Scritta scorrevole

"Go as far as you can see, when you get there, you'll be able to see further" (T. Carlyle)

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Insegnante di inglese appassionata di scrittura e di fotografia e profondamente innamorata degli animali. Questo blog è un ampio rifugio in cui condivide passioni, letture, riflessioni, novità sui suoi libri e molto altro. INSTAGRAM: @simona_giorgino (profilo autrice), @photosfromthewind (profilo fotografico).

sabato 22 giugno 2013

✔ Tutto pronto: si parte per il mare!

Bikini✔ messo 
Peluria: ✔eliminata
Asciugamani: ✔ presi
Cane: ✔ pronto per il secondo bagno della stagione

Bene. Si parte per il mare! Stavolta sceglieremo una spiaggia un po' più "umaneggiante", dato che l'ultima volta, nonché la prima dell'estate, siamo stati su una dog beach ed eravamo circondati da cani di ogni razza/taglia, ai quali Cliff non era indifferente (indipendentemente da razza/taglia) con conseguente movimento isterico-patologico accompagnato da appositi guaiti-attira-attenzione e mirato a liberarsi/divincolarsi dal guinzaglio per correre dagli amici a quattro zampe.
Speranzosi di riuscire a passare un tranquillo, rilassante pomeriggio in spiaggia, evitiamo per questa volta sovraffolamenti canini e ci dirigiamo verso una spiaggia per soli umani, portando tuttavia con noi il piccolo Cliff, che data la taglia minuscola (indirettamente proporzionale, tuttavia, al timbro della sua voce) trova sempre disponibilità di accesso.
Sarà il suo secondo bagno, ma questa volta ci immergeremo tutti quanti insieme e appassionatamente in acqua, poiché ho intenzione di godermi l'immagine ridicola del mio cane mentre cerca disperatamente di tornare a riva agitando le zampette; con ogni probabilità, convincerò il Capo ad acquistare un salvagente canino prima di arrivare in spiaggia :P. 

Buon sabato pomeriggio a tutti,
alla prossima!

(è sabato, dico bene?)



Simona





venerdì 21 giugno 2013

L'abbandono dei cani dopo la nascita di un figlio.

Oggi purtroppo mi è capitato di tenere una conversazione che ha toccato questo argomento: trascurare/abbandonare/mollare un cane dopo la nascita di un figlio. Nella conversazione assumevo ovviamente il ruolo dell'animalista, dall'altra parte, invece, un'ex-animalista (ma si può davvero essere ex-animalisti o sarebbe più logico dire che non lo si è mai stati?).
Vorrei esprimermi solo in pochi termini, per poi lasciarvi alle parole di un articolo trovato in giro per il web proprio mentre facevo una ricerca sull'argomento, articolo completo in tutto e per tutto, emotivamente toccante, che descrive praticamente APPIENO quello che io stessa penso e vorrei dire.
Non mi resta che aggiungere solo un piccolo pensiero a quell'articolo: purtroppo spesso le persone che si prendono un cane (o altri animali domestici) non sono realmente pronte o adeguate ad averne uno. Probabilmente pensano che un cane non richieda particolare impegno e responsabilità. Ma non è così: avere un cane costa sacrificio, fatica, responsabilità, è come avere un figlio (a questa espressione i non animalisti storceranno il naso, lo so bene). Poi succede che quelle persone non pronte si rendano conto improvvisamente che prendere un cane è stato un errore: se ne stancano perché impedisce loro di andare in vacanza in santa pace, o perché il loro cane ha la "colpa" di essere vivace o ineducato, di non aver imparato dove fare i suoi bisogni, oppure diventa un peso perché nasce un figlio e allora il cane improvvisamente non va più bene, diventa una creatura indifferente, di poco conto, poco igienica, e spesso si pensa a chi poterlo dare, a chi poterlo mollare. Esistono anche le persone che si prendono un cane per "farci giocare il figlio" - signora, per quello sono stati inventati i giocattoli!
Lo so che parlo da persona che non ha mai avuto un figlio, ma sono convinta che non abbandonerei certamente il mio cane se un giorno dovessi averne uno! Al figlio le priorità, certamente, ma il cane ha un'anima che va difesa, coltivata, accarezzata, neanche un figlio dovrebbe privarti degli slanci emotivi nei suoi confronti!
Credo che scriverò altri post riguardo a questo argomento importante. Ovviamente il mio blog non potrà fare assolutamente niente per sensibilizzare le persone al problema dell'abbandono dei cani, né potrà mai convincere i non animalisti che gli animali sono creature viventi, con sentimenti. I miei post non saranno altro che gocce in un oceano infinito, si perderanno in mezzo a una miriade di altre gocce, e intanto che i post saranno pubblicati, in ogni parte del mondo un cane continuerà a essere abbandonato.



