprire dove voglio andare, dove vorrei fermarmi, chi vorrei essere, che cosa desidero, che cosa sento, che cosa immagino. Scrivo per scoprire qual è la mia risposta.





Simona