Prima di prendere un cane, PENSACI BENE, perché dal momento stesso in cui te lo prendi tu devi essere responsabile nei suoi confronti e non potrai mai più tirarti indietro!!!

Copio e incollo l'articolo, scritto da una certa Gilly,
una lettera che dire degna di nota, per quanto mi riguarda, è davvero riduttivo.
Scrive delle cose che secondo me sono delle sacrosante verità.

Quale essere vivente, senza o con il pelo, merita un destino così?





Carissimi amici,

sono una persona che ama e rispetta gli animali, 
iscritta a più associazioni animaliste.
Con questa mia lettera, vorrei raccontarvi una storia vera 
che anni fa mi ha lasciato un segno indelebile 
ed una gran voglia di far qualcosa per combattere
l'ignoranza e l'ottusità di mente
che domina le generazioni di oggi in Italia.
Per questo chiedo aiuto anche a voi.
Se poteste spargere le voci su questo problema,
purtroppo molto diffuso, ve ne sarei immensamente grata.

I protagonisti della storia sono: Maria
(una mia amica che conoscevo dai tempi della scuola)
ed il suo cane Paco. Maria ha sempre avuto un grande istinto materno
e un forte desiderio di sposarsi ed avere un bambino.
Prima che ciò accadesse, aveva adottato Paco,
un piccolo meticcio che riceveva coccole dalla mattina alla sera. 
Maria riversava su questo simpatico cane tutto il suo istinto materno e la
sua voglia di viziare qualcuno. Lo faceva dormire con lei, ci giocava spesso,
lo trattava proprio come una mamma tratterebbe
il suo bambino. Io credevo che gli volesse bene.

Quando però il sogno di Maria si è avverato,
e quindi ha trovato l'uomo giusto per lei,
che gli ha dato un figlio, ecco che la vita di Paco
è cambiata dal giorno alla notte.

Il piccolo cane rimaneva tutto il giorno legato ad una
catena e vedeva la sua amata padroncina
riversare tutto il suo amore al bambino, senza avere un attimo
di tempo per coccolare il cane.
Ovviamente gli dava da mangiare e bere, ma mai una carezza,
una parola affettuosa. Non gli faceva più il bagnetto,
Paco si era riempito di parassiti, il suo morbido pelo bianco era
diventato grigio e crespo. Inutili i
miei tentativi di far ragionare Maria ed indurla
a prestare più attenzioni a Paco. Lei rispondeva che il figlio
è la cosa più importante per una donna, un cane è solo un cane.
Aggiungeva inoltre che quel cane era diventato stupido e strano,
si rotolava per terra, aveva atteggiamenti
che lei non gradiva, per questo non voleva perdere troppo tempo per lui.
Non c'era verso di farla ragionare,
anche perché io ero l'unica ad interessarmi di "uno stupido cane"
mentre tutte le persone normali
capivano che con l'arrivo di un così bel bambino è logico che
l'attenzione vada riversata interamente su di lui.
Io ero la matta, tutti gli altri erano i normali.
Nessuno capiva le mie lamentele, 
un cane è un cane, un bambino è un bambino.

Ricordo con tristezza il giorno del battesimo del bambino (Luigi).
Il cane era legato alla solita catena,
io fui l'unica a rivolgergli uno sguardo ed un complimento

mentre lui abbaiava cercando di richiamare un po' di attenzione.
Tutti i parenti ed amici riempivano di feste e complimenti il piccolo Luigi
vestito da cerimonia. Io capisco perfettamente che era 
Luigi il protagonista principale di quel giorno di festa,
non certo Paco. L'unica cosa che mi sarebbe piaciuta, 
sarebbe stato uno sguardo ed un veloce complimento
a quel cagnolino, senza togliere nulla a quei milioni di complimenti
e feste fatti al bimbo. Fra gli invitati c'era Anna, la sorella di Maria,
che fino a poco tempo prima abitava nella stessa casa, con Paco.
Da qualche mese si era sposata ed era andata ad abitare altrove.
Si sa che un cane, quando vede una persona che ha vissuto anni con lui,
poi si è trasferita, ha una voglia matta di riempirla di feste.
Invece Anna non gliene ha dato la possibilità.
Era troppo impegnata a complimentarsi con il bambino
per poter rivolgere uno sguardo al cane.
E se io avessi mosso una polemica in quel contesto,
sarei stata soltanto derisa ed umiliata.
Loro erano la normalità, io una povera pazza animalista.
Forse avrei dovuto denunciare Maria perché teneva un cane legato? 
Ma il problema principale non era la catena, era la mancanza 
di affetto e non c'è legge in Italia
che imponga ad un padrone di dare affetto al proprio cane. 
Che avrei risolto se avessi denunciato Maria?
Forse lei avrebbe pagato una multa, ma non avrebbe certo 
continuato a coccolare il cane come faceva 
prima della nascita del bambino. E che ne sarebbe stato di me? 
La fama di fanatica animalista pazza 
avrebbe messo ancor di più in cattiva luce ogni mio tentativo 
di far riflettere la gente sul rispetto per gli animali.

Purtroppo un giorno ho avuto una notizia tristissima.
Maria mi ha detto (a distanza di un mese dall'accaduto) che Paco era morto. 
Le ho chiesto com'era successo, lei mi ha detto che è stato per vecchiaia. 
Ho chiesto l'età del cane, anche se in realtà sapevo che aveva 4 anni. 
Maria mi ha risposto che aveva 8 anni e che il motivo 
della sua scomparsa poteva essere soltanto vecchiaia. 
Questa bugia mi ha lasciato immaginare che il cane si sia lasciato morire, 
rifiutando il cibo e tutto quel che è necessario per vivere.
Per quanto sia triste il destino dei cani abbandonati
per le strade in occasione delle vacanze, ritengo che una storia 
come questa sia lo sia persino di più.
Paco purtroppo non ha avuto la possibilità di incontrare nuove persone
che lo potessero accudire
all'interno di un canile o che lo potessero adottare per iniziare una nuova vita. 
Paco aveva il suo dispiacere davanti agli 
occhi ogni giorno, non poteva dimenticare. 
Vedeva colei che tanto amava riversare tutte le sue attenzioni 
su di una nuova creatura, mentre lui era lì,
in un angolo come una vecchia bambola che non serve più.

E' stata una cosa orrenda. Indimenticabile per me, che non ho avuto
una risposta di sostegno
da nessuna delle persone che frequento di solito. 
Tutto fa parte della normalità, sono io che mi faccio certi strani problemi. 
Raccontando questa storia ad alcune associazioni animaliste, 
ho avuto sì il sostegno di chi la pensa come me, 
il conforto di sapere che non sono l'unica a farmi 
scrupoli per i cani e che li considera degli esseri 
viventi che provano gioia, dolore e sentimenti. 
Ma io vorrei che la cosa non finisse qui.
Il conforto di non essere da sola a pensarla così non mi basta. 
Questa brutta esperienza non deve soltanto lasciarmi dell'amarezza 
ogni volta che la ricordo.
Voglio che serva a sensibilizzare la gente, a far riflettere. 
Voglio che serva da esempio da non seguire.
Voglio che gli italiani capiscano che se quella oggi è la normalità, 
è ora che i tempi cambino.
Una volta la normalità era anche picchiare le mogli, 
negare alle donne il diritto di votare.
Adesso non è più così. Ebbene i tempi devono cambiare ancora, 
bisogna migliorare il rapporto uomo-animale.

Per quanto il figlio sia lo scopo principale della persona adulta,
per quanto il bambino merito tutto
l'amore che i genitori possono dare, questo non dà il diritto 
a nessuno di far soffrire un animale al punto 
di indurlo a suicidarsi. Bisogna farsi sempre degli scrupoli per il prossimo. 
Anche se il prossimo è un animale. 
Chi non è disposto a voler bene al proprio animale anche dopo la nascita 
di un bambino deve evitare di adottare animali,
perché essi si affezionano al padrone. 
Voglio che il futuro in Italia sia impostato 
in questo modo. Ma non solo per una ristretta cerchia di animalisti, 
voglio che un giorno molto vicino la normalità 
sia questa, e non voglio più essere considerata 
una pazza che si fa dei problemi inutili. 

Vi prego di aiutarmi in questo mio obiettivo. 
Ho messo i nomi reali dei protagonisti della storia. 
Non so se voi vorrete raccontarla da qualche parte nel vostro sito. 
Non so se vorrete, per correttezza, 
cambiare i nomi. Mi piacerebbe che si parlasse di questo argomento in TV 
(ovviamente senza la pretesa che si parli del caso in questione 
con i reali protagonisti. 

Il problema è presente in altre case in cui i cani prima erano coccolati
ed in seguito accantonati per la nascita di un bambino. 
I casi sono tanti, troppi). 
Vorrei che fossero tante le persone coinvolte a riflettere, 
se potete inoltrare la mia e-mail
ai vostri conoscenti, ve ne sarei molto grata. 

Mi piacerebbe che qualche persona valida con doti artistiche,
potesse ricavare dalla storia spunti per un libro, un film,
un cartone animato, qualunque cosa.
Chiedo troppo? Sono presuntuosa? Mi sono sentita tanto inutile 
al momento dell'accaduto,
che ora ho bisogno di rifarmi. Ho bisogno di chiedere aiuto
dove so di poterlo ottenere, inutile continuare a lamentarmi 
con persone ottuse e convinte di essere loro la perfezione 
ed io la stupida fanatica. Ho bisogno di persone come voi, 
che hanno la possibilità di farsi sentire 
e di allargare il giro fra la gente sensibile alle sofferenze degli animali. 
So che le battaglie di cui
vi occupate sono tante. Ma vi chiedo di aggiungere anche questa. 
Sarebbe bello che un giorno 
molto vicino, chiunque adotti un cane, 
venisse esortato a non abbandonarlo ed anche
a non trascurarlo ed ignorarlo dopo la nascita di un bambino in famiglia. 
Lo so che poi la gente fa ciò che vuole, 
ma almeno il gesto di tentare di far riflettere, 
è più utile che lasciar correre e rassegnarsi al fatto
che la mentalità della maggioranza
trovi normale che un cane sia come un bambolotto 
che si può tranquillamente dimenticare con l'arrivo di un bambino.
Mi perdonino le associazioni che avevano da me ricevuto 
una lettera come questa tempo fa.
Scusatemi per l'insistenza, ma ho deciso che batterò su 
questo chiodo finché non vedrò che le cose
sono effettivamente cambiate come io vorrei. 
Se ognuno di noi ha uno scopo nella vita, 
il mio non è certo quello di occuparmi dei figli per causare 
sofferenza agli altri che mi stanno intorno. 

Non posso pretendere che tutti gli altri siano come me,
ma ritengo che tante persone abbiano
bisogno di capire che non è giusto provocare sofferenze, 
anche se si tratta di sofferenze psicologiche, 
anche se le vittime sono degli animali. 
E' legittimo e normale che una donna consideri il proprio 
figlio lo scopo della sua vita ed il centro
delle sue attenzioni e del suo amore.
Ma con questo, ogni donna come ogni uomo, 
ha il dovere di farsi degli scrupoli 
anche per tutti gli altri 
esseri viventi, non si può far del male agli altri 
per amare solo il proprio bambino. 
Continuare a prendersi cura (con relative coccole e gesti affettuosi) 
di un animale domestico precedentemente adottato 
non toglierebbe nulla al bambino, né amore, né attenzioni. 
Se certe persone non sono in grado di capire ciò, 
perché si sono fatte condizionare da una società 
basata sulla supremazia dell'uomo sull'animale, 
sulla sbagliata concezione dell'animale-oggetto-a-disposizione-dell'uomo, 
è ora che glielo facciamo capire noi, 
agendo uniti, senza sentirci una piccola minoranza. 
Un giorno dovremo diventare noi la normalità, 
con le nostre idee di rispetto per tutti gli esseri viventi. 

Grazie mille per l'attenzione.


Gilly



Fonte originalehttp://digilander.libero.it/millenniumdogs/nascitaecane.htm

martedì 18 giugno 2013

Ho voglia di un'estate da "spensierata"...

Non sono più fatta per l'estate e per il caldo, incredibile. Sarà mica la vecchiaia che avanza? Amerei l'estate se potessi starmene sempre al mare, laddove si può sudare in piena libertà per poi gettarsi in acqua per una rinfrescata. Ma l'estate non è fatta solo di mare e spiagge, è fatta anche di quotidianità e di routine, e io detesto vivere la mia routine nell'afa! 
Lo scorso anno incominciai a detestare il caldo più o meno a fine luglio, dopo che avevo vissuto ormai una buona metà d'estate. Quest'anno la mia intolleranza è sopraggiunta troppo presto: l'estate è appena cominciata, non so se posso farcela!
Ok, ragioniamo: tutto ciò è probabilmente dovuto al fatto che sto studiando, e il caldo di questi giorni non si sposa benissimo con i libri e la concentrazione e tutto il resto. Probabilmente una volta che avrò concluso - le 3 famose settimane -  sarà diverso, e io tornerò a essere una persona "estiva".
Invece no! La cosa non mi convince affatto.
Sono diventata una persona invernale, autunnale e primaverile mentre, da buona vecchietta, l'estate incomincia a starmi davvero stretta. Non è certamente come un tempo, che l'aspettavo come i bambini aspettano Babbo Natale giù dal caminetto.
E poi voglio andare in vacanza. Le mie estati sono state raramente all'insegna della vacanza. Se quest'anno potessi concedermi una qualche vacanza (di quelle vere, con tanto di biglietto, valigie e partenza!) forse potrei ricredermi sulla Bella Stagione.
In questi giorni di improvvisa estate mi sono scoperta spesso a ricordare giornate in spiaggia di tanti anni fa. Mi è passata davanti agli occhi l'immagine di una me giovanissima, con un bikini arancione e la cugina del cuore affianco, in una passeggiata verso il chiosco. Una voce si innalzò da una compagnia di ragazzini arrapati, urlando: "Sei uno schianto, costume arancione!" :P. 
A quei tempi era facile essere felice, bastava davvero poco. Non te ne puoi accorgere subito, tante volte mi sono sentita dire cose del tipo: "Quando crescerai sarà tutto diverso" "Beata te, così spensierata". Ma io i pensieri li avevo, non capivo davvero perché gli adulti si ostinassero a sminuire i miei sentimenti o gli accadimenti della mia vita. Ci è voluto un bel po', un gruzzoletto di anni, per capire che avevano ragione. 
La vita è un'enorme responsabilità, è il tuo più grande compito, è un ruolo che devi ricoprire sulla scena dell'esistenza, è un susseguirsi di decisioni che devi prendere solo tu e di situazioni che devi gestire. È la cosa più tua che ci sia al mondo. 
Ho talmente tante cose da fare per farmi strada nella vita che ho quasi dimenticato quel gusto dolce delle estati adolescenziali, quella capacità di "non pensare a niente", proprio quella spensieratezza di cui solo ora capisco il vero significato.




Simona





- 3 settimane!

Ultime tre settimane di studio: interminabili, tuttavia. 
Il caldo ha deciso di manifestarsi potentemente proprio in questi giorni, contribuendo al mio già avviato processo di esaurimento energetico. Non ho più energie in corpo e nella mente, capacità di concentrazione pari a 0, voglia di stare ancora sui libri pari a -572, voglia di relax pari a +6453. 
Tre settimane, SOLO tre settimane. Passano in fretta, ce la posso fare.
A una settimana dalla fine inizierò un confortante conto alla rovescia.

Le prime cose che farò nel post-esami:
- correrò in un centro benessere per festeggiare rilassandomi! Percorso SPA, massaggi, docce emozionali, e non può mancare il mio adorato bagno turco!
- mi concederò qualche uscita con le amiche, che per forza di cose ho dovuto trascurare.
- mare, mare, mare!
- scriverò un nuovo libro! Prima di immergermi completamente nello studio, ero già arrivata a metà di un nuovo romanzo, ma non so se ho voglia di riprendere in mano quello. In realtà mi ispira di più incominciarne uno da zero. 
- riprenderò in mano i libri, non più per gli esami, ma per altre attività di formazione: non si finisce mai di studiare!
- continuerò a inviare CV a destra e a manca.
- concluderò la tesi di laurea, ma mi preoccupa poco, avendola già iniziata. 
- scriverò le recensioni che avevo promesso ad alcuni autori.
- mi dedicherò di più a me stessa, prendendo d'assalto negozi di abbigliamento (H&M!), centri estetici e saloni per parrucchieri. 
- mmm, vorrei anche prendere a correre, qualche mattina... ma su questo mi concedo la facoltà di non fare promesse :P!



Simona





mercoledì 12 giugno 2013

Le ultime creazioni di Hanul, per la gioia delle donne! :)

D-a q-u-a-n-t-o t-e-m-p-o!
Manco vergognosamente da un sacco! Mi merito delle offese crudeli! :P
Ma credo di avere delle ottime motivazioni per essere assente: aver sostenuto un sacco di esami nel giro di pochi mesi e aver quasi concluso una tesi di laurea non è un'ottima motivazione?
Ora preparo gli ultimi due esami della mia Magistrale, e poi... vacanza a tutto spiano! Sto già adocchiando qualche centro benessere: un bel pomeriggio tra vasche idromassaggio, incensi e docce emozionali non può che essere il miglior modo per tornare nel mondo del relax, dopo tanti mesi di intenso studio!

Temo d'aver trascurato un po' di cose in questo periodo. Mi scuso quindi con gli autori che non hanno ancora ricevuto una mia recensione dei loro libri: prometto che lo farò molto presto, manca poco alla mia liberazione!

Oggi passavo comunque per farvi vedere una cosa strepitosa e ravvivare questo blog un po' spento e silente con un'esplosione di colori! 
Hanul (clicca qui se vuoi leggere altre notizie al riguardo) si è inventata un sacco di nuove cose in questo periodo! 
Vi faccio vedere qualcosina attraverso una carrellata di foto che, a mio modesto parere, non ha bisogno di molte spiegazioni: le immagini parlano da sole!



Dipinto su T-shirt!















Be', insomma, che dire? Le ritengo tutte delle vere opere d'arte. La particolarità delle scarpe dipinte non ha eguali, e mi sono allo stesso modo innamorata di tutti questi orecchini e bracciali! 

I miei "Marocco"!
Il mio amore per l'Oriente e il fascino che le terre "arabeggianti" esercitano su di me mi hanno fatta invaghire letteralmente, di un amore a prima vista, degli orecchini intitolati "Marocco". Questi sulla destra, in particolare, sono i miei, fatti apposta per me! Un'esplosione d'Oriente e di colori, la luna silenziosa, le stelle che punteggiano il cielo, la sagoma di un cammello sulla sabbia di un deserto, Moschee, caseggiati rustici, colori caldi, palme esotiche.
Mi piace l'idea di indossare tutto questo con un paio d'orecchini: è una cosa nuova. Io, per lo meno, fino ad ora non avevo mai indossato degli orecchini così, coloratissimi, e che raffigurassero il Marocco! Una novità in assoluto, accolta benissimo dalla popolazione di Facebook che alla prima apparizione di queste delizie le ha immediatamente prese d'assalto!
Ma la cosa che mi piace di più è sapere che, quindi, se posso indossare il Marocco posso indossare praticamente qualsiasi cosa! Il deserto con i cammelli, un dipinto famoso, un tramonto sul mare, un mio ritratto, la mia citazione preferita, il simbolo di un ricordo prezioso, e tutto quello che più mi sta a cuore! Hanul, che trovate qui, può realizzare praticamente di tutto, su bracciali, collane, orecchini, magliette, scarpe! Non è magnifico?



Simona


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